Lantern: un tanto al chilo

Concetto fatto carne nervi viscere legamenti, chè la retta è per chi ha fretta, diceva qualcuno. Voi prendete l'anima e pesatela, poi fate lo stesso con una canzone dei Lantern e rimarrete stupiti. E' uscito "Noicomete", cinque pezzi non certo rivuluzionari, ma che prendono punti e distacco da tutto il marasma di band emo-core italiano. Vengono dalla provincia di Rimini, San Giuliano, un paese "il cui interesse è coltivare e custodire la propria storia, anche quella più umile e vicina nel tempo", dicono loro nella chiacchierata pre-intervista. Forse arriva tutto da lì.

Raccontami le canzoni di “Noicomete”, chi scrive i testi?
I pezzi sono stati scritti tra fine 2010 e inizio 2011, registrati poi a settembre dello stesso anno e fatti uscire solo pochi mesi fa. Per quanto riguarda la composizione dei brani, lavorando e studiando in città diverse e non riuscendo a provare regolarmente, nasce tutto da un’idea individuale che viene proposta agli altri via file audio e viene poi sviluppata insieme. I testi sono scritti da chi li canta. L’EP è stato registrato insieme a Steve nella nostra sala prove. La batteria è stata registrata in un bosco.

Nel vostro suono sento i La Quiete e Raein, ce li sento solo io?
Certo, da qualche anno siamo molto legati anche a queste band. Principalmente i Lantern ascoltano NOFX, Beatles, Sangue Misto, Iron Maiden, Lagwagon e Forgotten Tomb.

Assenza, e al tempo stesso, ricerca di calore. C'è qualcosa di autobiografico in queste canzoni?
Sì, i testi hanno chiaramente a che fare con le vicende di chi li scrive, ma non c’è una cosciente intenzione autobiografica. Penso siano più simili a dei semplici sfoghi adolescenziali e mi piacerebbe pensare che chi ascolta possa trovarci qualcosa di estraneo alla mia esperienza, più vicino alla sua o a quella di tutti o di nessuno. E poi in realtà nella vita siamo dei ragazzi piuttosto allegri.

Sulla bilancia tra mente, cuore, tecnica e viscere cosa pesa di più?
Le viscere pesano, la tecnica che non abbiamo no.

Se vi si presentasse come l'ennesimo gruppo emo-screamo italiano voi cosa rispondereste?
“Grazie”, probabilmente. È un problema che non ci siamo mai posti a dire il vero, forse perché non ci è ben chiaro il criterio in base al quale band spesso molto differenti vengano identificate e racchiuse in un unico contesto (che qualcuno chiama anche scena). D’altra parte non ci interessa particolarmente risultare originali a tutti i costi.

La parola l'hai usata tu, non posso lasciar correre. Se dico scena tu cosa dici?
Allora, una volta eravamo a Milano nell’appartamento di Michael (il batterista) che il giorno dopo avremmo suonato in Dauntaun, al Leoncavallo. La mattina verso le 9 incominciamo a svegliarci e nella stanza c’era un unico raggio di luce che proveniva da un buco nella tapparella che la sera prima non poteva essere notato; in pratica, successivamente, vediamo che sul muro vengono riflesse delle forme attorno alle quali ci interroghiamo, alla fine capiamo che sono le silhouettes dei palazzi di fronte che questa sorta di foro stenopeico proiettava capovolte sulla parete. Molto bello. Forse è anche l’età che sopraggiunge, traditoria, e ci annuncia il peggio. Non si ha più molta musica in sé per far ballare la vita, ecco.

Siate attivi da poco, come vi siete trovati e cosa facevate prima di suonare insieme?
Il progetto è partito come una cosa tra amici senza troppe aspettative, dato che nessuno aveva esperienza con lo strumento che avrebbe dovuto suonare: il batterista e il cantante erano e sono rispettivamente chitarrista e bassista negli Up There: The Clouds, mentre i due chitarristi erano cantanti nei First True Primavera.

Di dove siete?
San Giuliano Mare, ridente frazione del comune di Rimini.

C'è spazio in Italia per band giovani come la vostra?
Dipende da cosa si intende per “spazio”, per ora ci sta andando molto meglio di quanto ci aspettassimo, ad esempio non eravamo assolutamente preparati all’idea di essere intervistati, come si desume facilmente da quanto scritto finora. Preferiremmo non addentrarci in una critica alla situazione della musica indipendente in Italia, spesso si dicono cose risapute e si scade nella retorica.

Progetti per il futuro?
"Noicomete" è appena uscito su cassetta per Two Two Cats e al momento stiamo componendo nuovi pezzi che verranno prossimamente registrati. Preparate i soldi.

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L'articolo Lantern: un tanto al chilo di Michele Montagano è apparso su Rockit.it il 2012-07-30 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • spranga 12 anni fa Rispondi

    belle parole, belle canzoni, belle teste dentro e fuori, grandi Lantern!