Ci si innamora a vent’anni

"Siamo" è la webzine di un gruppo di ventenni sparsi per l’Italia amanti della musica che non passa in radio. Ora fanno la cosa meno Gen Z del mondo: stampare un numero cartaceo. Lo presentano il 26/10 a Milano in una serata speciale e noi saremo al loro fianco con la community di Rockit PRO

Banchetto di Siamo
Banchetto di Siamo

"La viviamo un po' come se fosse la festa del nostro diciottesimo". E Samuele, il ragazzo che sta parlando, non che abbia un'età troppo lontana dai 18. L'evento di cui sta parlando è quello del prossimo 26 ottobre ad Arca, a Milano: una notte pieno di musica per il lancio del primo numero cartaceo di Siamo, la webzine da lui fondata un paio di anni fa, che nel corso del tempo ha raccolto l'entusiasmo di un sacco di ragazzi di ogni età, provenienza e gusto Registrati qui per partecipare.

La line up della serata è bella ricca: tra live e dj set ci saranno Tripolare, Tamango, Altea, Sano, No Label, xx.buio, HÅN, ma anche talk ed esposizioni. Senza dimenticare il live del "nostro" Rockit PRO Beart, scelto attraverso la call nella nostra sezione concerti per prendere parte a questa speciale festa. Ma se ancora non siete convinti, abbiamo chiacchierato con Samuele per farci raccontare da lui come e perché nasce Siamo, cosa caratterizza questo animale ibrido all'interno dell'ecosistema musicale italiano e cosa dobbiamo aspettarci da questa festa di lancio.

Dunque Siamo, chi siete?

Per poter capire al meglio SIAMO, vi basterà immaginarvi un salotto alla Miss Marple, in cui si trovano tantissimi personaggi, molto diversi tra loro, ma alla fine è chiaro che facciano parte tutti parte della stessa trama. SIAMO è un gruppo di circa novanta ragazzi, tra i 14 e i 47 anni, che parlano di ciò che più amano, nel modo che più preferiscono. Tra noi, spesso scherziamo sul fatto che SIAMO insediati un po' ovunque, perché bene o male abbiamo appoggi in tutte le maggiori città d'Italia, a partire da Venezia, passando per Torino (la nostra sede), poi per Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Riccione, in varie città del sud, in particolare pugliesi e calabresi; abbiamo una squadra intera da Enna (Sicilia) e anche (veramente un sacco) di sardi; per non parlare dei ragazzi all'estero, che si muovono tra la Spagna, la Germania e la Francia. SIAMO non è nient'altro che una grande famiglia, unita dalla grande passione comune per la musica.

 
 
 
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Come trovate tutti questi collaboratori? Ci sono così tanti ragazzi che vogliono scrivere?

Diamo fiducia a tutti coloro che ci scrivono. I ragazzi d'oggi hanno tantissima voglia di fare, ma in un sistema antiquato come quello italiano i giovani vengono sempre per ultimi. SIAMO noi a scegliere il ragazzo che va ancora a scuola, che pensa con la sua testa e si muove con le sue gambe. Per quanto possa essere complicato e poco produttivo sul breve termine, il nostro obiettivo è quello di creare una grande famiglia, nella quale ognuno possa pensare e dire ciò che vuole, perché, del resto, SIAMO nasce per dare voce a chi voce non ne ha. I collaboratori affluiscono per la maggior parte tramite i reclutamenti sui social, altri ancora ci mandano mail iper-professionali, allegando curriculum, esperienze e molto altro; SIAMO è una realtà molto eterogenea, perché scrivere di musica è una necessità ben comune, uno sfogo fondamentale per le anime di molti, che rappresentano una risorsa importante per il nostro piccolo mondo. SIAMO è alimentato a passione.

Che idea vi siete fatti del giornalismo musicale?

