Breve chiacchierata per parlare dell'ultimo "Gattini", il best celebrativo di vent'anni di carriera che rivista i vecchi successi della band con l'aiuto dell'Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini. I due sono in viaggio in autostrada, la conversazione spesso si interrompe per assenza di campo. Tocca richiamare per ben sette volte. E nonostante la situazione precaria gli argomenti emergono comunque: i giovani e la rivoluzione degli anni 60, le tangenti e il fallimento culturale di Milano, i Genesis, i Led Zeppelin, Corona o chi vorrebbe esserlo. Ecco un piccolo riassunto di quello che si sono detti Elio, Cesareo e il nostro Renzo Stefanel.
Conosci Rockit?
Elio: Beh, sì…
Te lo chiedo perché Rockit si occupa al 95% di musica indipendente, del sottobosco, diciamo, e ieri alla conferenza stampa hai dichiarato che "non esistono gruppi giovani" e che "Personalmente non ho sentito nulla di interessante perché penso che non ci sia nulla da sentire", con l'eccezione, nominata da Rocco Tanica, dei Baustelle. Non sono d'accordissimo, a meno che quel "giovani" non sia strettamente anagrafico. O ti riferisci solo alle classifiche? Perché potrei farti un lungo elenco di artisti notevoli…
Elio: Beh, i Baustelle non possiamo chiamarli "giovani": hai presente l'età che hanno? Per il resto, tutto parte dalla considerazione che quando i Genesis registravano i loro capolavori avevano ventuno, ventidue anni. Oggi io non vedo in giro dei nuovi Genesis in Italia, almeno a giudicare dalla qualità media dei demo che mi vengono proposti ai concerti, che non è eccelsa. Ovviamente spero che in realtà esistano dei nuovi Genesis in giro per l'Italia, ma se esistono e nessuno li conosce, evidentemente hanno fatto un errore. Lo stesso dei compositori di musica colta contemporanea, che, piacciano o meno, le proprie composizioni se le sono ascoltate fra loro quindici. Non so se si vantino di essere underground e siano felici di questo, ma spero che non sia così, perché non essere ascoltati da nessuno equivale a non esistere, con questo non voglio essere antipatico: al contrario, vorrei essere di sprone.
Ma non pensi che in questa situazione abbiano avuto un grosso ruolo negativo le playlist delle radio, le televisioni, le major da molti anni a questa parte?
E: Guarda, io spero che ci sia una rivoluzione. Ma una rivoluzione vera, simile a quella che hanno fatto i giovani negli anni 60 (periodo in cui Elio era bambino, NdR), che per venir fuori si sono organizzati, hanno fatto casino, finendo per imporre un nuovo tipo di musica. Le radio non ti passano? Ma fatevi la vostra radio, magari via web. Oggi Internet offre un sacco di opportunità per farsi conoscere che una volta non c'erano neppure.
Sono invece d'accordo con te quando hai detto che "non esistono gruppi giovani e a Milano men che meno: in quella che era la culla della cultura italiana, mancano addirittura i locali dove ascoltare la musica dal vivo". A mio parere, quasi tutta la nuova scena musicale milanese è fatta di gente venuta da fuori per avere finalmente attenzione. Che tra l'altro è un altro passo indietro rispetto agli anni 80 e 90, non trovi?
E: La crisi culturale di Milano è un dato di fatto. Credo che a Milano non esistano neppure più i giovani: è una città in mano in vecchi. Per cui nascono cose come le crociate anti-graffiti, che adesso sembrano la più grave emergenza di Milano. È che adesso la città è governata da politici il cui unico interesse sono le mazzette: vengono da rimpiangere perfino i socialisti degli anni 80, che amavano le mazzette allo stesso modo, ma almeno avevano qualche scintilla di interesse culturale per cui davano spazio ai nuovi fermenti. Oggi, se io fossi un'artista di fuori Milano, non verrei di sicuro a stare qui: per cosa? Non è nemmeno più come negli anni 60, quando i dischi erano vitali, perché erano l'unica cosa che ti potessero far conoscere. Se io fossi un giovane musicista di… che ne so, di Parma, me ne starei lì, cercando di suonare il più possibile in giro, cercando di promuovermi su Internet, ma non verrei a Milano, dove non c'è nulla.
