(Foto di Matteo Cervati)
L'amore per i Kinks, per il rock'n'roll e per le belle canzoni. Il trio bresciano viene interrogato sulle proprie influenze, su come promuovere una band emergente - e la risposta è la solita: fai da te - e sull'ultimo "Money's on fire", un album a dir poco sorprendente. Di Maria Murone.
Cominciamo dal nome. The Record's, perché? E poi passiamo ad una presentazione del gruppo, chi siete?
La vicenda che da origine al nome è piuttosto banale… una scritta che compariva su migliaia di scatole all'interno dell'archivio in cui lavorava il nostro vecchio bassista. Da lì però abbiamo colto il riferimento ad una tradizione e ad un immaginario a noi caro, quello del r'n'roll, dei vinili, nonché un nostro particolare gusto per la registrazione, la documentazione di tutto ciò che sforniamo, che magari non finisce su disco, ma che viene sempre fissato su un supporto
Voi frullate rock'n'roll a velocità più o meno alta. Vi definiscono power pop, vi ritrovate in questa definizione?
Diciamo che da un punto di vista prettamente sonoro non possiamo contestare questa definizione, ma spesso le influenze che stanno alla base sono diverse… non possiamo dire di avere una gran cultura in fatto di power pop. Ciò che ci fa prendere questa strada è la volontà di confezionare brani con una base armonica solida e ben definita, riconoscibile e quanto più possibile personale, unita alla giusta dose di energia.
Quale è la formula per costruire qualcosa di vecchio in maniera del tutto originale a tal punto da produrre 12 pezzi eterogenei e piacevolissimi?
Beh, innanzi tutto grazie per il complimento… in parte il nostro approccio ci aiuta in quanto è totalmente libero dal desiderio di dover appartenere per forza ad una corrente rock definita o addirittura al rock in senso lato; il nostro obiettivo è da sempre quello di comporre belle canzoni e questa scelta ci porta a privilegiare lo sviluppo dei pezzi finalizzato a coglierne la vera natura, ad assecondarne il mood.
Che poi vecchio non è. A mio parere si sentono molte influenze moderne nei suoni.
Anche qui vale lo stesso discorso… il suono che cerchiamo di raggiungere è semplicemente quello più vicino ai nostri gusti, non ci interessa un'opera puramente filologica di riproposizione di sonorità vintage fine a sé stesse. L'importante per noi è dare ai pezzi un suono caldo, vivo, magari non perfetto, ma che respiri e dia l'idea del particolare momento in cui è stato catturato… in questo senso ci possiamo considerare in controtendenza rispetto a molte produzioni attuali, ma non vorrei generalizzare…
Siete cresciuti ascoltando questo tipo di musica o nel vostro background musicale ci sono scheletri death metal o punk? Cosa ascoltate? Quali band sono presenti nella vostra cultura musicale e quali vi hanno ispirato di più?
Diciamo che dopo l'adolescenza, durante la quale si scopre e si fagocita di tutto e di più, abbiamo reso più personali le scelte e ci siamo orientati verso gli attuali gusti… di certo non possiamo prescindere da tutto ciò che abbiamo vissuto negli ultimi 10/15 anni e che passa inevitabilmente anche dall'alternative americano di fine 80/primi 90 e da tutto ciò che ha seguito. Gae, il batterista, si è formato sul punk '77 e porta al nostro suono l'attitudine garage, Pietro, il bassista, ama certo funk di fine 70 e il suo apporto al groove è indispensabile. Per quanto mi riguarda adoro le sonorità sixties e devo il mio approccio alla scrittura e al gusto armonico a quella decade e alla successiva.
C'è un gruppo tra quelli citati nelle vostre recensioni con il quale sentite affinità e un altro che proprio vi sembra non c'entri nulla con voi?
Mi è piaciuto l'accostamento a Costello, così come è innegabile che certi nostri pezzi richiamino la Joe Jackson band (nonostante l'abbiamo scoperta dopo che in 100 ci hanno fatto notare questa somiglianza) In linea di massima le citazioni sono condivisibili, soprattutto da un punto di vista sonoro, ma spesso non è roba che è stata fondamentale per noi (se escludi Beatles e Kinks).
"Lockdown (Free as a bird)" è un omaggio ai Beatles o cosa?
…appunto …si! E neppure troppo velato… nel disco ci sono tre-quattro citazioni messe appositamente per il nostro puro divertimento e che spesso passano inosservate. Ogni tanto arriva qualcuno che le ha riconosciute e questo ci fa enorme piacere… ovviamente il bello è scoprirle da sé…
Tre dischi belli da custodire per sempre.
