"Se perdo la pazienza, mi scatta la viulenza": la storia della colonna sonora di "Eccezzziunale...Veramente"

In occasione di un derby Milan-Inter molto atteso (soprattutto da metà città), CAM Sugar ha pubblicato in vinile la colonna sonora del film di culto con Diego Abatantuono. Che ci ricorda un'epoca in cui il pallone era diverso, e le musiche da film (di Detto Mariano) davvero magiche

Donato, il ras della Fossa rossonera
Donato, il ras della Fossa rossonera

"Bella città Parigi, eh? Cetto, non è Ascoli, non è Andria, non è Foggia, però bella cittadina, devo di' bella, nel suo piccolo bella...". "Santrino il Mazzulatore, sguardo glaciale e occhio di velluto. Ma stupito come una bestia!". "Slavi brava gente". "La parola d'ordine è sempre la stessa: viuuuulenza".

Sono tutte quote, tra le mille estraibili, di Eccezzziunale...Veramente, film di culto della commedia italiana del 1982 (il che certifica che siamo molto vecchi). È diretto da Carlo Vanzina racconta la vita di tre tifosi malati di calcio: il milanista Donato, l'interista Franco e lo juventino Tirzan, tutti interpretati da Diego Abatantuono. Racconta soprattutto un periodo storico in cui il calcio era uno strumento straordinario per comprendere e raccontare un Paese come il nostro (e la città di Milano in particolare, che allora correva velocissima). 

Oggi tutto è cambiato, anzitutto lo sport. Che rimane popolare, ma in una maniera completamente diversa. Eppure continua a muovere passioni e incazzature, come ben sanno dopo la serata europea di ieri i tifosi del Milan. Che avranno l'occasione di rifarsi lunedì, quando si giocherà il derby di ritorno Milan-Inter, che potrebbe assegnare il campionato ai nerazzurri.

Per questa occasione CAM Sugar ha pubblicato ECCEZZZIUNALE…VERAMENTE, la colonna sonora del film omonimo, per la prima volta in vinile in versione integrale limitata, che sarà disponibile in versioni nerazzurra e rossonera per fare contenti in un colpo solo sia i malati di b movies, sia quelli di musica e pure quelli di calcio. 

Abbiamo colto l'occasione per parlarne con Andrea Fabrizii, cultore di musiche da cinema e curatore artistico di CAM Sugar. Il suo lavoro è fondamentale per aggiornare costantemente il catalogo di un'etichetta che è un autentico culto. Fondata a Roma nel 1959, forte di oltre 2mila colonne sonore originali, CAM Sugar è il catalogo più ampio e rappresentativo della musica da film italiana, vincitrice di oltre 500 premi internazionali, tra cui diversi premi Oscar come La Dolce Vita, Il Postino, Mondo Cane, 8 1/2, Amarcord e altri ancora. Il suo archivio comprende master originali di Ennio Morricone, Piero Piccioni, Nino Rota, Armando Trovajoli, Piero Umiliani. Un'epoca d'oro che rivive costantemente: nei film attuali che citano le sue musiche, nei sample di rapper famosi in tutto il mondo, in operazioni come quella che ha portato a "rinascere" la musica di ECCEZZZIUNALE…VERAMENTE.

video frame placeholder

Come suona questo film di culto?

Il sound è il classico “pop folk sound” italiano, uno stile che ha accompagnato molte pellicole di successo (e non) prodotte in Italia tra la fine degli anni 70 ed i primi anni 80. Spesso i session men impegnati nelle sessions di registrazione delle colonne sonore erano gli stessi che incidevano per i grandi cantanti e cantautori di successo dell'epoca, è quindi riconoscibile il loro “italian touch” in diversi brani. Il genere è tipico della commedia all'italiana di quel periodo: i temi tratteggiano attraverso la musica i vari personaggi e le ambientazioni, ad esempio il grottesco “Tema Tirzan”, il brano groovy dalla melodia pop “ Tema Franco”, “Derby” con la tensione tipica di una sfida esposta da una solida sezione ritmica, non mancano le variazioni sul tema principale a sua volta riletto per le versioni pianoforte e chitarra acustica e nella immancabile versione strumentale.

