La "musica narrativa" di Cabruja

L'artista venezuelano e genovese d’adozione parla del suo progetto musicale, tra Tori Amos e il piacere di raccontare storie

Cabruja - foto di Luca De Vincentis
Cabruja - foto di Luca De Vincentis

Avevamo già incontrato Eduardo Losada Cabruja (in arte più semplicemente Cabruja) per la nostra rubrica 10G, quando ci aveva fatto ascoltare 10 canzoni della sua terra d'origine, Caracas (Venezuela). Era uscito da poco il suo primo disco (omonimo), in cui omaggia gli artisti e le canzoni che lo hanno accompagnato per tutta la vita: "Volevo presentarmi e questo album è un intreccio di esperienze, sensazioni e situazioni che sicuramente mi appartengono, e che ho espresso attraverso le mie parole, ma anche quelle degli altri", ci ha spiegato.

Nella vita, oltre la musica, Cabruja è un biologo e lavora come insegnante di scienze in un liceo linguistico della città di Genova, dove abita da 16 anni. Canta da poco più di 10 anni, inizialmente assieme a degli amici con cui aveva formato una band acustica. Prima ancora, cantava nel coro dell’Università di Genova: "È stato così che ho capito di essere in grado di cantare, e di avere qualcosa da dire", ci racconta a proposito del suo percorso artistico.

"Quando canto mi sento adeguato. Lo faccio sempre in contesti molto intimi; per me è una esperienza molto gratificante", dice. E, a proposito dei suoi ascolti ci riporta Tori Amos, Agnes Obel, Diamanda Galàs, Björk, Radiohead, Goldfrapp, John Grant, Siouxsie and the Banshees.

In futuro usciranno nuove canzoni: "Per ora stiamo preparando concerti promozionali del disco già uscito. Nel, mentre, sto scrivendo altri brani", in modo da portare live ancora la sua musica. Che definisce "narrativa", perché: "Tramite la musica mi piace raccontare storie", conclude.

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L'articolo La "musica narrativa" di Cabruja di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-03-28 16:20:00

Tag: bio

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