Intervista via e-mail agli Ashram, gruppo di Napoli autore di un affascinante mix di dark, prog e new-wave. Lo so che l’e-mail è fredda, meglio l’intervista dal vivo. Ma è in compenso molto comoda per noi redattori che possiamo fornirvi sempre notizie approfondite sui gruppi, grandi o piccoli che siano. E poi essere intrevistati da Rockit è un onore!... Scherzo! leggetevi questo botta e risposta.
Rockit: Allora cari Ashram, innanzitutto ditemi che immagine avete: capelli lunghi e neri come suggerisce la vostra musica o un’immagine rassicurante alla Berlusconi?
Luigi: diciamo funerea, almeno così dicono gli altri.
Sergio: Rassicurante non direi affatto, alla Berlusconi poi…ci vorrebbero troppi soldi. Sicuramente tendiamo a creare atmosfera ai nostri concerti, accompagnando anche visivamente la cupezza sonora che esprimiamo.
Rockit: Origine del vostro nome: qual è il suo significato?
Sergio: “Ashram” è un vocabolo dell’antica cultura indiana e dal significato molto profondo. Questa parola descrive il luogo dove il Guru insegna la ricerca di Dio, questo luogo può essere una casa, una capanna, una caverna. Un ashram è sempre libero a qualsiasi religione e assolutamente aperto a tutto. Noi non abbiamo alcun legame con la religione, semplicemente ci è piaciuto il suono e il senso di spiritualità che sicuramente tendiamo ad evocare tramite la nostra musica.
Luigi: Sì, la nostra musica nasce dal profondo, è molto spirituale e pura. Siamo consci dell’importanza che tanti religiosi danno a questa parola e ne siamo rispettosi, per questo ci teniamo a distaccarci dal significato che questa parola rappresenta.
Rockit: Questa musica di sapore medievale che fate è frutto anche di letture sul periodo? Vi attira la cultura medievale?
Sergio: Credo sia un periodo storicamente molto affascinante, ma i brani nascono solo dalle nostre sensazioni, in modo molto fluido. Sicuramente quello medievale non è né motivo d’ispirazione né il nostro genere.
Rockit: I gruppi che ho citato nella recensione nel bene e nel male vi piacciono?
Luigi: Mi piacciono ma personalmente non li seguo. Preferisco forme musicali più delicate, uniformi e drammatiche. Ascolto molta musica classica, dark ma anche altro.
Sergio: Credo che i Dream Teather siano dei grandi musicisti, per il metal avrei preferito che citassi i gloriosi Black Sabbath, anche se il loro sound non è accostabile al nostro genere di musica che componiamo.
Rockit: Raccontatemi qualcosa di curioso che vi capita ai concerti o quando fate ascoltare il vostro disco a qualcuno e rimane “allibito”.
Luigi: Una cosa sconvolgente è accaduta… un po’ di tempo fa mi trovavo in un negozio di musica e mentre cercavo il disco che mi interessava conobbi una ragazza. Stava cercando il disco di un gruppo che sicuramente, a detta sua, non avrei potuto conoscere perché poco conosciuto… Io le chiesi di quale gruppo si trattasse e lei mi rispose “Ashram”!!! Immagini come sono rimasto? Il mio stupore? Anche perché era davvero poco che avevamo iniziato il progetto, avevamo fatto girare il nostro demo ma non pensavamo affatto di avere dei fan!
Rockit: Bella storia. Ashram, buona fortuna. La meritereste.
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L'articolo Intervista con gli Ashram via email di Carlo Porcaro è apparso su Rockit.it il 2001-02-02 00:00:00
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