NdA: Avrei da insistere su questo tema, tipo sfoderando argomenti come il fatto che i principali mass-media sono a Milano, e più che l'attenzione delle case discografiche conta la loro, oppure che Internet in Italia è utilizzato da meno del 50% della popolazione, e su questo 50% bisogna fare la tara di quanto lo usano solo per le mail o per salterellare da un Youporn a un Pornotube. Ma Elio sta guidando in autostrada e la solerte responsabile dell'ufficio stampa della Sony decide che è ora di passarmi Cesareo, che se ne sta seduto sul sedile di dietro. Entriamo più nello specifico di "Gattini", cercando di non ripetere quello che tutti i quotidiani hanno già riportato.
Le nuove versioni sono state un'occasione per disseminare nuove citazioni, tipo "Rock'n'roll" dei Led Zeppelin all'inizio di "Cassonetto differenziato per il frutto del peccato"...
Cesareo: Ci divertiamo sempre a far citazioni; poi "Cassonetto" è un un rock'n'roll e quindi la citazione dei Led Zeppelin ci stava benissimo, tanto più che a me, a Elio e a Faso piacciono tantissimo. Ma ne abbiamo fatte molte altre, comprese quelle al tempo che è passato in questi venti anni, come quando Riccardo Fogli in "Uomini col borsello" parla di "Quel ragazzo al parco Capello" e poi dice "me e il mi' figliolo": è passato tanto tempo ed è giusto che si senta anche nei testi. Poi ha avuto un grosso peso anche l'orchestrabilità dei brani stessi, per cui in "Nella vecchia azienda agricola" abbiamo eliminato il gruppo e tenuto solo l'orchestra.
L'arrangiamento fa sì che quel brano in certi momenti non sembri neppure più un foxtrot, ma Stravinsky…
C: Infatti.
Che poi questa operazione con l'orchestra rimanda a certe cose del prog anni'70, che nel vostro Dna ci sta pure...
C: Assolutamente sì, ma non solo del prog: ci sono pure i Deep Purple di "In rock", per dire.
Avete definito "Storia di un bellimbusto", "un ritratto molto accurato dell'uomo Anni Zero: quello che frequenta Corso Como e appare figo, con gli occhiali a specchio alle quattro del mattino e qualche problema di coca": è Corona!
C: Se vuoi è Corona, o forse meglio un ammiratore di Corona. In giro ce ne sono tantissimi e non c'è bisogno di additare nessuno. Ci siamo davvero resi conto di quanto l'immagine sia diventata importante e ci sia una strategia per cui l'importante è come ti presenti, tanto da mascherare i problemi enormi che uno si porta dentro. E poi è un condizionamento fin da quando si è bambini, visto che bisogna vestire Hello Kitty o altro. Chiaro che poi quando uno cresce come questo tipo di cultura e si trova a non avere i 600 euro per un vestito, poi tira fuori il coltellino e fa il bullo.
Ok, è il momento della domanda cattiva: dopo "Emozioni fortissime" (2007), best triplo della Sony che avete disapprovato, e sei serie di "Cd Brulè" tra 2004 e 2008 prodotti in proprio, "Gattini" è un altro best, seppure con l'orchestra, e proprio insieme a Sony. Che succede?
C: Come ben sai, non abbiamo mai accettato compromessi. Non abbiamo mai voluto fare ospitate a sorpresa nella Casa del Grande Fratello. Ci siamo autoprodotti. Ma quando le cose sono opportune, le facciamo. Dopo vent'anni per noi era un bel regalo. Dopo essere ritornati in Sony, almeno per quanto riguarda la distribuzione, questo era anche un test per sancire un rapporto ritrovato e farlo partire con un buono slancio. Dopodichè uscirà anche un disco di inediti. Ma di quel che sottintendeva la tua domanda, e cioè che stiamo raschiando il fondo del barile, non ce n'è bisogno. Dopo tutto questo tempo sicuramente molta gente non ci conosce. E "Gattini" è un modo per scoprirci.
