Twitch è la televisione del futuro. Ne eravamo già convinti quando avevamo parlato per la prima volta della mega piattaforma streaming e del rapporto che questa intrattiene con la musica. Nel mentre, sullo sfondo della pandemia globale che avanza, quello che accade sulla piattaforma viola è la prova che i tempi sono cambiati e che da casa si può fare, letteralmente, tutto. Spettacolo, musica, intrattenimento, informazione: tutto e in diretta, con il valore aggiunto dell’interazione con il pubblico, una novità assoluta che ha accorciato la distanza – fino ad allora incolmabile – tra community e streamer, tra fan e artista.
E che, come nel caso del Twitchtape 2.0, può modificare il modo di lavorare e creare musica degli artisti, che decidono di rendere pubblico il processo di scrittura dei pezzi e collaborare con le persone in chat alla realizzazione di tre pezzi, firmati Simone Panetti, Diego Naska e Mike Lennon: TT, Vengo e 20 euro.
Registrate in studio durante otto ore di live, le tre tracce sono uscite su SoundCloud (e poi eliminate, perchè a breve verranno caricate su Spotify), scritte sulle basi dei fan, con titoli suggeriti dalla chat e cover realizzate dagli utenti: "Più che il prodotto finale del tape (che poi è stato vincente, quindi ancora meglio), la cosa più figa è il contenuto della live che mostra il backstage, quello che c’è prima della registrazione di un brano: il processo creativo", spiega Panetti, ideatore del format.
Romano, 24 anni, di base a Milano, tra gli streamer più seguiti in Italia, Twitch è il suo lavoro e la musica il suo side project: Panetti ha pubblicato Cagami Cagna nel 2019 su Spotify, suo archivio delle "cose ufficiali" e impegnate. Separate dai contenuti delle live su Twitch, anche se Vengo sarà a breve estrapolata dal Twitchtape e caricata come secondo singolo sul suo Spotify: "Perchè è uscito fuori un pezzo molto in linea con quello che faccio da solo in camera", dice.
Simone ha pensato un modo per vedere quanti pezzi si riescono a scrivere in otto ore di streaming: "Abbiamo dato tre giorni al pubblico per mandarci dei beat. Li abbiamo raccolti e in un giorno abbiamo fatto le selezioni con Greg Willen, produttore degli FSK. Selezionate le basi, le abbiamo portate nello studio di Mike e insieme a Naska abbiamo scritto e registrato tutto sul momento, durante la live e seguendo i commenti e i consigli della community in chat", spiega Panetti.
"Per me fare musica ha sempre significato rimanere chiuso in camera da solo. Quando abbiamo registrato il Twitchtape, invece, c’erano tra le 4.000 e le 6.000 persone a guardare. Ascoltano il take e vedono quanto resisti, quindi ti dici 'devo fare qualcosa di figo per forza'", dice Naska, rapper marchigiano di base a Milano. Coinquilino di Panetti, classe ’97, fa musica da anni: Settembre è il suo ultimo singolo e ALO/VE l’ep all’attivo, un misto emo-trap-pop-punk, come lo definisce lui.
Con Twitch ha cominciato da poco: "Ho iniziato facendo le reaction ai beat che mi facevo mandare dai fan, e quelli che più mi piacevano li selezionavo come basi per lavorarci su. In generale sul mio canale cazzeggio, ma racconto anche come lavoro e parlo della mia musica. Ultimamente ho fatto dei live, ho inserito la donation goal, con cui i fan hanno la possibilità di fare donazioni e sub al mio canale, così posso autofinanziarmi il disco nuovo", spiega il rapper.
Naska ha partecipato anche al Twitchtape vol.1, insieme a Sandrino (altro rapper attivo su Twitch), quando nel limbo tra il lockdown di marzo e l’inizio dell’estate scorsa Panetti aveva inaugurato il format: "Il vol. 1 non ha avuto lo stesso impatto del tape appena uscito, perché era una bozza. L’avevamo fatto in cameretta a caso sempre in otto ore, tutti ubriachi. Ci siamo divertiti da morire, ma avevamo la metà del pubblico che abbiamo oggi, anche perché con la quarantena e negli ultimi mesi io sono cresciuto tanto su Twitch", spiega Panetti. Ma i pezzi sono piaciuti comunque, e pure tanto: sono su SoundCloud e hanno tra i 50.000 e i 60.000 ascolti.