Immagino che il percorso per arrivare a definire questo tipo di suono per i film italiani, un certo tipo di film italiani, sia lungo. Quali le tappe principali?

Nel 1958 il cinema italiano vira verso il jazz grazie a Piero Umiliani e le partiture scritte per I soliti ignoti di Mario Monicelli, da quel momento la musica per immagini assumerà un ruolo ancora più importante ed incisivo, il jazz e le sue contaminazioni daranno un contributo fondamentale al processo di modernizzazione della musica per film. Ad esempio tra la fine degli anni 50 e i primi anni 60 troviamo all'interno del nostro repertorio molti brani di genere “latin” come cha cha cha, beguine, samba, bossa nova, exotica e le diverse contaminazioni dal sapore africano, questi sono i colori che raccontano il desiderio di evasioni esotiche e la leggerezza della società del Boom economico. Il Paese vive un significativo cambiamento sociale e di costume, i giovani assumono un nuovo ruolo di protagonisti e nasce un nuovo segmento di mercato legato alle loro esigenze, anche la musica di conseguenza attinge dai nuovi generi nascenti come il twist e negli anni successivi il beat, lo shake e il rhythm'n'blues. La tendenza dei nostri compositori è quella di accantonare un po' le composizioni orchestrali e sinfoniche ed esplorare i nuovi generi musicali, spesso servendosi di piccoli organici composti da basso, batteria, chitarra, tastiere e fiati. Dai primi anni 70 dopo un breve passaggio anche nella psichedelia, è il funk il vero protagonista di molte colonne sonore, che finirà inevitabilmente ad abbracciare intorno alla metà degli anni 70 la Disco Music.

Grazie anche ai grandi nomi che ci lavoravano le colonne sonore dei cosiddetti b movies italiani sono fissate nell'immaginario collettivo. Le commedie erotiche piuttosto che i poliziotteschi suonavano in una maniera ben precisa, tuttora inconfondibile.

Nel caso dei cosiddetti “poliziotteschi” il sound è dettato dal groove, grazie anche all'influente produzione dei compositori d'oltreoceano come Isaac Hayes (vincitore di due Grammy e del Premio Oscar nel 1972, per le musiche di Shaft di Gordon Parks), Quincy Jones, Lalo Schifrin (Dirty Harry), Don Ellis (The french connection) il funk si impone come genere d'eccellenza per la sonorizzazione di pellicole che raccontano dell'ascesa di criminalità e violenza nelle grandi città, di rapine e rapimenti, inseguimenti, criminali senza scrupoli e poliziotti tutti d'un pezzo. In molti casi i nostri compositori hanno aggiunto elementi tipici della tradizione melodica e popolare italiana e un pizzico di prog e jazz rock. Mi piace definire il sound del poliziottesco come “Funk Metropolitano”. La commedia sexy che trova nei suoi racconti ambientazioni giovani, scolastiche e vacanziere incontra inevitabilmente il nascente fenomeno delle discoteche. Troviamo molto spesso scene girate anche in discoteche famose, messe a disposizione come set per l'occasione. Tra i compositori che si distinguono per il genere disco-sexy è importante citare Gianni Ferrio (L'infermiera di notte, La settimana bianca, L'onorevole con l'amante sotto il letto), Franco Campanino (Una moglie, due amici, quattro amanti e Avere vent'anni) Stelvio Cipriani (L'insegnante va in città).

Come si lavorava sulla tracklist di un film come ECCEZZZIUNALE…VERAMENTE?

Nel mio percorso di passione e ricerca, ho avuto il piacere di incontrare di persona diversi dei nostri compositori, tecnici e session men e dai loro racconti è emerso che il metodo di lavoro non era sempre lo stesso. Alcuni compositori scrivevano intere partiture in collaborazione con i registi cercando di soddisfare le richieste dell'autore per un risultato artistico che valorizzasse l'opera, in altri casi i compositori erano liberi di sonorizzare le immagini senza particolari indicazioni e in altre occasioni il compositore partiva da un tema che poi veniva declinato in vari generi o sfumature musicali. Credo che per Eccezzziunale veramente... sia andata così. Tutto è iniziato con il tema cantato da Diego Abatantuono per poi sviluppare le variazioni sul tema.