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L'articolo Elio e le Storie Tese - telefonica, 28-10-2009 di Renzo Stefanel è apparso su Rockit.it il 2009-11-02 00:00:00
COMMENTI (17)
COSA?? direi che seliincula chiunque abbia voglia di capire il rock in tutte le sue sfaccettature.
E cmq un paragone con la scena inglese è un pò eccessivo eh...
cmq grandi eelst. evviva.
"una telefonata che non mancherà di fare rumore"
Oh, Elio rimane un mito sempre e comunque.
Però il discorso sui giovani fa storcere il naso. Come dire, a me sa un po' di arrampicata sugli specchi, il discorso dei Genesis che fanno i capolavori a 21 anni. E' possibile, e comprensibile che non abbia un quadro chiaro dei nostri 'sottoboschiani' interessanti.. Può essere che non ci sia nessuno che meriti veramente di entrare nella storia, però poteva cagarla un po' meno. Diciamolo.
Anche il discorso su Milano non lo approvo del tutto; ok con internet anche uno che abita sulle pendici dell'etna o in paesino sardo di cento anime può farsi conoscere; poi però se va a Milano per promuoversi è più logico, che dici Elio? :)
in un'altra intervista (a tgcom, qui tgcom.mediaset.it/spettacol…) elio dice:
"L'unico interessante è Musica Per Bambini (pseudonimo di Manuel Bongiorni, ndr) ma ovviamente non se lo caga nessuno"
Io appoggio "deluded by lesbians"
C'è un sacco do roba buona in giro. Ora c'è un casino di gente che suona, fare un disco è diventato relativamente facile!
C'è anche chi fa cagare di brutto... Oggi è più difficile farsi sentire, devi un po cercare nel sottobosco.
Io ai baustelle ci caco addosso!
Dai elio... saran mica loro l'unica cosa buona in italia oggi... ti porto io a fare un giretto
ciaooo
Be’, non si può non tener conto del fatto che, ai tempi dei Genesis, a qualsiasi gruppo o musicista di media statura veniva data la possibilità di pubblicare almeno un disco, prodotto negli stessi studi dei “grandi”, e senza sborsare una lira. Questo permetteva a molti dilettanti di sviluppare il proprio talento (se ne avevano) e diventare in breve tempo dei professionisti. Il che non è poco.
Anch’io credo che ci sia tantissima musica buona in giro (che Elio non conosce probabilmente perché non sa dove cercarla, visto che nei negozi non si trova), ma non si può negare che la differenza di “rendimento” fra un musicista che può passare giornate intere in studio a sperimentare, e chi invece può dedicare solo il tempo che si ritaglia nella routine del lavoro quotidiano, si faccia sentire e sia notevole, nel bene e nel male.
"Il mattino ha loro in Bocca" citando un firm.
Tornando a quello che ha detto Elio, mi sembra un pò il classico discorso da vecchietti o che ne so da Metallari incalliti. A mio parere oggi c'è molta bella musica, italia/inghilterra/docazzovoi, o almeno io ascolto molti gruppi che riescono ad emozionarmi come invece non riescono a fare i genesis. Tutto il rispetto per i Genesis ed Elio eh.
Dopotutto a mio padre non usa il cellulare...(mio cugino mio cugino *in coro*) e siamo nel 2009..ognuno va al passo coi propri tempi.
:[
Era ovviamente un errore, sappiamo che come si scrive "secondo lor'o"
Ma Elio ha il massimo del rispetto da tutti, credo!
Ma se i suoi idoli sono Frank Zappa e i Genesis e nessuno nelle cantine suona come loro, vuol dire che la musica di oggi fa schifo?
Io non so cosa ascolti Cesareo, ma se i Baustelle sono secondo l'oro, l'unica cosa decente in giro, vuol dire che non hanno veramente ascoltato una fava..
Credo che il suo problema sia semplicemente di tempo e soprattutto di stile di riferimento.. Mia nonna diceva che non c'era nessuno come Claudio Villa, Elio che i Genesis non esistono più, conosco gente che non va oltre i Nirvana, ognuno rimpiange la sua gioventù..
Basta a dire che il rock (o la musica in generale) è morta! Non è vero! Cambia come tutto.