"Tutti vivi": quel che succede dopo che è tutto finito
Milion$, Il Dome e Wollas sono tre rapper, morti in auto (con Elisa) nel piacentino due anni fa. Ora il libro "Tutti vivi" di Valerio Millefoglie parte da qui per riflettere sulla vita e quello che vita non è più. Una chiacchierata con l'autore, a colpi di vocali e fotografie
Un momento di ricordo dei ragazzi - Tutte le foto sono di Valerio Millefoglie
La notte tra il 10 e l'11 gennaio 2022 a Calendasco, provincia di Piacenza, a causa della nebbia fitta un'auto si ribalta nel fiume Trebbia (è una storia che vi avevamo raccontato in maniera approfondita qui). I quattro passeggeri – Elisa Bricchi, Domenico Di Canio, Costantino Merli e William Pagani – muoiono annegati. Sono quattro amici tra i venti e i ventitré anni e appartengono a un collettivo musicale: Costantino e Domenico scrivono brani rap e trap con i nomi di Milion$ e Il Dome, mentre William, in arte Wollas, è il produttore musicale. Alcune tracce sono dedicate anche a Elisa, fidanzata di Costantino.
È inizialmente per essersi occupato per anni della scena rap e trap italiana che il giornalista e scrittore Valerio Millefoglie entra in contatto con questa storia: la seguirà per due anni, raccogliendo le storie di chi non c'è più, ma anche quelle di chi resta. Conosce i genitori dei ragazzi, divenuti eredi della musica dei propri figli: li accompagna mentre diventano esploratori dei loro archivi musicali e segue le loro attività per tenerne in vita la memoria, a partire dalla fondazione di un'etichetta discografica per pubblicare la loro musica. Incontra amici, parenti, colleghi, ascolta tracce ancora in lavorazione, ritorna più e più volte nei luoghi legati alla storia e che da essa si dipanano. Interroga e documenta tutto, scattando ritratti, partecipando a concerti per sole voci, ascoltando e riascoltando i brani dei ragazzi, sempre cercando risposta a due domande: cosa accade a chi rimane? Cosa c'è dopo la fine?
La storia è oggi racchiusa nel romanzo-reportageTutti vivi, edito da Mondadori. Abbiamo provato a ripercorrerla insieme a Valerio Millefoglie: gli abbiamo così chiesto di raccontarci alcune delle foto scattate a Calendasco nel corso dei mesi, oggi conservate nel suo telefono, e di risponderci attraverso messaggi vocali, per raccogliere una voce che sente le voci.
Partiamo dall'inizio di tutto, dalla chiamata che ricevi il 12 gennaio 2022: che ricordi hai di quel giorno, di quella conversazione telefonica?
Quando hai capito e come che questa storia sarebbe stata diversa dalle altre, che si sarebbe dilatata ed estesa oltre il tempo che tu stesso le avevi dato?
Vorrei scegliessi e mi raccontassi lo scatto, reale o che hai in mente tra i molti ricordi dei due anni in cui hai seguito questa storia, che più pensi racconti la passione musicale dei ragazzi. Un'immagine precisa in cui hai colto l'urgenza di quello che stavano provando a costruire.
Nel libro racconti che, ad un certo punto, scopri che qualcuno tra i genitori aveva notato che a volte li fotografavi mentre parlavi con loro. Che cosa vedi in quegli scatti se li guardi oggi e come raccontano l'evoluzione del tuo rapporto con questa storia?
Vorrei ripercorrere con te l'esperienza nello studio di registrazione di William, i tuoi ricordi nell'esplorare i progetti in lavorazione in Fruity Loops senza più il loro autore, scoprendo la musica che era e soprattutto quella che avrebbe potuto essere.
A diversi dei coinvolti hai chiesto cosa sia cambiato in loro da quando i ragazzi non ci sono più. Da quando hai incontrato questa storia, cosa è cambiato in te?
Il motivo per cui mi sveglio di notte, il motivo per cui vago sempre alla ricerca di questi brandelli di storia è che sto evocando me stesso da un altro mondo. Scrivendo – musica, reportage, libri – cosa riusciremo a salvare di noi?
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