Il giornalismo musicale è un elemento essenziale in Italia, perché molto spesso gli artisti di nicchia posso raggiungere un pubblico più ampio solo grazie a esso. Sfortunatamente i media giornalistici italiani si sono divisi in due macro-sezioni (con qualche eccezione alla regola): i cosiddetti "giornali", che propongono artisti già famosi, molto spesso con cui hanno addirittura interessi in comune, e i "duri a morire", che hanno avuto il loro periodo di splendore, ma che, per un motivo o per l'altro, si sono adagiati sugli allori, finendo per parlare sempre della stessa musica, nello stesso modo vecchio e polveroso, non riuscendo a rinnovarsi e perdendo il passo con i tempi. Non c'è bisogno di SIAMO, perché il mondo della musica sta bene anche senza un giornalino piccolo come il nostro, ma c'è bisogno di persone imparziali che, anche con la loro inesperienza, possano essere il punto d'incontro d'incontro tra l'artista e il pubblico.

Cosa sbagliano i "grandi"? E voi come vivete l'errore?

Ciò che sbagliano è pensare che l'essere un magazine si fermi a sparare giudizi su giudizi, perché tutti pendono dalle loro labbra; una mentalità del genere è superata da anni, i ragazzi d'oggi hanno bisogno di un motivo in più per cui fermarsi a leggere un articolo, o per interessarsi a una determinata realtà giornalistica.  Noi di SIAMO questo sappiamo farlo, perché viviamo ogni giorno da entrambi i lati, quello del fruitore e quello del "creator". Sull'aspetto "errori", siamo molto tranquilli: essendo un progetto nato da noi per noi, non ci sono errori che ci viviamo male, perché, qualsiasi cosa accada, la affrontiamo guardando il lato positivo della situazione. Un esempio è che ultimamente due dei nostri "format" principali sono stati palesemente presi e riproposti da realtà molto più grosse e professionali, ma invece di prenderci a male, l'abbiamo presa sul ridere: un paio di battute e continuiamo ad andare avanti.  La cosa importante non è l'errore in sé, ma l'impatto che esso ha sul benessere del gruppo, e devo riconoscere che il nostro gruppo è veramente molto forte.

Samuele sull'orlo dei 1000 follower di Siamo
Samuele sull'orlo dei 1000 follower di Siamo

Come vi organizzate per scrivere?

Dentro SIAMO ci sono tanti piccoli ecosistemi comunicanti tra loro. Trattiamo molti argomenti e artisti diversi, a seconda del cosa vogliono scrivere i ragazzi.  In sintesi, ogni membro del gruppo parla di ciò che più gli piace e noi ci occupiamo di incastrare ogni articolo, in modo da far funzionare la nostra grande macchina di piccoli ingranaggi. La linea editoriale è variegata: l'essenza di SIAMO è il potersi sentire liberi di dire ciò che si pensa, come se ti trovassi in un "party" sulla Play, a giocare con il tuo migliore amico, mentre ascoltate l'ultimo album appena uscito. Noi non trattiamo solo underground, solo elettronica, solo indipendenti o solo musica amatoriale. Sarebbe da definire così la nostra linea: “Non Solo”, a sottolineare la nostra volontà di non fossilizzarsi su uno stile ben inquadrato. Puntiamo a spaziare, sia a livello di generi, per rendere la nostra visione critica e argomentativa più oggettiva possibile, ma anche valorizzando le sfumature individuali che un artista, un gruppo o un genere può avere. Vogliamo che SIAMO sia libero di respirare arie diverse senza bisogno di grandi vincoli.

Perché un cartaceo e perché un evento di questo tipo per lanciarlo?

Il supporto cartaceo diventa prima o poi essenziale per una realtà prettamente online. Sembra un ossimoro, ma è così. Sicuramente il nostro cartaceo non è e non sarà mai fonte di guadagno, anzi, molto probabilmente con progetti del genere andremo in perdita. Tuttavia, la creazione di un giornale fisico, fatto al 100% da noi, a partire dalle nostre idee fino ad arrivare ai nostri fondi per stamparlo, è essenziale perché SIAMO non rimanga una realtà immateriale, "online", perché la maggior parte dei magazine che rimangono tali finiscono con il fare la muffa. Un evento del genere nasce con l'intento di mostrare al mondo cos'è SIAMO, un gruppo di amici che ha voglia di fare. Mi sento anche in dovere di ringraziare di cuore tutti gli artisti che parteciperanno, perché sappiamo con certezza che non lo fanno per denaro. Un evento di questa portata non sarebbe potuto esistere senza persone che credono in ciò che facciamo giorno per giorno; perché come ci hanno insegnato i Tamango, è meglio fare le cose con il cuore e con i propri tempi, piuttosto che correre dietro a logiche di mercato, che di umano non hanno nulla.