Gae mi dice "Let it Be" dei Replacements, Pietro il "White Album" dei Beatles e io "Something Else by the Kinks" dei Kinks.
Per alcune band è proprio difficile uscire da certi circuiti nonostante la bravura. Siete una band emergente, autoprodotta, che però sta facendo un cammino importante. Quali strade per arrivare fin qui?
La nostra personale formula, che abbiamo aggiustato più volte in corsa e tutt'ora in fase di perfezionamento, consiste nel pensare quest'attività come un vero lavoro, porsi scadenze, pianificare le mosse future e pretendere che i nostri collaboratori abbiano lo stesso atteggiamento, non temere di investire denaro (da sempre i proventi delle date sono ributtati con gli interessi all'interno del progetto, da quando esistiamo non abbiamo mai diviso un incasso), acquisire le conoscenze relative alla promozione e alle sue dinamiche.
Tutto questo funziona nel nostro caso perché siamo una sorta di etichetta che si concentra su un solo prodotto e per il quale prova un entusiasmo viscerale. Da non dimenticare l'apporto fondamentale della nostra squadra di lavoro (grafico, stylist, videomaker, fotografo, scenografi) che da anni lavora, spesso con compensi da fame, per il bene del progetto e ci permette di avere ogni volta risultati incredibili e di livello professionale nella realizzazione del nostro materiale audio, video, grafico e fotografico.
L'artwork del disco, un certo stile anche nell'abbigliamento. E' importante l'immagine di una band?
Direi che è di primaria importanza fornire al pubblico un'immagine a completamento del mondo musicale che si propone, per noi sono due cose indistinte e inseparabili, che concorrono alla formazione di uno stile quanto più personale e autentico.
Cosa ha significato la produzione artistica di Giovanni Ferrario?
Ci ha dato la consapevolezza di cosa significhi veramente cimentarsi nella realizzazione di un disco, dove anche il minimo particolare fa la differenza e può dare o togliere spessore artistico al lavoro. Ci ha forzato a metterci in gioco per uscire dagli schemi dei generi musicali, focalizzandosi sulle particolarità da esaltare e sui vizi da correggere. La sua esperienza e il suo talento ci hanno dato la tranquillità per rischiare. Oltretutto siamo ormai molto amici e lo scambio continua anche a distanza, seguiamo i suoi progetti e cerchiamo di cogliere la purezza dell'ispirazione di cui Giovanni è un raro esempio.
Suonerete anche all'estero spero. L'Inghilterra vi calza a pennello. Il suono è proprio british e lo stile pure. Siete pronti?
Anche noi lo speriamo! Forse ci serve un po' di gavetta nell'Europa continentale… Germania, Belgio, Lussemburgo, Olanda… conosciamo l'atteggiamento british di fronte a chi pretende di insegnar loro una lezione appresa di rimando... ma prima o poi accadrà!
Solo musica o ci sono altri lavori ed interessi nella vostra vita?
Il nostro lavoro è ciò che per ora ci permette di impegnare tante risorse nei Record's, sarebbe stupido negarlo. Ma la vera scintilla s'accende solo quando indossiamo gli abiti di scena.
Siete soddisfatti di "Money's on fire"? Cosa vedete nel vostro futuro?
Credo di parlare a nome di tutti dicendo che "Money's on fire" ci soddisfa appieno, siamo orgogliosi che questo lavoro ci rappresenti per tutte le ragioni che ho spiegato in precedenza. Il nostro futuro è stato più volte ingombrato da proiezioni ottimistiche e ipotesi possibiliste… ora vogliamo solo pensare a suonare di fronte a più gente possibile e, nelle pause, iniziare a concepire il seguito di questa nostra "fatica".
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L'articolo The R's - via Mail, 03-11-2008 di Maria Murone è apparso su Rockit.it il 2008-11-11 00:00:00
COMMENTI (8)
Sentiti dal vivo ... forti davvero e bella canzoni rocchenroll!Brai grariiiii[:
Mha.....
Tipo? Così, giusto per fissare dei parametri...
Il rock'n'roll è altra cosa.Che tristezza.
Ciao Genti i Record's saranno a Roma il 26 Febbraio, al Traffic.. Segnate sulle agende e accorrete numerosi!
quoto in toto! :D
bravi! e non vedo l'ora di vederli (e sentirli...) live a catania...:)
(Messaggio editato da agser88 il 10/11/2008 20:00:54)
ebbravi loro e tutti i gruppi come i records che ce la mettono tutta! Belli i brani! A quando una data romana?