C'eravamo lasciati prima della vacanze con la domanda: chi sono questi? Così bravi a scrivere canzoni, prendere le immagini di fine anni 60 e riportarle ai giorni nostri senza brutture o puzza di cliché. Mario Panzeri ha intervistato i Curly Like Maria.
Curly Like Maria da Torino: breve storia del gruppo sbocciato all'ombra della Mole...
Francesco: Io e Fabio ci conosciamo da parecchio tempo, l'anno scorso mi ha chiesto di aiutarlo a registrare una demo con dei suoi pezzi acustici da far sentire a Frav (linea di abbigliamento torinese che spesso si è interessata alla musica, NdR) che voleva produrre un disco. Mi sono innamorato dei pezzi, abbiamo cominciato a lavorarci insieme, Frav ci ha dato il via libera per realizzare il disco. Ho chiamato Vincent a darci una mano con le armoniche e per provare un po' di soluzioni, Creedence, il batterista, lo abbiamo trovato 5 giorni prima di andare in studio, quasi casualmente. Tecnicamente il gruppo si è formato pochi giorni prima delle registrazioni del disco ed alcuni di noi non si erano mai incontrati prima!
In una recente intervista i vostri compaesani Movie Star Junkies, hanno dipinto una Torino plumbea e decadente, lontana dal gioiello luccicante degli Anni Novanta che ricordavamo: confermate? Si suona ancora in giro? Forse si sta meglio in provincia, tipo a Cuneo?
Fabio: La mia idea di Torino è nel parlato che apre l'album.
Francesco: E' un discorso lungo quello sul potenziale musicale di Torino e sulle possibilità che Torino dà ai musicisti. Sono rimasti 4 o 5 posti (esagerando) in città in cui vale la pena suonare, in tutti gli altri vige la legge dei DJ e della techno con le sue sfumature. I locali vendono alcolici, se ne fregano della proposta musicale, non ci sono direttori artistici capaci di osare e promuovere la scena "sotterranea"… Sembra quasi che a Torino non piaccia più la musica. Meglio in provincia? Non sono sicuro, forse ci sono alcuni locali che osano, forse gente assetata di musica nuova, forse maggiore curiosità ed apertura mentale, ma vedo sempre cartelloni che promuovono concerti di tribute e cover band… Siamo messi molto male.
C'è qualche festival o realtà o locale che i nostri affezionati lettori in tutta la Penisola dovrebbero conoscere per un'eventuale gita tra Po, Murazzi e Quadrilatero Romano?
Fabio: Vale la pena di farsi un giro e decidere da soli.
Francesco: Spazio 211, ma non credo sia una rivelazione la mia. Spazio è una risorsa preziosissima per la musica a Torino.
"It's Just A Ride" colpisce per essere un album semplice ma classico al tempo stesso: le canzoni si reggono su esili arrangiamenti, ma contemporaneamente sviluppano trame robuste e senza tempo... Come ci siete riusciti?
Francesco: La nostra idea di canzone è molto semplice: deve reggere eseguita solo con chitarra e voce, deve emozionare anche se suonata piano piano in una camera, non serve molto altro. I riferimenti per la produzione di questo album sono stati Neil Young, i Velvet Underground, Nick Drake e altri lavori "storici", volevamo tornare alle origini, fare canzoni che volevamo realmente ascoltare, musica pura. Abbiamo avuto la fortuna di scoprire l'Outside inside studio, ci siamo innamorati del loro sound e Matt e Nene (rispettivamente Matteo Bordin dei Mojomatics e Nene Baratto dei Vermillion Sands e Movie Star Junkies, i due proprietari dello studio, NdR) ci hanno aiutato tantissimo, hanno trasformato la registrazione in una entusiasmante performance, ci hanno spinti a suonare i pezzi in un modo che non avevamo quasi nemmeno valutato, presa diretta e tiro rock. Da quando siamo entrati in studio tutto ci è piacevolmente sfuggito di mano, ogni calcolo o valutazione fatta prima non aveva più senso e il disco ha preso una "sua vita". È stato tutto molto veloce e istintivo.
Fabio: una sola definizione: anti-marketing.
Mi piace molto l'andamento sornione di "All Your Love", molto Fab Four... Esiste anche una versione acustica, vero?
Fabio: E' una delle versioni registrate durante la preparazione della demo, credo sia ancora sul nostro Facebook.
Francesco: Confermo. Cercate i Curly Like Maria su Facebook e troverete la versione acustica.
"Black Belt Elvis", "A. V." sono strumentali dal tiro invece acido, sul lisergico andante...
Francesco: Puro divertimento, assoli fatti con le interferenze del cellulare in un ampli, imitazioni di Elvis, giri in tapping, effetti analogici d'altri tempi, un Crumar piano passato nei Moogerfooger, microfoni disposti in modo creativo nella sala ripresa... Tutto fuori dagli schemi soliti per realizzare il resto del disco, una indimenticabile mattina creativa in studio.
Poi ci sono le odi per armonica da far risuonare nella prateria al chiaro delle stelle come "Mountain Placid"...
Fabio: Vincent ha fatto un lavoro fantastico con l'armonica mentre in "Brown choices" è merito di Yuri Ferrero, un grande amico e grande attore, coautore della canzone. "Mountain..." è praticamente un omaggio a Neil Young per quanto riguarda la musica, e ad "American Tabloid" di Ellroy per il testo. Francesco: cercavamo strumenti dalla forte personalità per impreziosire alcuni brani, abbiamo pensato a clavicembali, organi, pianoforti elettrici vintage… Poi durante una sessione di prove Vincent ha tirato fuori le sue armoniche e ci ha illuminati. L'armonica a bocca è uno strumento dal potenziale immenso… Avete presente Sonny Boy Williamson II? batte ogni synth in circolazione con la sua armonica!
C'è qualche gruppo che vi piace in Italia che si cimenta col vostro genere? Ascoltandovi mi sono venuti in mente i veneti Home ed i toscani Vickers... Li conoscevate?
Fabio: Non so bene che genere facciano, i gruppi non li conosco ma mi è stato detto che sono molto bravi. Francesco: A me piacciono. Ma non solo per il genere. I Vickers li conoscevo, gli Home sono andato a cercarli dopo la tua recensione ed ho apprezzato il loro lavoro. Bravi ragazzi!
Progetti per il futuro?
Francesco: Registrare il nuovo disco, abbiamo già un bel po' di nuove canzoni in cantiere. Poi ovviamente fare tantissimi concerti. Ripartiremo il 2 settembre dalla Magnolia Parade di Milano sul palco di Rockit!
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L'articolo Curly like Maria - via Mail, 16-08-2010 di Mario Panzeri è apparso su Rockit.it il 2010-08-23 00:00:00
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