Dal vivo suona nascondendo il viso, è schivo e timido, ma lavora in un caffé e se gli nominate le parole wonky beats risponderà con un punto di domanda. Lui è Mohko e questa è l'intervista di Francesco Fusaro.
Non ti chiedo di sciorinarmi il classico curriculum vitae visto che vuoi rimanere nell'anonimato... Che ne dici se parliamo un po' di questo progetto, che io definirei concentrato su un suono vicino al wonky beats?
Che cos'è il wonky beats?
Diciamo che è un ideale luogo di incontro tra l'hip hop, la dubstep, il glitch sound e altre amenità 'zona iDM'... Flying Lotus, Nosaj Thing, Hudson Mohawke, per farti tre nomi.
Ok, ci sono.
Sei lì con loro? O da qualche altra parte?
Diciamo che non mi sono posto il problema. Ti confesserò che non sono un grande ascoltatore: sono piuttosto un ascoltatore ripetitivo, cioè stesso brano fino allo sfinimento. Per questo ti chiedevo che cosa sia il wonky beats, anche se i nomi che mi hai fatto li conosco.
Quindi come nasce Mohko?
Mohko nasce da una mia particolare esperienza di vita (che preferisco tenere per me).
Poi ti chiederò ancora delle cose future; intanto vorrei concentrarmi sul disco. Come lo hai composto?
Ho utilizzato i suoni di base di Logic, che trovo molto belli, e poi ho filtrato tante cose attraverso amplificazioni varie...
Sei un nerd dei software?
In che senso?
Ti piace smanettare con il computer?
Sì, abbastanza, anche se considera che queste cose sono venute piuttosto di getto. Le avevo in testa da un po' e alla fine le ho tirate fuori tutte in una volta. Le avevo lì, come sulla punta della lingua, e finalmente me ne sono liberato.
E quella voce? La voce che sentiamo in tanta parte dell'ep?
La voce si ricollega ad una mia esperienza personale che ho vissuto per tanto tempo e che continuo a vivere tutt'ora. Ma come ti dicevo, non ha importanza, non ha influito sulla produzione dell'ep. Diciamo semplicemente che facendo Mohko ho ritrovato nella musica quest'esperienza, e basta.
Come mai la scelta del download gratuito?
L'abbiamo decisa insieme a Guido Salvini e Vaghe Stelle di SRSLY. In questo preciso periodo storico abbiamo pensato che fosse il modo giusto di veicolarlo.
Che cosa ne pensi della Rete, per quanto riguarda la circolazione della musica? Le nostre menti inermi collasseranno sotto il peso di una quantità di dati fisiologicamente ingestibile?
Credo sia scontato dire di quanto Internet sia stato una risorsa democratica per la promozione della musica e per la sua fruizione. Certo, in un certo senso non è più tanto facile districarsi e capire su cosa concentrare l'attenzione...
Ti posso fare l'esempio di Rockit: 18000 band iscritte al sito. Se dovessi ascoltarne una al giorno, per poterle ascoltare tutte ci metterei 49 anni...
[ride, NdA] Chiaro, nessuno potrebbe mai farlo...
Quindi secondo me tutta questa storia della orizzontalità della Rete è una mezza fandonia, perché alla fine nella maggior parte dei casi continuiamo a fruire certa musica perché ci sono strutture virtuali che imitano il reale... Il sito di fiducia, il forum di fiducia, così come una volta c'era il negoziante d fiducia, il giro degli amici con i tuoi gusti ecc.
Per me questo è un bene: voglio dire, la riproduzione di questi schemi. La gente ha bisogno di appoggiarsi a queste cose, anche se poi rimane la libertà di andarsi a cercare cò che piace per conto proprio...
Ti piace la parte di autopromozione su Internet? O credi che tirare per la gonnella l'ascoltatore elemosinando attenzione sia poco carino?
Ti dirò, io sono un tipo un po' schivo. Anche nel live di Mohko nascondo il mio volto... Sì, diciamo che tirare l'ascoltatore per la gonnella non mi entusiasma: però fa parte del gioco, quindi lo accetto di buon grado. In fondo, ci vuole un bel po' di creatività anche in quello, biosgna saperci fare.
E tutta questa storia dello "svoltare con la musica", del "vivere solo di musica", che ne pensi? In fondo è una cosa che è valsa per pochi, e in fondo per un periodo di tempo piuttosto limitato nella storia della musica...
Io non vivo solo di questo: lavoro in un caffé. Paradossalmente, se vuoi, visto che per carattere preferirei starmene a casa per conto mio.
Ma si può fare? O è meglio dirsi che è una bugia, e fare della musica un hobby spinto, facendo uscire però solo quello che ci convince veramente?
Beh, c'è ancora chi riesce a campare di musica! Quindi sì, in fondo forse vale ancora la pena di dirselo... Se poi una traccia viene spontaneamente facile, cioè orecchiabile, radiofonica, senza avere in testa la volontà di fare la hit, tanto meglio.
Tornando alla tua musica, sei aperto alle collaborazioni? Hai ricevuto proposte di remix?
Remix... No, non lo so... No, tra le due modalità preferisco la collaborazione... Voglio dire, perché un remix? Facciamo una traccia insieme! Preferisco la collaborazione, anzi, ben venga.
Che cosa hai in ballo di nuovo?
Fra non molto suonerò a Vercelli, al Jazz Re:Found. Lì sperimenterò delle cose nuove, piuttosto veloci. Sempre nel segno dell'atmosfera dell'ep, mi verrebbe da dire, però più veloci, sui 160 bpm. Vedremo come reagirà la gente. Uscirà anche un singolo in vinile per SRSLY in autunno. E poi una collaborazione con un musicista che sto ascoltando molto in questo periodo, e che non nomino perché preferisco prima avere qualcosa di tangibile in mano.
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L'articolo Mohko: senza faccia di Redazione è apparso su Rockit.it il 2012-06-19 00:00:00
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