È tutto così Assurditè

Quando hai 22 anni e un neologismo dal tocco francese è il sostantivo della vita, poi rischi che diventi nome d’arte. Nasce così il progetto di Chiara Balzan, cantautrice milanese: sulle note di un pianoforte e con la voglia di rischiare, la vincitrice per il pubblico di Musicultura '21 si racconta

Assurditè aka Chiara Balzan - foto di Martina Trotta
Assurditè aka Chiara Balzan - foto di Martina Trotta

Bella sfiga abitare fuori dal centro. Anche se, spesso, lo stigma di chi vive in periferia è più degli altri che tuo: a me, per esempio, piace guidare, mangiare km in macchina e attraversare la città, mentre osservo da dietro il volante la vita di strada che cambia, di quartiere in quartiere. Poi, c’è la radio: per me un’occasione rara, che ormai colgo sinceramente solo quando sono alla guida. Un sottofondo preciso, perfetto, che ti accompagna. Sempre da scoprire (se sei sintonizzata sulla frequenza giusta). Da rubare. Tant’è che l’ultima volta mi ha concesso di conoscere Assurditè.

Proprio alla radio passava Flora, il suo ultimo singolo. Ho pensato subito fosse una di quelle mine che mi ero persa. Poi, ho saputo che all'attivo ha soli tre brani e ho tirato un sospiro di sollievo, misto allo stupore per la giovane età: 22 anni che non trapelano affatto dall’ascolto di quella canzone lì, anzi, sembra matura: "Una serenata scritta con un pezzo di cuore che resterà per sempre all’interno del brano", dice quando le scrivo per fare due chiacchiere sul suo progetto. 

Assurditè - foto di Martina Trotta, grafica di Adele Saita
Assurditè - foto di Martina Trotta, grafica di Adele Saita

"L’ape e la flora (nel ritornello, ndr) sono due elementi della natura, nati per essere vicini e a contatto. Questa è l’allegoria più vicina alla descrizione del mio amore. Parla anche del desiderio di lasciarsi andare e non aspettare, di rischiare", continua a proposito del singolo, che comincia sui tasti di un pianoforte e continua con una voce intensa, parecchio seducente.  

Si chiama Chiara Balzan, nasce a Bollate in provincia di Milano e vive a Novate Milanese, al nord della città, fuori dalla periferia. Dietro il nome di Assurditè scrive la musica e i testi delle sue canzoni nel mare magnum indie pop, influenzato dalle onde R&B: "Tengo a cuore e ascolto molto il cantautorato italiano e le interpreti storiche della musica jazz", dice, "nelle copertine dei miei mix preferiti di Spotify ci sono Bruno Mars, Daniel Cesar, Gazzelle, Calcutta, Frah Quintale e Billie Eilish".

Suona il pianoforte: "Lo utilizzo per scrivere e accompagnarmi, ma non sono una pianista", ci tiene a precisare. Frequenta un’accademia musicale al secondo anno di corso di canto, che comprende diverse materie (piano complementare, teoria e armonia, solfeggio, musica d’insieme, voice and guitar, arrangiamento live, tecniche di improvvisazione).

"Prima di iscrivermi ho frequentato per un anno l’Università. Studiavo 'Organizzazione di eventi culturali'. Sono durata pochissimo", ride: "Ho dato gli esami e mi sono ritirata con la fine della sessione: non era quello che desideravo fare nella vita. Sono sempre stata attratta dal mondo artistico: l’arte mi attrae in tutte le sue forme e ho molte passioni legate alla 'creazione'. Oltre la musica mi piace disegnare, dipingere e realizzare gioielli".

Assurditè - Foto di Martina Trotta.jpg

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Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Daniele Frediani.jpg

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Assurditè grafica by Chiara Balzan.jpg

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Assurditè al pianoforte - Musicultura

Assurditè al pianoforte - Musicultura

Baci da Assurditè

Baci da Assurditè

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè - Foto di Martina Trotta

Assurditè

Assurditè

Assurditè

Assurditè

"Il progetto Assurditè nasce insieme alla necessità di scrivere testi", racconta. Ha iniziato a cantare quando aveva 11 anni. inizialmente solo cover, poi, a 17 ha scritto la sua prima canzone. Da quel momento è cambiata la sua percezione del canto, come se si fosse evoluta: "É una sensazione strana, perché nel canto sei abituato a interpretare emozioni e parole di altre persone. Quando le parole provengono dalla tua penna la situazione si fa estremamente intima, non stai più 'interpretando', ma 'raccontando'".