Mike Lennon è la terza firma del Twitchtape 2.0. Lui lo conosciamo già: all’anagrafe Duc Loc Michael Vuong, è un designer, grafico, produttore e rapper nato a Parma da genitori vietnamiti (mamma del nord, papà del sud), per due anni ha fatto il cinese sul palco e con Libero ha dato una svolta al suo progetto, resettato su un nuovo percorso. Mike segue Twitch da un po’: "Ho attorno tanti amici che streammano e il mondo pazzo di questa piattaforma mi ha incuriosito, così sto cercando di capire che format portare sul mio canale", dice il rapper, e continua: "Giriamo tutti nello stesso ambiente. Il nuovo coinquilino di Simone e Naska, Lussorio, è il mio manager. Tramite lui ho cominciato a frequentare casa loro e viceversa".
Così, il Twitchtape 2.0 è stato registrato nello studio di Mike a Milano: "Otto ore di streaming belle toste", dice. 2Sei in live e la gente guarda tutto quello che stai facendo. Tu vuoi chiudere qualcosa di figo, e sotto la pressione e il fomento della community che ci stava seguendo abbiamo cercato di tirare fuori il meglio". Un bello spirito e un bel momento di condivisione e confronto con il pubblico – in linea con un progetto non per forza impegnato – quando di solito gli artisti sono restii a mostrare le loro session comprese di errori, difficoltà e imprevisti.
Un’occasione anche per mettere in contatto e unire la community di Panetti, Naska e Mike Lennon, e di stimolare la creatività della gente che seguiva la live: "Noi eravamo in competizione con noi stessi per tirare fuori il meglio e chiudere un pezzo figo, ma anche per chi ci seguiva era la stessa cosa, perché tra tutte le basi e le grafiche per le cover che sono arrivate, ne abbiamo scelte solo tre", spiega il Mike.
E Panetti aggiunge: "Prima delle otto ore di live, nei tre giorni di reclutamento delle basi, mi sono arrivate circa 1600 mail con dentro due-tre beat ognuna. È stato impossibile ascoltarle tutte, ma ti assicuro che il livello era altissimo". E ha doppiato quello del Twitchtape Vol.1: "Si sono scoperti dei bravissimi producer. Anche nel primo spaccavano, ma stavolta si sono superati tutti. Ha partecipato anche un ragazzo che fa le chitarre agli FSK o gente grande come Rooler, tra i più forti hardstyler in Olanda”, spiega lo streamer romano.
Per le basi i ragazzi non hanno dato indicazioni di alcun tipo agli utenti, infatti sono arrivati beat di qualsiasi genere possibile, senza alcuna tendenza in particolare: "Pezzi solo chitarre, mega rock, mega metal, ma anche pezzi techno o indie", dice Panetti, e Naska continua: "Anche le grafiche per le cover erano tutte assurde. Nel mentre che scrivevamo i pezzi durante la live, i fan le hanno mandate sul reddit di Simone e la sera abbiamo fatto una selezione su una ventina di cover fighissime per ogni pezzo".
"La musica coinvolge tutti, ma non tutti hanno ben chiaro cosa significa fare musica": con lo scopo di mostrare alla gente cosa accade in uno studio di registrazione e il processo creativo che c’è dietro una canzone, è uscito fuori Twitchtape 2.0, tre tracce collettive, "ma se volevi esserene parte dovevi essere 'lì e ora'”, commenta Mike. "È stato come avere un super computer umano di idee", dice Panetti. E Naska aggiunge: "Bastava chiedere un titolo e la chat impazziva. Mentre scrivevamo leggevamo la chat, e tra le mille proposte molte rime erano davvero fighe e le abbiamo inserite".
