Un approccio del tutto originale alla musica... campionatori, sequencer, chitarre, archi, testi in italiano, atmosfere delicatamente malinconiche. Sono di Parma, si chiamano Celestecosa e hanno realizzato agli inizi del 2003 l'ep "Ieri pure", pubblicato e distribuito non da una etichetta discografica, ma da una casa editrice, la "Derive Approdi". Si tratta, senza dubbio, di una delle migliori novità uscite quest'anno. Sei brani, sei piccole gemme da ascoltare attentamente. Ne parliamo con Luca Salvoni e Simone Vaccari, i due componenti del progetto Celestecosa.
Rockit: Quando e come è nato il progetto Celestecosa?.
Celestecosa: Celestecosa è un progetto che conta ormai 5 anni di attività, ed è nato dall'idea di fondere in un unico prodotto, fondamentalmente pop, l'elettronica e il noise. Ascoltando "Ieri Pure" si può anche essere sorpresi, in quanto di noise vi è veramente ben poco e si da invece spazio a generi che non fanno parte dell'idea iniziale del suono del gruppo. Credo sia un normale processo evolutivo, considerato anche il fatto che adesso componiamo in modo totalmente differente dagli inizi.
Rockit: Come è nata la collaborazione con la casa editrice "Derive Approdi"?.
Celestecosa: Conoscevamo già DeriveApprodi e solo per caso gli è stato fatto sentire il work in progress del cd. A loro è piaciuto e ci hanno offerto la possibilità di pubblicarlo. Sinceramente subito eravamo un pò smarriti e anche se lusingati, trovavamo la soluzione di essere editi da una casa editrice non esattamente quello che volevamo. Poi con il tempo è cresciuta in noi l'idea che sarebbe stato davvero interessante essere pubblicati da loro, piuttosto che autoprodotti oppure prodotti da persone in cui si nutriva poca fiducia, così abbiamo deciso di accettare la loro offerta.
Rockit: In generale trovo che sia apprezzabile il fatto che una casa editrice abbia deciso di aprire le proprie porte anche alla musica. Quali sono state le difficoltà incontrate, ammesso che ce ne siano state, e quali gli aspetti positivi in questa particolare forma di collaborazione?.
Celestecosa: DeriveApprodi aveva in passato già collaborato con musicisti e unito cd a propri libri, quindi non è del tutto nuova a queste iniziative, per cui non ci sono state particolari difficoltà a lavorare assieme, anzi abbiamo goduto di una totale libertà che ha riguardato anche l'aspetto grafico del cd. Gli aspetti positivi invece sono molteplici, ma quello più importante è che adesso riusciamo a rivolgerci a un maggior numero di persone, intendo dire che a mio parere siamo più trasversali e abbiamo la possibilità di raggiungere più persone artisticamente sensibili, e magari di farlo anche in ambienti diversi rispetto a quelli che sono tipici del manifestarsi prettamente musicale.
Rockit: Quello che colpisce maggiormente nella vostra musica è l'originalità. Una interessante commistione tra elettronica e strumenti "convenzionali", in cui la parte ritmica è affidata a campionatori e sequencer, la parte melodica a chitarre e archi. Inoltre è particolarmente apprezzabile la scelta di scrivere i testi in italiano. Come nascono i vostri brani?.
Celestecosa: Generalmente alla base della composizione vi è un approccio abbastanza cantautoriale alla stesura dei brani. Ci fidiamo molto di noi stessi, per cui le canzoni prendono forma quasi sempre chitarra e voce, solo dopo subiscono una fase d'arrangiamento che generalmente si evolve lentamente, proprio per questo di solito lavoriamo a più pezzi simultaneamente. Attualmente c'è una forte volontà di esplorare nuove soluzioni armoniche e di sviluppare i brani proprio grazie all'armonia. Non tutti i pezzi però subiscono un arrangiamento finale per così dire elettronico, alcuni mantengono intatta la loro iniziale natura acustica e vengono valorizzati dal violoncello di Federico Toscani, ormai nostro abituale collaboratore e membro aggiunto dei Celestecosa.
Rockit: Rimpianti, malinconia e disincanto sono alla base dei testi dei Celestecosa. Luca, vuoi spendere due parole sui testi delle vostre canzoni?.
Celestecosa: Possiamo dirti che sono sicuramente minimali ed ermetici, generalmente composti da poche frasi spesso riprese o ripetute durante l'arco della canzone. Intendiamoci, non stiamo parlando di slogan o tormentoni radiofonici, ma di strofe brevi che catturano pochi istanti e proprio per questo, il testo non evolve ma spesso si ripete. Il conforto a questo atteggiamento ermetico, è nel coraggio dell'introspezione seppur spesso dolorosa, vedendo le cose da un punto in cui si può osservare senza essere visti, ma da cui sicuramente non si può agire... una crudeltà se si vuole, ma che disturba e seduce. Lasciamo sempre qualcosa d'intentato, di non detto, qualcosa a disposizione... quel qualcosa che riguarda proprio il disincanto ed i rimpianti a cui facevi riferimento nella domanda.
