Queen of Saba, la musica è il nostro coming out

Con una canzone ci si può esprimere fino in fondo, anche ciò che non si è mai detto. Sara, 24 anni, lo ha fatto in origami sulle musiche del socio Lorenzo. Vengono da Venezia e anche se sono in due paiono un esercito, come nella mitologia ebraica che tanto li affascina

Sara e Lorenzo, che mangia un panino: sono i Queen of Saba
Sara e Lorenzo, che mangia un panino: sono i Queen of Saba

La Regina di Saba è stata una tra le figure più potenti al mondo. Sovrana assoluta, ricchissima, circondata da un carico mitologico-allegorico enorme e citata (mai per nome) nella Bibbia, nel Corano e nel Kebra Nagast, un antico testo etiope di grande importanza storica-religiosa: la questione che la regina sia realmente esistita è controversa e intorno alla sua figura sono nate e si sono tramandate nei secoli storie e leggende giunte fino a noi. Tra queste, quella famosa, quando la donna si recò in visita al saggio Re Salomone, per sottoporgli alcuni enigmi e sondare le capacità tanto decantate del regnante.

Per l’occasione, la regina portò dei doni al re ­e la scena ­– immortalata nel Cantico dei cantici ­– ha ispirato l'immagine grafica e, successivamente il nome, di un duo veneziano: Queen of Saba, un progetto indipendente nato nel 2018. In cui l’elettronica, l’RnB e il nu soul missati e prodotti dal 26enne veneziano Lorenzo Battistel, fanno da spalla alla voce camaleontica della 24enne trevigiana Sara Santi, universitaria che ha studiato ebraico alla Ca’ Foscari.

"Sono super affascinata dalla figura della Regina di Saba e agli inizi, quando io e Lorenzo avevamo appena cominciato a lavorare insieme, ci capitava spesso di discutere sulla figura di questa donna. Finchè una sera ci rendiamo conto, per gioco, che Saba è l’unione tra "Sa" di Sara e le iniziali del cognome di Lorenzo, "Ba" di Battistel. Eravamo sul ponte di Calatrava", dice.

Sara e Lorenzo - Queen of Saba - foto di Ilaria Zambon
Sara e Lorenzo - Queen of Saba - foto di Ilaria Zambon

"Il nostro nome è nato lì", precisa Lorenzo, che continua: "'SaBa' è subito diventato l’unione tra Sara, quindi l’esoterismo, il mistero, la creatività della regina di Saba e la mia razionalità, quindi l’ordine e la saggezza del Re Salomone. Ci piace pensare che Queen of Saba sia l’incontro dell’estro matto e senza regole di Sara e la mia praticità nel mixare e registrare al computer la nostra musica. Io non riesco a scrivere i testi e mi dedico solo alla parte musicale", spiega il ragazzo. Che a Venezia insegna percussioni, in una scuola media ad indirizzo musicale – sono un supplente, "uno dei precari della scuola", dice ­– e collabora da anni con Mud Sound, uno studio di registrazione a Malcontenta (VE).

Sara, invece, scrive e canta, portando nella musica del duo la sua carica emotiva, con il risultato di "un sound elettronico soft crivellato da beat penetranti, e trafitto da una voce soul femminile, con influenze alternative RnB, reggae, hip-hop e funky", spiega, e continua: "All’inizio eravamo lanciatissimi su Jorja Smith, Anderson Paak ed Erykah Badu: erano quelli i riferimenti con cui abbiamo cominciato. Poi, abbiamo scoperto la scena italiana con i Coma CoseVenerus e La Rappresentante di Lista e abbiamo intrapreso una nuova strada, segnata dall'italiano: Fulmini e Origami, gli ultimi singoli usciti, sono il frutto di questo nuovo approccio alla lingua, e quindi, anche alla musica", dice.

Queen Of Saba nasce come duo voce, loop station-percussioni, pad e tastiere: "C’è molta chimica tra noi: siamo 'completi', siamo compatti. Lo siamo stati sin dal primo incontro, quando dopo un mio concerto Lorenzo si è avvicinato e mi ha chiesto di provare a scrivere qualcosa inisieme. Da lì, abbiamo cominciato senza fermarci e siamo arrivati al primo live insieme, ad aprile 2019, ad Argo16, una venue fighissima a Marghera", racconta Sara.