Operazioni simili al Twitchtape 2.0? Forse nel 2010, ai tempi di Affare Romano di CaneSecco, quando in studio con 3D avevano prodotto le 21 Ore Estreme: "Ancora non c’era Facebook e su un sito bruttissimo avevano fatto questa live per scrivere e registrare l’ep", racconta Panetti. Però, no, su Twitch nessun’operazione del genere: "Ci sono persone (come Kenny Beats) che fanno le reactions ai beat con Timbaland o con dei produttori grossi. La gente manda il materiale, loro lo ascoltano, fanno una classifica e magari danno in giveaway dei prodotti", spiega Naska.
Twitchtape 3.0 arriverà, anche a breve. Ma sarà una roba più corposa. Panetti ha un’idea strana in mente, di fare tre giorni magari, e tirare fuori più tracce: "Il prossimo sarà una sorpresa, ci sarà una novità e non sarà un Vol. 3, ma qualcosa di diverso", dice.
Nel mentre i tre continueranno a fare le loro live in cui la musica è spesso presente, tra gare di freestyle (in una, c’era anche Inoki e Fedez) e acoustic session. Ma soprattutto intrattenimento: "Anche quando si parla di musica, su Twitch si deve sempre pensare a intrattenere le persone che ti seguono. La live perde se si fa entrare la community in studio solo per produrre, ad esempio", dice Naska. E Mike commenta: "Vero, ma c’è da dire che se sei vero fan di un artista, è sempre bello poter vedere cosa c’è Behind the Scenes. Se l’artista risponde a un messaggio lasciato in chat dal fan, lui si sente più vicino al suo idolo. E questa è una roba che qualche anno fa non poteva accadere".
Twitch sta diventando il nuovo palcoscenico da casa: "Ora è ancora poco sfruttata, ma la piattaforma ha un potenziale assurdo e spero che in futuro si apra ancora di più", dice Panetti, e continua: "Sarebbe già un bel passo in avanti se risolvessero i problemi con il copyright. Prima (dato che le live si salvano e entrano nell’archivio del tuo canale), mettevano in muto la parte con la musica". Ora, invece, solo free copyright, altrimenti ti buttano giù il canale. Anche fare la reaction agli album, con il copyright, è diventato impossibile: "Ma la fai un po’ a sgamo, cioè fai la live e poi, appena finita, la cancelli", dice lo streamer romano.
In generale, Twitch dittatore è molto severo con i suoi utenti ed è super aggressivo con i ban e gli strike (una sorta di cartellini gialli per chi infrange le regole). E a volte vieni punito senza capire bene il motivo, soprattutto se sei molto seguito e sei esposto a una community affollata. Spesso ci si sente limitati e anche durante la live per il Twitchtape, ad esempio il testo di TT era al limite del bannabile su Twitch: "Ce la siamo rischiata", ridono i tre. Ma se si canta e ci si mette la base sotto, va bene, anche se i ragazzi hanno dovuto specificare a più riprese che il messaggio del testo non era reale, che lo scopo era solo divertirsi e fare musica, che non odiano nessuno e non sono misogini.
Contro le restrizioni e le politiche di Twitch, ultimamente c’è stata una manifestazione online dove molti steamer hanno dichiarato ingiustizie e rivendicato diritti: "Abbiamo aperto gli occhi soprattutto dopo quello che è successo a Sdrumox, un amico bannato permanentemente da Twitch e tenuto per mesi in un limbo, in cui non si sapeva bene cosa potesse e non potesse fare", spiega Panetti.
Un mondo ancora da regolamentare, ma che davvero offre infinite possibilità. Anche per la musica, che tra le categorie della piattaforma viola è sempre la seconda in ordine di preferenza. Non solo: oltre ai tanti live supportati dalla piattaforma, a dimostrazione del fatto che Twitch voglia puntare sulla musica, c’è Twitch Sings, un programma realizzato per fare il karaoke simile al duetto di TikTok.
Bisognerà vedere se e quando torneremo alla normalità, se cambierà qualcosa. Ma il futuro del successo della piattaforma è abbastanza lucido: "Spero che Twitch migliori e che insieme al Twitchtape 2.0 anche altri progetti possano contribuire a sbloccare e a far conoscere tutti quegli artisti assurdi che si nascondono dietro le community, ma che esistono nella vita reale e sono incredibilmente forti", conclude Panetti.
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L'articolo Twitchtape 2.0, oggi la musica è un flusso di coscienza collettivo di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2020-12-16 16:30:00
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