Foto Profilo: Sabir & Ioshi

Per ogni risposta, una foto. Oggi tocca a Sabir & Ioshi, che ci parlano un po' meglio del loro "Mandala"

Ioshi & Sabir
Ioshi & Sabir

Foto Profilo è la nostra rubrica di interviste con la quale continueremo a seguire la nostra vocazione primaria: presentarvi validissime band italiane. Le regole sono semplici: con ogni risposta, una foto. Oggi tocca a Sabir & Ioshi, duo di producer che nell'anno appena concluso si sono uniti per dar vita ad un album che abbiamo apprezzato parecchio da queste parti. Ecco come ci raccontano il loro "Mandala".

"Mandala" somiglia molto ad un viaggio attraverso differenti paesi. Da dove siete partiti? Dove siete arrivati?
Sì, Mandala è un viaggio. Ma un viaggio che può essere inteso a vari livelli. All'interno di questo lavoro esiste un viaggio fisico che ti porta a scoprire paesi, luoghi e situazioni diverse, come giustamente avete fatto notare voi, infatti si può dire che la progressione dei brani ci porta da una situazione più occidentale da vecchio continente (anche e grazie sopratutto alle liriche di Black Roze su "Rising Tide"), passando per suoni e linguaggi più vicini all'America dell'hip hop e dei beats oppure per la Jamaica e le sue dancehall per le strade di Kingston dove echeggiano i suoni di un sound system. L'altro livello di viaggio è invece un viaggio inteso come "via" nel senso orientale del termine, ed è per questo che ci sentiamo di dire che in realtà non siamo arrivati da nessuna parte, poiché una "via" non si finisce mai di percorrere, è un po' il perché abbiamo scelto "Audiomandala" come ultimo brano, ha un senso di dilatato e infinito.




In questo viaggio ci piace immaginarvi come due esploratori che fendono la foresta a suon di bassi. Qual è la cosa più interessante che avete scoperto?
La cosa più interessante che abbiamo scoperto è stata la sintonia con gli artisti che abbiamo coinvolto nell'album; ognuno di loro, dopo avergli fatto ascoltare il brano, sapeva già cosa fare. Grazie al loro contributo il nostro "viaggio" diventava sempre più interessante brano dopo brano.




In molte produzioni quest'anno abbiamo ascoltato un sacco di campionamenti di suoni africani e indiani. Che tipo suoni porterà il 2015, secondo voi?
Non avendo la sfera di cristallo non possiamo sbilanciarci. L'unica cosa che ci auspichiamo è che la scena continui ad avere un suono genuino e sincero, e conoscendo un po' di persone che la compongono, di sicuro non c'è pericolo.




Com'è stato lavorare per la prima volta assieme su un disco? Come vi siete divisi e coordinati?
La verità è che non ce ne siamo resi conto! È iniziato un po' come uno scambio di tunes e di bozze e ci siamo trovati molto in sintonia. La cosa bella è che il disco è veramente stato scritto 50-50, magari qualche pezzo è 50-50 altri invece sono idee raccolte da uno e stravolte dall'altro, ma è puro equilibrio da questo punto di vista.



Avete in programma un video, un tour, o magari un seguito di "Mandala"?
Cercheremo di suonare il più possibile dal vivo che è comunque una dimensione che a noi piace molto, sia come singoli che magari in duo anche perché la verità è che "Mandala" è un pezzo di strada artistica che ci siamo trovati a percorrere assieme ma i nostri progetti sono due cose distinte. Non per questo però ci precludiamo la futura possibilità di ritrovarci più avanti e dare un seguito a tutto questo.



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L'articolo Foto Profilo: Sabir & Ioshi di Nur Al Habash è apparso su Rockit.it il 2015-01-19 16:17:00

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