Sara e Lorenzo - Queen of Saba
Sara e Lorenzo - Queen of Saba

Quello è stato il loro debutto e da allora hanno pubblicato vari singoli su Spotify, hanno partecipato al disco di Økra, Immagini Dal Pianeta Terra (di cui abbiamo parlato qui) e adesso stanno lavorando a un album vero e proprio: "Lavorare insieme per noi è sempre un incontro, è un mediare. Io sono completamente disorganizzata, perdo tutto, sono un casino, mentre Lorenzo cerca di cogliere quello che arriva, lo riorganizza e lo incanala in un sistema binario preciso, affinché la creatività sia comprensibile anche all’esterno della mia testa", dice la cantante.

A prescindere dal concetto di duo, il progetto veneziano nasce per aprirsi agli altri e le molte collaborazioni – con Pckt, il Diplomatico E il Collettivo Ninco Nanco, il londinese Deshawn McKinney, il già citato Økra e altri artisti – sono la traccia dell’inclusione e della tanta fame di sapere e imparare nuovi stili, nuovi modi di fare musica e arte dei Queen of Saba: "Musica, ma anche grafica, pittura, scrittura, disegno, video. Non abbiamo nessun limite e non cerchiamo nessuna definizione in quello che facciamo, la nostra musica è genderless", dice Lorenzo.

"Collaborare con gli altri è un grande momento di conoscenza e di scambio. Quando lo facciamo, lasciamo l’artista sempre libero di creare quello che vuole e quello che si sente, a partire dalla nostra musica", continua Sara. Ad esempio, il video di Origami è stato realizzato – in collaborazione con con Scilla Mina – da Fiammastratta, una ragazza di Milano cui il duo ha dato carta bianca per interpretare in modo personale il brano e renderlo in immagini.

video frame placeholder

Anche le cover dei singoli del duo sono il frutto della collaborazione con altri giovani artisti: le mani stilizzate della Regina di Saba che porgono in dono tre pietre preziose al Re Salomone sono un’idea di Matilde Medoro, un’amica grafica. Mentre quella di Origami è ispirata ad Arsenico, un fotografo napoletano che ha realizzato una serie di scatti con baci simili a quello che si sono dati Sara e Lorenzo, mentre tenevano tra le lingue un origami in miniatura: "Visto che Origami ha un testo molto esplicito, volevamo un’immagine per la cover che fosse altrettanto scioccante", dice il percussionista.

E Sara continua il racconto: "Allora abbiamo chiesto aiuto a una nostra amica fotografa, ci siamo messi in una stanza buia e ci siamo detti: 'Bene, chiudi gli occhi, ce la possiamo fare'. Ci siamo dati un bacio: è stata una cosa schifosissima, noi siamo amici, ma il risultato è stato fantastico". Anche se, poi, ci sono stati dei problemi con la pubblicazione del singolo, perché l’immagine veniva censurata e bloccata dai canali di pubblicazione: "A Zuckerberg non piacciono gli origami", scherzano i due. Eppure, l’immagine è bellissima: è forte, ma allo stesso tempo delicata, con queste due lingue che sembrano fragole.

Cover di
Cover di

I testi parlano d’amore, quasi sempre, e Sara non può farci niente. Anche se ogni volta che scrive una canzone sulla ragazza con cui sta in quel momento, poi, letteralmente dopo un mese, la molla: "È sempre così e ormai l’ho preso come uno scherzo divertente del destino", ride Sara, e continua: "Il pezzo comunque lo dobbiamo pubblicare, allora devo rimettere mano al testo. E lo faccio mentre riascolto sei miliardi di volte una canzone che ho scritto per una persona che magari mi ha lasciato brutalmente".

Anche Fulmini ­– l’ultimo singolo uscito il 6 novembre 2020 – era dedicata alla sua ultima ragazza, con cui è finita malissimo. Successivamente il testo è stato reindirizzato per parlare di un amore che si sta sgretolando: "Scrissi Fulmini in inglese, quando ancora stavo con questa persona. Era una canzone molto più sentimentale della versione ufficiale e raccontava, alle origini, il pieno di un amore. Quando la storia è finita, ho ripreso le sensazioni che provavo all’epoca e le ho mischiate con il fatto che, ormai, sapevo che era andata a finire male. È uscita fuori una canzone che è ‘un po’ a metà’, perché coglie quel momento di confusione in cui senti che non puoi fare nulla per fermare una fine inevitabile", spiega la cantante.

