Con Spring Attitude le stagioni non contano

E nemmeno le grandi scenografie oppure le frotte di influencer sotto palco. Per il festival romano, giunto alla XIII edizione, conta solo la musica. Lo dimostra una line up varia e di qualità, che va da Cosmo a Jersey e Viagra Boys: appuntamento il 13 e 14/9 a Cinecittà, Roma

Acid Arab live a SA 2023, foto di Kimberley Ross
Acid Arab live a SA 2023, foto di Kimberley Ross

Un festival che non smette di cambiare, ed evolversi. Di rinascere, come si fa di primavera. Soprattutto quando la primavera è un'attitudine, mica solo un "banale" numero sul calendario. Giunto alla sua XIII edizione, Spring Attitude Festival è pronto a riportare il 13 e 14 settembre un sacco di bella musica nella capitale di questo Paese. La rassegna torna per il terzo anno consecutivo negli Studios di Cinecittà, con una proposta artistica eterogenea e di valore, che si avvicenderà sui palchi dal primo pomeriggio fino a notte.

I live avranno sonorità molto diverse tra loro, uniti dalla personalità degli artisti chiamati a esibirsi e dalla loro capacità di dare vita ad act di assoluto livello. Ci sono alcuni tra gli artisti più interessanti del panorama italiano: Cosmo, MACE, Motta, Marco Castello, Daniela Pes, Emma Nolde, Whitemary, RBSN, Marta Del Grandi, Bobby Joe Long’s Friendship, Gaia Morelli, Anna and Vulkan. Al loro fianco grandi nomi internazionali: Viagra Boys, The Blaze, Acid Arab, Kiasmos, Bar Italia, Barry Can’t Swim, Mount Kimbie, Film School, Samà Abdulhadi, Fat Dog, Jersey. Se volete il programma completo, lo trovate qua

Spring Attitude si concede inoltre un appuntamento extra festival domenica 15 settembre, dal pomeriggio, che avrà come protagonisti Naska, IRBIS, centomilacarie, Rosolo Roso e ATARDE. L'estate volge al termine, è vero, ma vale la pena trattenerla ancora un po'. Ne abbiamo parlato con Andrea Esu, fondatore e direttore artistico del festival Spring Attitude di Roma. 

Fan di Peggy Gou a Spring Attitude 2023, foto di Kimberley Ross
Fan di Peggy Gou a Spring Attitude 2023, foto di Kimberley Ross

Il mondo dei festival è cambiato molto negli ultimi anni. Che ruolo ha oggi Spring Attitude in questo ecosistema? 

Secondo me gli obiettivi sono sempre gli stessi dal giorno zero e sono molto semplici, se vuoi banali: fare un festival bello, fresco, che ti faccia sentire in Europa per scelta musicale e tipologia di pubblico. Cercando di rintracciare quando possibile show internazionali inediti in modo da creare una line up che risulti per alcuni spunti originale rispetto al resto dei festival italiani. Negli anni in cui molti festival investono sull’intrattenimento delle grandi scenografie stile Tomorrowland o delle giostre stile Coachella, Spring Attitude mette la musica al centro, i concerti, i dj set, la gente viene per quello. Tra l’altro abbiamo trovato questa formula di alternanza palchi negli ultimi 3 anni per cui non ci sono sovrapposizioni e se arrivi presto ti vedi 10/12 show interi.

Che stagione è stata per la musica live a Roma e che aspettative hai per i prossimi mesi?

Roma rispetto a 10 anni fa ha triplicato la proposta, l’estate è diventata ricca di manifestazioni più o meno grandi e ormai ci sono concerti di una certa importanza quasi quotidianamente. Il problema è che mi sembra che il pubblico non riesca a stare dietro a tutto, spesso a causa delle difficoltà economiche che ti obbligano a fare delle scelte. Per i prossimi mesi la situazione rimarrà invariata secondo me, dopo la grande esplosione post covid, vivremo ancora questa alternanza di concerti che vanno bene e male: l’offerta è veramente enorme.

I Parbleu allo scorso SA, foto di Valerio Quattrucci
I Parbleu allo scorso SA, foto di Valerio Quattrucci

Cosa vi ha mosso nella scelta di questa line up? 

Ci sono vari fattori che influenzano le scelte, sicuramente il mio gusto personale deve fare i conti con gli artisti in tour e disponibili in quella determinata edizione e con la sostenibilità di un festival che deve fare ricerca ma che non può prescindere da alcuni nomi “strappa biglietti” indispensabili per stare in piedi. A seconda delle edizioni ci è capitato di avere a volte grandi headliner a volte no, in questa edizione non ci sono artisti giganti ma trovo la line up più omogenea in termini di grandezza di nomi. Ci sono alcune delle migliori proposte italiane: Cosmo, Castello, Daniela Pes sono tra i dischi più belli usciti nel 2023/2024 secondo me. Emma Nolde, Gaia Morelli, Marta del Grandi sono tre delle più brave nuovi cantautrici. Poi delle chicche su cui abbiamo scommesso perché anche se ancora non big in Italia pensiamo siano dei nomi che esploderanno molto presto e che rappresentano il futuro tipo Barry Can’t Swim o Jersey (tutto merito del co-direttore artistico di SA Cristiano Ceffarelli che li ha scovati). Poi la quota indie rock n roll di cui vado molto fiero come Viagra Boys, Bar Italia, Film School, Fat Dog. Secondo me quella di quest’anno è la migliore line up di sempre.

Quali gli emergenti italiani che più ti hanno colpito ultimamente? 

Ci sono delle cantautrici che stanno facendo delle cose veramente notevoli, penso appunto a Gaia Morelli citata prima o a Lamante, hanno un livello di scrittura altissimo, melodie pop che rimangono nell’ambito del rock alternativo. Ibisco ha fatto due dischi eccezionali, trovo sia uno dei più bravi tra i giovani. Mi piace molto Mazzariello e poi Ele A, okgiorgio che diventerà una roba gigante anche all’estero secondo me. Poi ho scoperto per caso e con ritardo un disco di un duo elettronico italiano che si chiama Planet Opal, bravissimi e di respiro internazionale: mi hanno ricordato i Soulwax.

Ele A, dall'edizione 2023 dell'evento - foto di Kimberley Ross
Ele A, dall'edizione 2023 dell'evento - foto di Kimberley Ross

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L'articolo Con Spring Attitude le stagioni non contano di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-09-06 15:26:00

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