Sono Miki e Alex, che forse ricorderete come M+A, ad aver dato vita a un progetto tutto nuovo, SANTII. Un progetto che ha preso forma nel Regno Unito fra notti passate a registrare, scisse fra Dean St. Studio e Tyleyard Studio con Mark Ronson, e l’insistente idea di portare a compimento la creazione di un mondo multimediale a tutto tondo. Musica, videoclip, contenuti visuali e partecipazione di artisti sparsi in ogni dove all’interno di un unico, mutevole e sicuramente pretenzioso disegno. Dopo la pubblicazione di S01, per rompere un’altra volta gli schemi atterra “Tsunami”, primo episodio della seconda stagione (S02) di SANTII, scritto e prodotto interamente da Miki e Alex in un’unica giornata. Ci abbiamo parlato, super simpatici. Ora vogliamo svelarvi qualche curiosità che ha stupito anche noi.
Avete un progetto molto ambizioso, che trascende anche un po' l'idea di progetto musicale. Collegare mondi diversi, dare vita a un mondo multimediale tessuto da collaborazioni con artisti provenienti da tutto il mondo. Per quanto riguarda la serialità, quindi il desiderio che ogni album rappresenti un episodio a sé scollegato rispetto al precedente, dobbiamo aspettarci collaborazioni, mood e un approccio diversi?
E’ sicuramente un progetto non da poco, ma è un progetto in cui crediamo molto. Ci siamo accorti che molte persone che ci seguivano precedentemente hanno continuato ad appoggiarci proprio per la nostra continua voglia di ricerca e sperimentazione, non soltanto in ambito musicale. Col tempo abbiamo capito quanto focalizzarci e rimanere fermi su qualcosa, percorrendo strade un po’ più facili, non soltanto non ci appaghi minimamente, ma in generale non sia proprio in linea con la nostra natura e la nostra visione delle cose. In realtà la nostra attitudine è questa, il nostro approccio è sempre stato questo, alla musica e alla vita. Sicuramente il progetto che stiamo portando avanti adesso è un progetto ambizioso, ma noi siamo molto affamati, non soltanto a livello di ascolti.
E' bello il fatto che abbiate sempre voglia di reinventarvi mettendo in discussione tutto ogni volta, è una questione su cui vi siete trovati fin da subito d'accordo? siete partiti dallo stesso punto di vista o è stato necessario passasse del tempo prima che guardaste al progetto dalla stessa prospettiva?
Forse non è nemmeno un reinventarsi, è un approccio che avremmo a prescindere, probabilmente, anche non facessimo musica. Una parte della cosa è, sì, legata alla musica, ma c’è anche una parte che riguarda un lato molto più umano. E’ a tutti gli effetti la nostra natura. Anche quando dopo M+A è arrivato SANTII, noi già avevamo percepito il cambiamento tempo prima, entrambi col pensiero eravamo ben lontani. Certo può essere un rischio, ma c’è sempre qualcosa che sai e qualcosa che non sai, l’incertezza è inevitabile, su questo però ci siamo sempre trovati in sintonia, ci conosciamo da tempo e nella vita di entrambi questo è sempre stato un aspetto fondamentale.
A proposito di questo, quali sono secondo voi pro e contro del fatto di spaccare la continuità fra la realizzazione di un album e di quello successivo, dando questo senso di "ogni album un episodio a sé" in stile serie tv?
Un po’ come il rischio di cambiare nome, inevitabile, il rischio c’è sempre. Ripartire da zero ogni volta non è affatto facile onestamente. Banalmente inizi a chiederti cosa e come dovresti fare, e via così. Alcuni magari ti conoscono, ti conoscevano, magari invece non sapevano chi fossi prima, non capiscono il progetto. In realtà, dietro a questa serialità Santii ha libera e massima espressione, quello che conta di più per noi in definitiva. Magari tutti questi cambiamenti non danno un appoggio stabile, ma sinceramente non volevamo troppo pensarci, soffermarci su rischi, dubbi ed eventualità, semplicemente ce la sentivamo così e così abbiamo fatto. A noi piace la sperimentazione, ci siamo buttati in un certo senso, nella musica è così che si deve fare.
Tsunami (feat. Hanami) il vostro pezzo che apre S02, è appunto un pezzo molto diverso da quello che avevamo sentito in S01. Colori molto più pop e 90s, sonorità quasi dance, com’è stato produrlo in un solo giorno in un Costa Caffè a Londra? E’ stato frutto di un’ispirazione momentanea o qualcosa che avevate già in mente da un po’?
E’ stato molto bello, davvero molto divertente. Sai, abbiamo sempre avuto un approccio un po’ ossessivo nei confronti della musica, un po’ da nerd anche, questa volta siamo andati contro noi stessi. Eravamo a Londra, fra l’altro a casa di Mark Ronson, poi tutto è arrivato in maniera molto naturale e genuina. Non era un progetto che stavamo portando avanti da tempo, è arrivato. Noi ci occupiamo di tutto quando si tratta dei nostri pezzi, da cosa è nata cosa e il puzzle ha iniziato a prendere forma, questa volta in maniera dinamica e veloce. E’ una storia, un racconto che scorre spontaneamente, non ci sono mai forzature. All’interno dell’album questo è il pezzo che abbiamo concluso sicuramente nel minor tempo in assoluto, è stata una giornata davvero molto divertente.
Pensate che “Tsunami” sia particolarmente rappresentativo di quello che sarà il cuore della seconda stagione?
Siamo usciti dall’idea del portare qualcosa di simbolico vista la nostra chiara predisposizione alla sperimentazione, la cosa ha preso una piega molto naturale, è stato deciso così. I suoni frettolosi, volutamente imprecisi, la velocità di stesura, ci è piaciuto com’è stato realizzato il pezzo nel complesso, in maniera fulminea e così diversa dalle altre volte. In realtà vi sveliamo, abbiamo un pezzo molto molto bello che abbiamo deciso di non far uscire subito come anteprima dell’album, ma che avrete comunque presto modo di ascoltare.
Visto che il video di Tsunami sta per uscire e siamo tutti molto curiosi, possiamo avere qualche anticipazione a riguardo?
Prima di parlare del video, ci piacerebbe sapere una cosa da te. Cosa hai pensato di "Tsunami"?
Il pezzo mi è piaciuto, a partire dal fatto che il suono sia volutamente un po’ più “sporco”. Mi piace stupirmi di fronte alla musica, è bello che voi abbiate sempre voglia di cambiare le carte in tavola e che questa volontà si legga chiaramente all’interno della vostra musica.
Ovviamente noi non lo chiediamo per sentire apprezzamenti sul brano. E’ una domanda che facciamo perché spesso, durante le interviste, ci si dimentica di chiedere il pensiero del giornalista, anche per rendere sempre viva l’intervista.
Per quanto riguarda il video, detto sinceramente è un video che abbiamo girato con un budget limitato. E’ vero che in un certo senso siamo un po’ perfezionisti, è vero che il video è meno pretenzioso di altri nostri precedenti video, ma è di sicuro più genuino, questo è il suo bello. Essendo un po’ più grezzo, rapido, riflette perfettamente le modalità con cui è stato scritto e prodotto il pezzo, chiude il cerchio. Forse meno attenzione alla resa, ma tanto divertimento. Ecco, sicuramente ci siamo divertiti, sì ci siamo divertiti parecchio a girare il video e guardandolo ve ne accorgerete.
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L'articolo In arrivo uno Tsunami: SANTII e la sua fame di sperimentazione di Camilla Campart è apparso su Rockit.it il 2018-11-20 14:16:00
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