È rimasto qualcosa di quel mondo e quel modo di lavorare?

Oggi credo si lavori ancora così, anche se da qualche decennio una tendenza importante è quella di utilizzare musiche di repertorio non necessariamente composte per l'utilizzo specifico. Tra gli esempi fondamentali ci son di sicuro Quentin Tarantino (Reservoir Dogs), Guy Ritchie (Snatch) e Wes Anderson (The French Dispatch).

Figura fondamentale per questa colonna sonora (e per tutti i discorsi fatti fin qui) è stato Detto Mariano. Chi era? 

Mariano Detto (suo vero nome) è stato tra i più noti e celebri autori italiani. Paroliere, pianista, arrangiatore e a sua volta editore di successi indimenticabili per il Clan di Adriano Celentano, Don Backy, Mina, Lucio Battisti, Bobbi Solo, Raffaella Carrà, I Camaleonti, Equipe 84 e molti altri. La sua carriera incontra il cinema sin dagli anni 60, periodo in cui scrive moltissimo per le pellicole interpretate da Celentano o dirette da altri registi esordienti. Ma è grazie alla new wave di comici protagonisti delle nuove commedie dirette da Castellano & Pipolo, Maurizio Nichetti, Sergio Martino, Carlo Vanzina e Pasquale Festa Campanile che sarà a consacrato nel mondo dei compositori di musica per il cinema. Il suo è un sound fresco e d'impatto, ti ricorda qualcosa di familiare (la sua grande esperienza di arrangiatore di successi pop è spesso rintracciabile nelle sue composizioni), ma è anche capace di portarti lontano. Sempre attento alle influenze dei generi in voga, in alcuni casi ha arrangiato incredibili rip off di successi internazionali.

Come nasce la "hit" di Abatantuono che condivide il titolo con il film?

Il brano nasce nel 1982, periodo in cui Diego Abatantuono spopola con il suo personaggio del “terrunciello” (dopo gli esordi come tecnico al Derby Club, le collaborazioni con Toni Santagata e I gatti di Vicolo Miracoli), le sue gag irresistibili sono spesso protagoniste dei palinsesti televisivi e passare per il cinema e l'industria discografica è quasi un passaggio obbligato. Abatantuono scrive il testo insieme ad un giovane Carlo Vanzina, che lo aveva già scritturato come protagonista del precedente cult I Fichissimi ed il brano diventa subito una hit o come si direbbe oggi virale, scala le classifiche e si insinua rapidamente nella cultura popolare italiana come uno dei brani manifesto degli 80's. Nello stesso anno Diego presenta il brano in un indimenticabile cameo al pianoforte (naturalmente in playback) durante la XXXII edizione del Festival di Sanremo condotta da Claudio Cecchetto. 

Che mercato è oggi quello degli ascoltatori di colonne sonore come questa?

Esistono nel mondo migliaia di appassionati ascoltatori di colonne sonore, ma negli ultimi anni in particolare il “cinematic sound” è diventato a tutti gli effetti una sorta di genere musicale molto apprezzato anche dalle nuove generazioni. L'Italia con il suo patrimonio ricopre un ruolo di prestigiosa importanza, le nostre colonne sonore ad esempio sono molto amate ed apprezzate negli Stati Uniti, in Inghilterra ed in Giappone, ma trovano ampi consensi in tutto il mercato internazionale. Possiamo affermare che il mercato degli ascoltatori è oggi molto vario: collezionisti, dj's, producers, appassionati o semplici curiosi.

video frame placeholder

---
L'articolo "Se perdo la pazienza, mi scatta la viulenza": la storia della colonna sonora di "Eccezzziunale...Veramente" di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-04-19 09:49:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia