Vecchio Gatsby...

Felice Lenoci si mette nei panni del Grande Gatsby per cantare delle sue ferite da aggiustare col kintsugi e con un martini in mano

Felice Lenoci viene da Acquaviva delle Fonti in Puglia, dove fin da piccolo si innamora dei silenzi delle campagne ma anche del funk, del rap e dell' hip hop americano. "All’età di quindici anni con una chitarra elettrica, mi unisco a una band di amici, amanti del punk rock californiano", racconta. Poi si laurea a Roma in Music Business e si ritrova a lavorare a Milano, nell'ufficio royalty di Sony Music. "La città mi trasforma in un me cinico, vuoto, e mi allontana da quelli che sono sempre stati i valori più importanti: ricercare l'amore e la felicità nelle piccole cose". Allora torna in Puglia e dà vita a Gatsby, "un artista che fa musica elegante, un venditore di palloncini". Ora il cantante pugliese vuole "riunire gli ultimi romantici" per cantare insieme su una macchina che sfreccia velocissima. Lo abbiamo incontrato prima che mettesse in moto e ci ha accolti così: "Benvenuto nel mio viaggio alla riconquista di Daisy, seguimi vecchio mio!".

Come ti sei formato a livello artistico?

Il mio percorso della musica è lungo ma sempre frastagliato: sin da piccolo, mi sono sempre approcciato alla musica, prima con la chitarra, poi col canto, poi con il piano, ma sempre studiando per periodi brevi, ma praticandolo con più costanza. Ho sempre scritto musica, ma ho davvero iniziato a fare musica in pieno periodo covid: ero un libero professionista, avevo tempo e ho deciso di testare le mie capacità imprenditoriali sul mio stesso progetto artistico. A livello emotivo avevo bisogno di esprimere quello che provavo, racconti che prendono spunto dal mio percorso di vita personale.

Con chi collabori?

Il mio team è in continuo divenire, ma le persone che accompagnano il mio progetto da sempre sono Vito Porreca – in arte Cartesio – amico d’infanzia e artista con una capacità di scrittura incredibili. Alle produzioni altro carissimo amico d’infanzia, Vito Tafuri in arte TAF, un passato da dj e producer, un vero cultore della musica. Mia sorella acquisita, Doralisa Campanella, attrice, presentatrice, regista, una personalità artistica fuori dal comune. Da poco nel team c’è anche Gaia Mallardi, in arte MallGa.

Come definiresti la tua musica? 

Lo definisco rap elegante, perché mi piace comunicare in maniera diretta, sincera, ma calibrando sempre le parole e i significati nascosti. Spesso forse i miei versi hanno bisogno di alcune precisazioni, ma se riesci a seguire la mia wave, la musica prende una forma mistica.

Quali sono i tuoi ascolti?

Le mie influenze sono il rap internazionale e nazionale, il cantautorato italiano e il pop italiano. I miei principali ascolti, nonché le mie influenze più dirette sono Mecna, Dargen d’Amico, Marracash, Ghemon, Venerus, ma anche The Weeknd, Drake, Anderson.Paak.

Qual è il significato del tuo nuovo singolo?

Pezzi di me è l’ultimo singolo pubblicato da solista, ed è il mio vero pezzo introduttivo. Parlo di me in una maniera nuova, sincera e vera. Il tema centrale è il benessere psicofisico. Durante un percorso di vita può succedere di sentirsi rotti, in frantumi, ma poi capiamo che è necessario ricomporre quei pezzi abbellendoli come nell’antica usanza del kintsugi. Allo stesso tempo è una denuncia sociale verso un mondo che ha perso i valori a favore di uno materialista, vuoto, infelice, depresso e arrabbiato.

Un ricordo di qualche tuo live recente o passato?

Essendo anche tanto altro, non ho ancora avuto modo di fare molti live. Mi sono esibito la prima volta a un evento alla Milano Music Week, dove ho presentato il mio singolo Milano Odi et Amo. Ho fatto un live completo lo scorso aprile presso un atelier di Bari, Aendor Studio, con cui ho collaborato per il brano Pezzi di me. Quello è stato un live incredibile. Ci sono stati dei problemi tecnici e l’audio non era perfetto, ma è stato un concerto intimo. Ero in mezzo alle persone. Una sensazione bellissima, diretta, vera. Il 30 giugno abbiamo invece presentato il nostro singolo Puglia presso un evento dell’università di Bari a Molfetta: bellissimo.

Progetti futuri?

Ci sarà il mio singolo estivo, un altro freestyle (mashup di brani famosi, rivisitati in chiave Gatsby), altre sorprese. Ho tante idee e tante cose da dire, devo solo avere il tempo di pianificare tutto. Il mio obiettivo è uno solo: parlare di me. Se mai riuscirò a trovare una sola persona che si riconosce nelle mie parole, per quel che mi riguarda, mi sentirò un artista di successo.

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L'articolo Vecchio Gatsby... di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-07-15 17:00:00

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