E' da poco passata la 'mezza' e dagli uffici della BMG romana mi chiamano via telefono per scambiare le 'solite quattro chiacchiere' con il disponibilissimo Alessio, vocalist dei Sautiva e portavoce della band romana.
Rockit: Cominciamo con un po' di storia: la band nasce dalle ceneri dei Dhamm?
Sautiva: Sì, i Sautiva nascono dalle ceneri dei Dhamm ma non abbiamo più ninete a che fare con loro! Ne é passata di 'acqua sotto i ponti' dal periodo in cui ci muovevamo da sprovveduti in un ambiente musicale in cui tutto era finzione; adesso non ci interessa più lo show-business studiato a tavolino e in fondo già con "Disorient express" avevamo preso questa direzione, almeno a livello musicale. Allora pensavamo, però, che bastasse fare un album che fosse nostro senza cambiare il nome, e invece la gente sembra non aver apprezzato il cambiamento di rotta con lo stesso marchio.
Ecco, perciò, spiegati i Sautiva...
Rockit: Quanto c'è dei Dhamm in questo disco e quanto, invece, è ricerca di nuove strade?
Sautiva: Praticamente nulla, se non l'attitudine dell'ultimo album con quel nome, come già, d'altronde, ti accennavo. Adesso mi interessa ricercare il bello nella musica, qualcosa che rispecchi la mia personale concezione dell'arte senza dover assecondare, per forza, le richieste artistiche di altre persone che con la nostra musica non hanno nulla da condividere.
Stavolta abbiamo incentrato il lavoro su ciò che piace a noi, mediando via via con il produttore che ci siamo scelti per svariati motivi; quindi la ricerca di nuove strade è tale al 100%.
Rockit: Chi è colei che scrive i testi?
Sautiva: E' Simona Orlando, amica da anni e con la quale abbiamo già collaborato precedentemente. Ci piace il suo modo di scrivere, molto particolare, e ricco di affinità per i nostri gusti...
Rockit: Le musiche sono state composte prima o dopo la stesura delle liriche?
Sautiva: Le musiche sono state composte prima e dopo sono venuti alla luce i testi.
Rockit: E' il gruppo al completo ad occuparsi della composizione dal punto di vista musicale?
Sautiva: Sì, la band risulta al completo nella firma delle musiche. Questa è per me una sorta di 'legge democratica', siccome non credo nelle capacità superiori di una singola persona quando si ha a che fare con un gruppo.
Certo è vero che siamo io e Dario a portate le prime bozze, ma poi è il resto del gruppo a completare l'opera, indi per cui non vedo la necessità di mettere in calce solo la firma di noi due...
Rockit: Come mai la scelta di affidare a Steve Lyon i mixaggi di alcuni brani? Conoscevate il suo lavoro con i gruppi inglesi?
Sautiva: Conosciamo da tempo Steve: lui ha già mixato "Disorient express" e questa volta si è occupato del missaggio di 4 brani che avevamo registrato fuori dalle sessions con Luca Rustici perchè rappresentano al meglio quello che sono i Sautiva, soprattutto per l'approccio live.
Steve è stato, come al solito, disponibilissimo e ha fatto un bel lavoro come d'altronde ci aspettavamo che fosse...
Rockit: Gli arrangiamenti d'archi su "Vertigini" e "Perso" sembrano una buona idea. A chi è venuta in mente?
Sautiva: Personalmente mi piace molto l'uso che oggi si fa degli archi nella musica rock. Se dovessi prendere ad esempio due gruppi ti direi che i Manic Street Preachers e soprattutto i Soulwax sono le due formazioni che più apprezzo da questo punto di vista.
Poi c'è la chitarra di Dario che in alcuni passaggi ricorda molto il suono degli archi, proprio perché la nostra attuale tendenza è proprio questa, visti e considerati certi ascolti che ci influenzano abbastanza.
Rockit: Quanto ha influito Luca Rustici nella definizione del vostro sound?