Rockit: Ascoltando i lavori di molte nuove band italiane, spesso si riescono a rintracciare facilmente, a volte anche fin troppo, i principali riferimenti musicali, i gruppi fonti di ispirazione. Non è questo il vostro caso, data la assoluta originalità della vostra musica. Quali sono i gruppi che vi hanno maggiormente influenzato nel corso degli anni?. Attualmente cosa ascoltate?.
Celestecosa: (SIMONE) ---- Difficile dirlo, tieni conto che negli anni ho spaziato in quasi tutti i generi, se però guardo la mia collezione di cd difficilmente trovo album soul, reagge, hip hop, ecc... posso dare la colpa ad un pò d'ignoranza ma anche al mio approccio profondamente occidentale nei confronti della musica. Attualmente ascolto moltissima musica ed è un buon annetto che ho spostato il mio interesse su tutto ciò che è ispirazione e "semplicità" analogica, prevalentemente scarto album troppo elettronici.
Ti faccio solo tre nomi: Radiohead, Sparklehorse e Joseph Arthur. ----
Celestecosa: (LUCA) ---- Quasi inevitabilmente, per affinità, attingo musica dagli ambienti già suggeriti da Simone. Forse la differenza se esiste, sta più nei tempi di ascolto che nel mio caso, ignaro ed incurante del fatto che questo sia bene o male, si dilatano vergognosamente. Altri 3 nomi? Eels, Nick Cave, Tricky, ma ora che gli ho faticosamente sputati, vorrei aggiungerne tanti altri! Concludendo, forse non è facile nel caso dei Celestecosa rintracciare facilmente uno o più riferimenti musicali, in quanto i nostri gusti e ascolti, non vincolano la nostra creatività, ma contribuiscono inevitabilmente a liberarla. ----
Rockit: Qualche settimana fa ho assistito al vostro concerto tenutosi a Roma, nel suggestivo scenario di P.zza S.Maria in Trastevere, nell'ambito della rassegna "Libri in campo". Ho avuto modo, così, di ascoltarvi anche in una interessante versione acustica, voce, chitarra e violoncello. Chi decidesse di assistere a un vostro concerto, cosa dovrebbe aspettarsi... i Celestecosa in versione acustica o qualcosa di diverso?.
Celestecosa: Sicuramente qualcosa di diverso, a Roma visto il tipo di manifestazione, lo scenario, ed il tempo a disposizione abbiamo preferito un'esibizione acustica, ma normalmente dedichiamo molto spazio al nostro lato più istintivo, che è poi quello legato all'elettronica e ai pezzi più ruvidi del nostro percorso musicale. E' comunque vero che da qualche tempo, durante le nostre esibizioni, viene ritagliato uno spazio per un momento acustico. Può sembrare una cosa scontata oppure un pò demodè, ma è per noi fondamentale perchè è l'unico modo per catturare l'energia di brani che si esprimono su toni delicati e malinconici.
Rockit: La logica conseguenza dell'uscita di questo primo ep, è l'uscita di un album. Avete già nuovi pezzi in cantiere?.
Celestecosa: Certo, ma visto come stanno andando le cose preferiamo sfruttare ancora un pò l'entusiasmo generato da "Ieri pure", speriamo di continuare a promuoverci come è avvenuto sino ad ora almeno fino a fine anno, poi inizieremo a concentrarci sul nuovo materiale. In generale stiamo componendo in modo più vorace e fulmineo che un tempo, abbiamo fatto tesoro degli errori e adesso sappiamo affrontare più rapidamente tutti i passaggi per la realizzazione di un brano.
Rockit: Ritenete che la collaborazione con "Derive Approdi" possa proseguire anche in futuro, quando si tratterà di pubblicare e distribuire quello che sarà, facendo i debiti scongiuri, il vostro primo album?.
Celestecosa: Non so, il problema maggiore riguarda la distribuzione dell'eventuale cd, anche DeriveApprodi sa che il meglio per noi sarebbe ottenere una pubblicazione e una distribuzione tramite canali più convenzionali, proprio per questo tra le parti non sussiste nessun vincolo o forma contrattuale, ma solo la stima reciproca e la volontà di fare crescere il progetto nel modo migliore.
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L'articolo Celestecosa - Roma, 18-07-2003 di Thomas Paulo Odry è apparso su Rockit.it il 2003-08-18 00:00:00
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