Il teorema del delirio di Ditonellapiaga

Come fa Darren Aronofsky nei suoi film – fin dal suo esordio molto indipendente – con “Morsi” l’artista romana libera sé stessa in tutta la sua schizofrenia, raccogliendo suoni dal vivo e musicandoli. Tra elettronica, reggaeton, donne che uccidono uomini e un remix di Populous

Ditonellapiaga - foto di Kimberly Ross
Ditonellapiaga - foto di Kimberly Ross

Il Ponte della Musica è un luogo di ritrovo famoso a Roma: inaugurato dieci anni fa nella zona nord della città, l’area è composta da uno skate park e da un campo di squash urbano, ma per lo più è frequentato da chi ha voglia di farsi qualche chiacchiera e bere una birra. È in questo spazio che, in un tiepido pomeriggio, ho incontrato Margherita Carducci, in arte Ditonellapiaga, artista esordiente classe ’97 che ha fatto uscire il suo primo ep, Morsi, questo aprile.

Un lavoro che in appena una manciata di tracce riesce a mostrare tutta la versatilità di Margherita: dal reggaeton di Repito (che apre e chiude il disco, nella versione remixata da Populous) alle tinte elettroniche e dance di Morphina. Ma anche l’apertura psichedelica di Altrove, le atmosfere vintage di Carrefour Express e la malinconia di Spreco di potenziale.

Con un sound sempre imprevedibile, l’ep di Ditonellapiaga (prodotto dal duo romano bbprod) è un assaggio di quello che sarà l’lp d’esordio previsto nei prossimi mesi. Un disco pop, ma ricco di sfumature, con cui la cantautrice romana indaga con ironia sulle infinite articolazioni del complesso animo femminile.

Ditonellapiaga - sotto il Ponte della Musica, luogo dell'intervista - foto di Giorgia Nicchiarelli
Ditonellapiaga - sotto il Ponte della Musica, luogo dell'intervista - foto di Giorgia Nicchiarelli

Una volta incontrate, capisco perché Margherita mi ha dato appuntamento in questo "non luogo" romano, vicino al biondo Tevere che scorre placido: qua si sta proprio bene. Mentre ci sediamo sotto il ponte, tra gli skater che provano all’infinito lo stesso trick, lei inizia a raccontare la sua storia d’amore con la musica.

"Ho cominciato con gli scout da piccola: non cantavamo solo canzoni liturgiche, ma anche folk, yiddish e soul. Da lì mi sono iscritta al coro della scuola, ho iniziato a scoprire altri generi e a partecipare a varie jam session in giro a cantare". Finchè, all’università, prende il sopravvento un’altra passione: "Mi sono iscritta a un'accademia di recitazione, con anche alcuni corsi del DAMS. Studiavamo anche sugli audiovisivi. È stato un input importante per me".

Ditonellapiaga - foto stampa
Ditonellapiaga - foto stampa

Gli ascolti di Margherita sono schizofrenici, così come la sua musica: "Prima facevo canzoni neo soul, filo jazz, ma sono cresciuta anche con Britney Spears", dice. Ecco perchè Morsi è l'unione di tanti mondi musicali, e per ognuno si da' un leggero assaggio: "L’idea è che questi brani siano come cinque bocconi, un antipasto. E i Morsi hanno tante sfumature: possono essere aggressivi, sensuali, anche teneri. Pensa ai cani che si mordono: in realtà stanno giocando", spiega.

Ogni brano dell'ep nasce da un sentimento che Margherita prova e che, poi, veste e colora, rendendolo più leggero: "Mentre scrivo voglio divertirmi. Ogni tanto capita di dover dire per forza qualcosa e sfogarsi, ma per me è raro. Non è detto che abbia sempre qualcosa di intenso da dire. Qualsiasi tipo di arte per me è innanzitutto divertimento, creatività".

Ditonellapiaga sotto il Ponte della Musica, luogo dell'intervista - foto di Giorgia Nicchiarelli
Ditonellapiaga sotto il Ponte della Musica, luogo dell'intervista - foto di Giorgia Nicchiarelli

Ditonellapiaga cambia genere e ritmo nel susseguirsi veloce dei brani, saltando dal reggaeton alla dance, dal rap fino al pop, solo pianoforte e voce: "In questo modo mi diverto. Vorrò fare cose sempre più bizzarre: voglio essere me stessa, ma anche quello che voglio far vedere agli altri".

La copertina del disco mostra l'artista intenta a mordere un pezzo di carne cruda. Un morso ripreso nel video di Repito, con molti dettagli catturati a rallentatore: si tratta di una performance artistica, in cui l'assaggio di cui si parlava diventa visivo, un’azione simbolica ed estetica, un modo per fondere teatralmente con la musica concetti astratti e immagini.

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Repito, la traccia che apre e chiude l'ep, è la storia inventata – "altrimenti sarei al gabbio", specifica Margherita ridendo – di una donna che uccide un uomo e dice alla polizia di non saperne niente, nonostante abbia "Qualche kilo di carne fresh nella borsa frigo". Il corso della vicenda si dispiega tra ritmi latino americani, reggaeton e parti del testo cantate in spagnolo. Un brano nato dal divertimento creativo, dalla voglia di sperimentare: "Dopo averlo scritto mi sentivo molto forte, molto empowering, molto felice".

Sono moltissimi i suoni catturati dal vivo, rubati dai rumori della strada, della natura, dalla vita di ogni giorno. Altrove, ad esempio, inizia con la pioggia, il clash di uno sportello che si chiude, la chiave che si inserisce e il fragore del motore che parte da' avvio alla canzone. Che si conclude con la registrazione di una frenata causata da un incidente e le sirene che si avvicinano.

Ditonellapiaga - foto stampa
Ditonellapiaga - foto stampa

Oppure Morphina, traccia numero cinque dell'ep. Sotto la strumentale, Margherita e il suo produttori si sono messi a registrare le potenziali infinite voci all’esterno di un club. Un dettaglio sottilissimo che percorre tutto il brano, ma che traspare solo all'inizio, nel vuoto del beat, quando c’è la voce dell’artista che dice: "Non mi scolla gli occhi di dosso".

Il gusto di inserire suoni veri nella nelle tracce nasce dalle scene più iconiche del regista Darren Aronofsky, che Margherita conosce bene. Nei suoi film Aronofsky sfrutta molto bene i rumori di ciò che sta inquadrando: "Usa la narrazione acustica. Le punte della ballerina sul parquet mentre balla, le pagine di giornale sfogliate, la zip di una cerniera che si chiude", spiega la giovane cantautrice.

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C'è molto "teatro" nella sua musica. Una teatralità facilitata dal suo modo di essere: Margherita è estroversa, non si mostra per niente timorosa a parlare e a condividere le sue esperienze e i suoi pensieri, è sorridente e piena di energia. Ditonellapiaga è il contenitore dove analizzare, studiare e riversare le diverse personalità di Margherita. "L’equilibrio non è il mio forte" confessa, e questo progetto è il modo con cui l’artista intende esprimere sè stessa liberamente, in tutta la sua schizofrenia musicale e nei suoi mood altalenanti.

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L'articolo Il teorema del delirio di Ditonellapiaga di Giorgia Nicchiarelli è apparso su Rockit.it il 2021-05-28 15:15:00

Tag: album

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