Così, Assurditè si è appassionata alla scrittura di testi, che per Chiara sono la ragione di ogni canzone: quello di Altro da dire (il singolo di debutto) nasce dal desiderio di esprimere uguaglianza e parità, ad esempio. Si tratta di una critica a chi si impegna per raccontare il contrario di questi concetti o a chi parla solo di argomenti superficiali.

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Bacio a distanza (prodotta da Dipdoze), invece, è una canzone che parla d’amore e voglia di ricongiungimento: "L’ho scritta in piena quarantena. Volevo parlare di quello che stava succedendo, ma senza soffermarmi sugli aspetti peggiori del momento. Volevo parlare più del desiderio e della voglia di incontrarsi di nuovo, senza avere paura".

E, a proposito di paura, le chiedo se il futuro la fa tremare, oggi che tutto sembra così incerto e la musica è un mondo iper-competitivo: "Per ora no", risponde convinta. "Mi piacerebbe aprire un locale a Milano dove esibirmi e invitare tutti i miei amici musicisti. Vorrei poterlo arredare con i miei quadri e mettere spazi espositivi a disposizione di artisti locali. L’ideale sarebbe creare un punto culturale di riferimento su Milano, che attiri anche gente da fuori", sogna.

Assurditè - Foto di Daniele Frediani
Assurditè - Foto di Daniele Frediani

Tre singoli all’attivo, altri inediti che usciranno quest’anno e la collaborazione con Diorama (Matteo Franco, 24 anni e trapiantato a Milano) in Souvenir, brano che "rilascia endorfine e vibes positive". Presente nell’album di debutto del giovane e amico (Prima Che Sia Mattina): "Ci siamo conosciuti a una festa. È stato lui a coinvolgere me e Dipdoze, produttore del brano. Un giorno sono andata a casa sua per due chiacchiere e una sigaretta e la sera stessa abbiamo registrato le voci", racconta.

Prima di chiamarsi Assurditè, Chiara era Enivrez-Vous, che tradotto dal francese significa "ubriacatevi". L’intenzione era quella di citare una poesia di Baudelaire della quale apprezzava il messaggio (il poeta invita il suo pubblico a ubriacarsi, che sia di poesia di vino o di virtù).

Un giorno durante una conversazione con un’amica nasce il nome Assurditè: "In quel periodo era spesso utilizzato tra di noi l’aggettivo 'assurdo'. 'Assurditè' è una parola italiana con una nota francese, un neologismo che non ha traduzione, il che lo rende ancora più assurdo. È il mio approccio alle giornate, il modo diretto in cui parlo, l’istinto con il quale affronto le scelte. Rispecchia la relatività della vita, dove tutto si trova spesso distaccato dalla convenzionalità", spiega.

"Credo che le esperienze più assurde siano quelle che ti capitano attorno ogni giorno, non quelle che cerchi di proposito", e ricorda: "Su un traghetto, una volta, ho conosciuto Arthur. Uno svizzero-francese che aveva appena terminato due anni di Erasmus a Napoli. Parlavamo in italiano, e nel suo c’erano accenti francesi e napoletani. Ci siamo messi in una scialuppa di salvataggio e mi ha cantato un mantra indiano. Sembra un aneddoto banale da raccontare, ma non credo mi capiterà un'altra volta di rivivere l’incarnazione di quattro culture", sorride.

Prima di salutarci, mi faccio raccontare l’esperienza di Musicultura 2021, il Festival della Canzone Popolare e d'Autore di Macerata. Alle audizioni live, Assurditè ha cantato Flora: "È stato pazzesco. Mi era già capitato di partecipare a concorsi musicali, ma questa è stata l’unica occasione che mi ha fatto sentire libera, come se non stessi lì per gareggiare. Non c’era competitività, è stato meraviglioso", si esalta.

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"Era una delle prime volte che cantavo live i miei brani e non mi aspettavo di riuscire a farlo durante un periodo così fragile (la pandemia, ndr). Purtroppo, non sono riuscita a conoscere altri artisti: anche se eravamo tutti tamponati non è stato facile interagire. Poi, Macerata era zona arancione (o rossa, non ricordo) e non potevamo fare molto. A fine serata ho condiviso con un bicchiere di vino il premio del pubblico per la miglior performance con un paio di amici musicisti incontrati lì, nel rispetto delle norme, ovviamente. Rimarrà per sempre un bel ricordo".

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L'articolo È tutto così Assurditè di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2021-10-05 12:45:00

Tag: singolo

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