Per fortuna esistono ancora band così: 5 mesi di vita, live incendiari, un demo registrato in salotto che è il classico fulmine a ciel sereno. E infatti tra poco questi cinque brani saranno ristampati su cassetta dalla Secret Furry Hole di Jukka Reverberi. Era importante indagare subito, chi sono i Buzz Aldrin? Un veloce botta risposta tra la band e Sara Scheggia.
Buzz Aldrin, un nuovo nome gira a Bologna. Chi siete - da dove venite - che fate?
Siamo tre 30enni, nessuno autentico bolognese. Un fotografo e due studenti arrivati. Veniamo tutti e tre da molte esperienze di diverso genere.
In rete vi presentate come tre astronauti, e in effetti Buzz Aldrin è un astronauta americano. Che è arrivato secondo sulla luna. L'idea viene da lì?
Buzz Aldrin incarna l'eterno "secondo". Quello che viene sempre dietro ai leader. Uno dei tanti il cui immenso lavoro dietro La Macchina, Il Sistema, è stato oscurato da chi arriva primo, anche sulla Luna. L'idea ci è venuta leggendo il libro di Johan Harstad (scrittore norvegese che si è rivelato al pubblico con il romanzo "Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?", nel 2005, NdR).
Non sappiamo nulla di voi. A me è capitato per caso di vedervi aprire il concerto di Jeremy Jay al Locomotiv, qualche tempo fa. Da dove partono i Buzz Aldrin? Avete un'etichetta dietro, o in cantiere c'è una qualche collaborazione dietro l'angolo?
Ci siamo formati 5 mesi fa, quasi per gioco. Abbiamo registrato subito nel nostro salotto un pezzo, lo abbiamo caricato sul Myspace e qualche giorno dopo Jonathan (Clancy, NdR) ci ha contattati per suonare al Locomotiv... questo è l'inizio. In questo momento abbiamo all'attivo un demo registrato anch'esso in salotto, e ancora una volta grazie a Jonathan verrà ristampato per la Secret Furry Hole di Jukka Reverberi. Quest'estate suoneremo molto in giro e ora siamo in studio con Gianluca "il Turro" (Gianluca Turrini, fonico live e da studio che segue praticamente tutta la scena bolognese e non solo, NdR) per registrare il primo album... tutto qui. Il demo sarà su formato musicassetta, e lo promuoveremo il più possibile con qualche live, per poi uscire in autunno con il primo LP.
Tutto qui. Beh, in 5 mesi sembra già parecchio. Fugazi, Talking Heads, Sonic Youth, Jesus and Mary Chain. Quanto di queste influenze c'è nei vostri pezzi? E come pensate di poter definire la vostra musica, se proprio volessimo indicare qualche genere di riferimento?
Tutto quello che ascoltiamo ci influenza, penso sia inevitabile. Inoltre definire un genere è sempre un momento doloroso… sicuramente c'è molta new wave in quello che facciamo, più nell'intenzione e nelle atmosfere che nelle canzoni stesse.
Ho visto che nei prossimi live in programma c'è anche un reading con Emidio Clementi. Farete qualche improvvisazione particolare? Come si concilia la vostra musica con una performance del genere?
No, non si farà nulla di particolare, faremo il nostro solito set. Ci ha invitato Giacomo, uno degli organizzatori. E con nostra grande gioia: siamo fan dei Massimo Volume e di Emidio Clementi. Sarà una grande emozione dividere il palco con lui.
Dal poco che so, avete realizzato quasi "a caso" i pezzi del demo, componendo e registrando senza avere una scaletta di base. Lo-fi e improvvisazione, dunque. Soddisfatti subito dal risultato o ci avete poi rimesso mano?
Potendo registrarci tutto da soli, abbiamo preferito un approccio diverso alla creazione dei pezzi: registravamo strumenti singoli, uno per volta, per poi sommarci sopra altri strumenti, finché non sentivamo che il pezzo era finito. Nella maggior parte dei casi partiamo da un beat di batteria o da dei rumori.
Per i testi è stato lo stesso? Di cosa parlano e come vengono fuori?
Sì, idem per i testi. Quando possiamo, cerchiamo di scriverli tutti assieme. Sono visioni, viaggi... pensiamo siano adatti alla nostra musica.
Siete tre: quanti strumenti ci sono in questi pezzi? E chi suona cosa?
Dal vivo Nico suona la chitarra, le percussioni e i campionamenti. Giallo il basso, voce synth e percussioni. Gelo batteria, voce e si occupa dei rumori. In studio, invece, tutti fanno tutto: a chi viene in mente qualcosa lo suona.
Che ne pensate della scena musicale cittadina, com'è cambiata e cosa offre oggi?
Penso sia difficile parlare di scena musicale cittadina, credo piuttosto che esista una scena italiana i cui confini rimangono comunque mobili, aperti a infiltrazioni e mescolanze. Comunque nel nostro piccolo abbiamo coltivato buoni rapporti con tutti i gruppi con i quali abbiamo suonato, in particolare con gli A Classic Education.
Per tornare alle influenze: da che tipo di ascolti venite? Che poster c'erano (o ci sono) attaccati nelle vostre stanze?
Abbiamo sempre spaziato a 360° con gli ascolti, dai Velvet Underground ai Bauhaus, o da Leonard Cohen agli Wire solo per fare un esempio.
E tra gli italiani? C'è qualche band indipendente che stimate particolarmente, con cui avreste voglia di collaborare?
Dato che siamo molto legati alla tradizione musicale italiana, stimiamo Paolo Benvegnù e Marco Parente. Crediamo che possano essere gli eredi dei grandi maestri italiani della canzone d'autore.
Tanto per prendere spunto dalla cronaca, pare che Myspace stia per lanciare una nuova versione che punterebbe ancora di più sulla promozione per le band, tornando sui passi iniziali per riprendersi dal sorpasso di Facebook. Secondo voi è uno strumento ancora importante? Per attivare un certo passaparola ci vuole culo e bravura, o basta esser bravi e avere cose originali da dire?
Occorrono entrambe. Se hai solo culo rischi di essere una meteora. Se sei solo bravo rischi di rimanere a suonare alle sagre di paese. Indubbiamente l'avvento dei social network ha facilitato e potenziato il passaparola.
Freschi di formazione, vi unite al numero ormai infinito di nuove band che nascono nei vari underground. Che cosa pensate di avere in più degli altri?
Abbiamo la faccia da culo per proporre quello che veramente ci passa per la testa, riducendo al minimo il margine per i compromessi. Sicuramente il "quid " in più che ci ha dato la visibilità che abbiamo ora è dato dalla classica botta di culo.
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L'articolo Buzz Aldrin - via Mail, 11-05-2009 di Sara Scheggia è apparso su Rockit.it il 2009-05-12 00:00:00
COMMENTI (5)
bravi davvero!
Buzz aldrin visti dal vivo. Molto bravi, Il demo suona bene.
Sinceramente però vedo troppo hype in loro quando esistono band ( tipo i SYBIANN devastanti dal vivo e i pezzi nuovi su loro space spaccano) che suonano post punk wave
già da 3anni e nessuno li caga solo perchè sono di cesena.
Bisogna ascoltare cazzo!
Poi bisogna avere un pò di originalità. Comunque SYBIANN e BUZZ ALDRIN migliori band italiane.:[
Eccezionali
Fichi i Buzz Aldrin.
I Buzz Aldrin spaccano. Li ho visti già due volte dal vivo e devo dire che mi hanno lasciato a bocca aperta.