Ecco a voi Michele Zilioli, Francesca Pesci e Simone Vaccari: parmigiani di nascita e di base. In arte Il Peggio è Passato, un trio composto da persone con stili di vita e professioni completamente diverse: un impiegato stordito, un'architetta agitata e un eletticista cervellotico. "Se non fossimo accomunati dalla musica probabilmente ci odieremmo", scherzano. Invece, nella musica trovano un rifugio intimo e un linguaggio comune fatto di chitarre acustiche, bassi profondi pianoforti stranianti; tra synth pop ed elettronica. Li incontriamo.
Come vi siete formati a livello artistico?
Michele: Io mi sono formato in cameretta cantando a squarciagola le canzoni dei Cult di Love, simulando l'asta del microfono con il manico della scopa. Poi, molti anni dopo ho fatto anche un pò di lezioni di canto e logopedia.
Simone: A 15 anni avevo già deciso di diventare un grande chitarrista thrash metal.
Francesca: A 17 anni, oltre a studiare pianoforte, ho debuttato suonando in una band gothic metal. Negli anni novanta e negli anni zero abbiamo poi tutti militato in numerose band locali.
Con chi collaborate?
Abbiamo collaborato con amici musicisti, tecnici e grafici locali che ci hanno aiutati con le rispettive competenze a realizzare il nostro primo album. Ultimamente abbiamo collaborato per un nuovo brano con un noto musicista e produttore che ci piace molto, iniziando un rapporto che speriamo di poter sviluppare. Ne daremo notizia al momento opportuno nel 2023.
Come definireste la musica che fate?
Pop corrotto! Un pop italiano ruffiano, ma non troppo, leggero ma solo in apparenza. Nasce da una base cantautorale con brani scritti per chitarra e voce che sono poi stati arricchiti con ritmi elettro e colorati con strati di synth e pianoforte. I nostri testi sono un mix di ricordi, visioni, cut up e cazzate e la gente per fortuna dice che sono testi fighi!!
Perché Il Peggio è Passato?
È un nome ironico che abbiamo scelto nel 2018. Volevamo un nome che fosse un modo di dire di uso corrente e "il peggio è passato" si riferisce ironicamente anche a noi stessi, che siamo gente a cui il "facile subito" proprio non appartiene: noi che per fare "le nostre cose" necessitiamo di perseveranza e testardaggine in quantità da Guinness dei primati.
Quali sono i vostri ascolti e a chi vi ispirate?
Ascoltiamo veramente tanta musica e non abbiamo ispirazioni precise se non l'ambizione di cercare di scrivere belle canzoni. Simone negli ultimi anni ha ascoltato molto jazz, Francesca ha un'anima new wave, io (Michele) ascolto dal garage rock all'elettronica, dal noise al cantautorato italiano.
Genesi e significato di Bugie d'autore, il vostro album di debutto (uscito per Dischi Soviet Studio)?
La maggior parte delle canzoni che lo compongono erano state scritte prima dell'arrivo di Francesca, la quale le ha poi arricchite portando il suo sentire ricco di colore, eleganza, femminilità. Le Bugie d'autore sono le canzoni, che ci piace immaginare come pillole d'immaginazione per staccarci dalla realtà o navicelle per viaggi extracorporei. L'invito è quello di lasciarsi trasportare dalla musica e permetterle di distrarci dalla quotidianità.
Ricordo di un vostro live in particolare?
Per fortuna sarebbero tante le cose da raccontare, ma ci soffermiamo su quello che fu il nostro primo live post pandemico che coincise con il Dischi Soviet Festival 2021, una due giorni di musica a Villa Albrizzi Marini (TV). In cui, oltre a suonare, conoscemmo tante band della nostra etichetta e passammo tempo prezioso con il boss Matteo Marenduzzo e con Mario Pigozzo Favero, cantautore dalla scrittura eccelsa e autore del miglior album italiano del 2022.
Progetti futuri?
Cercare date e comporre nuova musica. Abbiamo già inciso due brani nuovi e 3 sono in lavorazione, poi c'è tanto altro materiale da sviluppare e siamo curiosi di vedere cosa uscirà dal caos fumante del nostro pentolone.
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L'articolo Il Peggio è Passato a suon di pop (corrotto) di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-12-06 16:04:00
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