E a proposito della musica scritta da Lorenzo, per cui Sara sente sempre una grande sintonia tra testo e suoni, tra musica e parole, la ragazza commenta: "Gli effetti che Lorenzo ha scelto per questo pezzo sono perfetti. Ce n’è uno in particolare che somiglia molto al rumore dell’acqua quando scende a goccioline, che comunica in maniera efficace il senso di disfacimento di cui parlo a parole".

Sara e Lorenzo - Queen of Saba - foto di Ilaria Zambon
Sara e Lorenzo - Queen of Saba - foto di Ilaria Zambon

Anche all’inizio, quando in Fulmini la voce di Sara è accompagnata solamente da qualche suggerimento sonoro, Lorenzo riesce con i suoni a rendere vivida l’idea di una voce che si aggrappa alla musica, di una voce che non vuole lasciare andare la persona che ama, ma che alla fine, nel ritornello, deve farlo per forza. Nella seconda strofa c’è, poi, una piccola variazione. Qui Lorenzo ha lavorato sulla voce in modo da asciugarla il più possibile: "Quello è proprio il momento in cui dico che sono senza fiato", dice Sara.

Se Fulmini è la fine, Origami è invece il momento in cui fiorisce un amore. Quando sei a mille e hai appena cominciato a conoscere qualcuno: "È un pezzo abbastanza esplicito", spiega Sara, e continua: "Mi sono divertita a scrivere questa canzone: ho associato l’una accanto all’altra immagini e idee, che volendo possono essere tutte interpretate come metafore sessuali". Perché quando sei all’inizio non si pensa ad altro, si è sempre l’uno addosso all’altro e si cerca il contatto, si esplorano i corpi: "Volevo proprio dare quell’idea lì", appunta Sara.

Per i Queen of Saba, Origami apre di fatto la sperimentazione con la lingua italiana. A livello personale, per Sara è stata una sfida e una liberazione esprimersi in una lingua che smettesse di mascherare il significato delle sue parole: "Origami è una canzone fondamentale nel nostro percorso artistico, ma soprattutto segna un momento importante nella mia vita, perchè è stato il mio momento di coming out”, dice la cantante, e continua: "Le altre canzoni erano in inglese e si poteva benissimo fingere di non capire, invece in Origami c’è una dedica scritta esplicitamente da una ragazza per una ragazza".

"Quando abbiamo pubblicato il pezzo, credo che alcune persone abbiano colto solo con quell’ascolto quello che ho sempre voluto dire. Mi sono sentita un po’ strana, perché in quel momento era come se la mia vita privata fosse diventata di dominio ‘pubblico’", dice Sara. Qualcosa che capita spesso ai musicisti, ma per lei era la prima volta.

Lorenzo e Sara
Lorenzo e Sara

Origami e Fulmini anticipano l’album in lavorazione. Tra le collaborazioni, quella con Ganoona, artista di Milano conosciuto durante un concerto organizzato da Produzioni Atlante: "Ci ha sconvolto l’esistenza! Mentre suonava lui ci siamo detti: 'Scriviamogli subito', e così è stato. Lui è stato super carino e ha accettato di scrivere con noi un pezzo. Ci ha mandato la sua strofa una settimana fa", dice Lorenzo, e continua: "Chissà chi altro butteremo dentro questo progetto".

"Noi siamo un duo e ci siamo fatti piccoli e compatti per adattarci a tutti gli spazi, anche quelli più stretti, come può essere Venezia e dintorni", dice Sara. Ma a Venezia c’è anche l’Accademia delle Belle Arti e c’è lo IUAV – Tolentini, ad esempio: è sempre pieno di persone che vogliono mettersi in gioco e l’idea di Queen of Saba è la prova che un sostrato culturale in zona c’è. Basta solo cercarlo, e fare rete.

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L'articolo Queen of Saba, la musica è il nostro coming out di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2020-11-10 15:30:00

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