Staff di Siamo
Staff di Siamo

Gruppi e artisti preferiti della redazione?

In generale, essendo così tanti e così diversi, abbiamo uno spettro di gusti moooooolto ampio. Ma, se volete qualche esempio, tutte le line-up che portiamo agli eventi sono basate su artisti che ci piacciono, stimiamo e rispettiamo. Nel gruppo generale teniamo in alta considerazione il parere di tutti, anche perché qualsiasi cosa arrivi a SIAMO, passa prima attraverso la group chat , ancora prima di arrivare sotto la mia giurisdizione. Se dovessimo però trovare una caratteristica che accomuna tutti gli artisti che più ci piacciono, credo che questa possa essere il coraggio di essere se stessi. Dopo quasi due anni a contatto con questa grande famiglia, mi accorgo che la musica che apprezziamo attraversi centinaia di generi, ma alla base ha sempre il coraggio di essere se stessi, di potersi esprimere liberamente attraverso qualsivoglia forma artistica, perché ciò che conta per noi è la genuinità.

Come e dove scoprite musica nuova?

Nel team abbiamo degli appassionati di cacce al tesoro che hanno sviluppato un certo tipo di amore nello spulciare tutte le mail che ci arrivano ogni settimana, trovando le prossime promesse del panorama musicale italiano, o semplicemente diventando fan accaniti di proposte dalla dubbia componente artistica, ma "mooooolto divertenti" a detta loro. Ci sono poi i ragazzi che abitano in provincia, che ogni settimana se ne escono con nuove promesse dei loro giri che spaziano tra i 30 e i 500 ascolti mensili su Spotify, dove anche il Release Radar o le ultime 20 posizioni del New Music Friday contengono sorprese da non sottovalutare. Come ultima menzione ci sono i social, grazie alle stories degli amici dei nostri collaboratori ai concertini, dove spesso si nascondono vere e proprie perle.

 
 
 
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Cosa volete fare da grandi?

Crescere? Azz… non avevamo ancora affrontato questo punto… Ogni persona all'interno di SIAMO si sta costruendo un proprio futuro all'esterno da esso, perché una realtà del genere esiste per portare avanti una missione che siamo sicuri non ci farà diventare milionari. Detto ciò, tra tutti i ragazzi di SIAMO e i loro futuri in corso d'opera, c'è solo un punto in comune: la consapevolezza che SIAMO c'è e rimarrà un posto sicuro all'interno della loro vita. Non ci siamo prefissati obiettivi di passaggio obbligato, preferiamo fare le cose per bene e con i nostri tempi, pensando al domani immediato piuttosto che al dover lavorare in fretta per il futuro. Si finirebbe con il perdere qualità e, soprattutto, perdere la tranquillità e la spensieratezza che caratterizza il nostro clima di lavoro. L'unico obiettivo che abbiamo sin da principio è quello di allontanarci almeno un minimo da questo sistema capitalistico, nel quale tutti sono obbligati a produrre sempre di più, nel minore tempo possibile, per avere lo scoop, l'esclusiva e le mille altre cose che non ci interessano poi così tanto. Per SIAMO è meglio dare valore a ciò che si fa.

Cosa succederà il 26 ottobre ad Arca?

Sarà una festa di compleanno con moltissimi invitati, tanti amici, tanti parenti che si godranno la festa, e sicuramente un sacco di ospiti speciali. Sarà una serata dedicata agli artisti, alla musica, alle arti visive e a molte altre attività, che andranno a ripercorrere tutte le tappe che abbiamo attraversato in questi due anni. Sarà anche la nostra occasione più importante per conoscere dal vivo chi ci supporta dall’esterno e dall'interno, senza passare per messaggi, senza stories e senza cellulari: rimuovere il filtro dello schermo, che separa noi dai lettori, ma anche noi da noi stessi, è un passo che consideriamo molto importante. Sarà per noi il nostro primo piccolo traguardo. Siete tutti invitati!

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L'articolo Ci si innamora a vent’anni di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-10-25 10:16:00

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