Avevamo parlato di Sara Loreni (ex Welcome Back Sailors) un mese fa, quando abbiamo presentato il suo disco solista “Mentha” senza sapere che da lì a qualche giorno l'avremmo ritrovata in tv a passare, uno dopo l'altro, i provini per entrare a far parte dei concorrenti di X Factor. In ogni esibizione Loreni ha convinto i giudici con la sua voce e la sua loop station, ma a un passo dalla "finale", a sorpresa, ha deciso di lasciare il posto a qualcun altro. L'abbiamo intervistata per saperne di più su una scelta che ha generato molte polemiche e chiacchiericcio.
Quanti giornali e tv ti hanno contattato in questi giorni per un commento a caldo?
Ho perso il conto, ho risposto a più domande in questi ultimi giorni che durante l'intero percorso scolastico
La cosa che ha fatto scalpore è appunto il fatto che tu abbia rinunciato a una delle cose più ambite per un'artista nel 2015, ovvero un posto tra i concorrenti di X Factor. La domanda allora sorge spontanea: perché partecipare alle selezioni? Alla fine il meccanismo di questo talent è abbastanza chiaro anche dall'esterno, quindi non potevano esserci fraintendimenti
Sono stata contattata da un talent scout. Inizialmente avevo diversi dubbi, ma poi mi sono detta che poteva essere un'esperienza interessante. Volevo mettermi alla prova e vedere che tipo di reazione avrebbe avuto quel pubblico e i giudici davanti alla mia performance.
Interessante. E questo talent scout lavora sempre per X Factor?
Anche se l'idea di partecipare ai provini non è stata mia, nessuno mi ha obbligata a partecipare, ovviamente. La proposta mi è arrivata da una persona che collabora con il programma, non so con quale tipologia di accordo.
E il tuo primo approccio con la trasmissione qual è stato?
Attese lunghissime. Inizialmente ho dovuto fare i precasting a Bologna, poi le audizioni a Roma ed infine i bootcamp a Torino. A Roma per le audizioni sono arrivata alle 9 di mattina e mi sono esibita alle 23 circa.
Ne è valsa la pena, in tutta sincerità?
Direi di sì, in fondo non credo esistano esperienze positive o negative di per sé. Ho imparato a gestire le attese (sono molto impaziente e solitamente faccio fatica anche ad aspettare l'autobus), la tensione, lo stress e la stanchezza tutti assieme prima di salire sul palco. Negli anni in molti mi hanno chiesto "ma perché non vai ad X Factor?". Ecco, ora che ci sono andata mi sono tolta ogni dubbio sul fatto che possa essere il mio percorso. Ho messo a fuoco ciò che mi rende felice: essere libera e cercare di scrivere belle canzoni.
Pensi che l'esposizione mediatica che hai guadagnato con la rinuncia al tuo posto ti possa aiutare a chiudere più concerti, o vendere più dischi?
Può essere un effetto collaterale, ma non credo sia legato alla rinuncia.
Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un articolo in cui si diceva che X Factor non è un posto per un musicista indipendente. Sei d'accordo?
Niccolò Vecchia ha scritto cose molto vere. Ho rinunciato a X Factor per non rinunciare a me stessa. Osservavo gli altri partecipanti e vedevo che erano molto felici di "passare" le varie fasi, io meno. Più andavo avanti e più mi sentivo ingabbiata in dinamiche troppo distanti da me.
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L'articolo Sara Loreni: "Ho rinunciato a X Factor per non rinunciare a me stessa" di Roberta Walser è apparso su Rockit.it il 2015-10-05 16:17:00
COMMENTI (4)
Quella di uscire da Xfactor è una mossa intelligente più che furba. Hai talento e di sicuro una bellissima voce. Mi piacciono le tue canzoni e sono già un tuo fan. Ti aspetto a Bologna per applaudirti. Le donne Emiliane -romagnole sanno farsi sempre valere mantenendo inalterata la propria indipendenza.
Lodevole, sia per la maturità artistica che per il coraggio di ammettere prima di tutto con se stessi di esser fuor d'acqua in quel contesto e farsi da parte. Mica cosa da poco in un mondo come quello dello spettacolo dove tutti vogliono fare le "prime donne". Ha avuto le palle....sarà una grande artista!
Secondo me ha giocato di furbizia: entro nel meccanismo, cerco di ottenere un pò di visibilità e a obbiettivo raggiunto mi faccio da parte con un'uscita elegante per non compromettere anche quel poco di pubblico ''indie'' che mi seguirebbe. Cecco e Cipo insegnano, no?
Detto questo non tolgo nulla all'artista che ritengo valida.
Ammirevole. Sia la mentalità per la quale la si vede come "un'esperienza da fare" e nulla (o quasi) più, sia per le conclusioni a cui è giunta. Chapeau.