Sautiva: Beh... il lavoro con Luca è stato molto 'dialettico', nel senso che abbiamo voluto lui perché sa usare e programmare il computer in relazione alla musica. Il problema è che alcune volte abbiamo dovuto limitare i suoi interventi perché ci interessa l'elettronica ma siamo, sono convinto, che siano i suoni 'umani' a rendere bello un disco, e non i ritmi puliti e precisi delle macchine.
Con ciò non voglio dire che non apprezziamo gente come Moby e i Radiohead, ma sono proprio quelli gli esempi dai quali ci interessa imparare qualcosa per orientare la nostra musica im una direzione che, comunque, è molto centrata sulle chitarre...
Rockit: Vi interessa un'eventuale ribalta sanremese?
Sautiva: Ribadisco quanto detto prima: consideriamo 'remoto' il periodo in cui della musica consideravamo solo il business e tutto quello che ci sta intorno. E Sanremo rappresenta un po' tutto ciò, anche se non nascondo che sia la più grande vetrina italiana in termini di messaggio musicale. E se ci pensi a Sanremo si parla di tutto tranne che di musica...
Adesso come adesso a noi interessa innanzitutto affermare la nostra 'immagine' come Sautiva e se un giorno l'opzione Sanremo potrebbe essere presa in considerazione, ci piacerebbe che l'operazione venisse gestita nel modo in cui l'hanno condotta i Subsonica, band rispettabilissima ed esempio di come si potrebbero cambiare certi meccanismi...
Rockit: Chi è Nicola Rotiroti che si occupa dei dipinti nel booklet dell'album?
Sautiva: Nicola è un pittore calabrese, nostro amico di vecchia data. Abbiamo condiviso con lui molte esperienze e le opere presenti nel booklet sono sia vecchi quadri che creazioni composte per l'occasione.
Tra le nostre canzoni e i suoi quadri c'è molta affinità 'di sostanza', proprio perché ci interessa coprire l'arte in un raggio il più vasto possibile. Pensa solo alle citazioni di Dante, Kerouac, Eliott e altri scrittori nascoste nei testi di Simona e avrai una fotografia più completa delle nostre intenzioni...
Rockit: Seguite con interesse la scena rock italiana?
Sautiva: Seguiamo con interesse gruppi come i Marlene Kuntz, i Verdena, gli Afterhours, la Consoli e molti altri, tutti artisti degni di stima e rispetto. Ma mi infastidisce però che la stampa parli solo ed esclusivamente di loro, incensandoli ogni qual volta viene pubblicato un loro disco; penso, invece, che se si desse a loro meno spazio e si facesse più attenzione a tutte le realtà che popolano la nazione (non a caso su Rockit sono presenti qualcosa come 1500 gruppi, ndi), la situazione sarebbe diversa e un numero maggiore di band riuscirebbe ad emergere...
Rockit: Che rapporto avete con il web e la rete in generale?
Sautiva: Personalmente ti dico che sono un 'novizio': ho da poco il pc e sentivo già da qualche tempo la necessità di avvicinarmi a questo mondo, che sto scrutando con curiosità e molta attenzione. Sono come al solito convinto che Internet non sia la panacea di tutti i mali, né tantomeno il contrario: dipende sempre dall'uso che uno ne fa di questo mezzo. Per quanto riguarda la nostra band mi interesserebbe molto potenziare l'interazione con i fans tramite il nostro sito (www.sautiva.com), soprattutto attraverso le chat che di volta in volta vorremmo organizzare per conoscere coloro che ascoltano la nostra musica...
Rockit: Quali sono i programmi 'prossimi futuri' della band?
Sautiva: Andare in giro e suonare per farci conoscere come Sautiva attraverso la nostra musica.
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L'articolo I Sautiva in un'intervista via email: Ecco la nostra nuova vita di Faustiko Murizzi è apparso su Rockit.it il 2000-10-19 00:00:00
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