Yasmina, con la house ai Tropici

Nonostante l’edm, definisce la sua musica “triste e nostalgica”. Ha due singoli all’attivo – assieme al produttore Mark Ceiling – che parlano d’amore ma anche no, è divisa tra l'italiano e la lingua francese. Da scoprire, in attesa del suo EP

Yasmina - Foto di Marta Scagliusi @martacchio
Yasmina - Foto di Marta Scagliusi @martacchio

Yasmina Maiga, classe '99, cantautrice romana residente nella troppo poco soleggiata Coventry, in Inghilterra, studia scienze politiche e sociali all'Università di Warwick. Quando torna a trovare mamma, papà e i suoi besties, sta nel quartiere Re di Roma e passa le serate a Torbido Studio, più comunemente nota come la casa di Arssalendo, giovane leva che sta (ri)trasformando l'hyperopop in Italia. 

Rinchiusi in quelle quattro mura, assieme anche a Riccardo Marsili Feliciangeli (vero nome del produttore Mark Ceiling) e Lorenzo Sutto (degli European Vampire), si divertono a spargere tabacco e bottiglie vuote fino a notte tarda. Nel mentre, fanno musica. Quella di Yasmina (è questo, semplicemente, il suo nome d'arte) mischia il francese all'italiano, la lingua paterna alla lingua madre: "Insieme mi permettono di combaciare l'arguzia e la sensualità, due parti del mio mondo femminile". 

Il risultato lo si può ascoltare in Pas por toi e in FNF, i due singoli all'attivo: trop e deep house alleggerita dalla voce giovane e fresca della cantautrice, che incontra le produzioni di Mark Ceiling e si fa nostalgica, sottotono, eterea. L'abbiamo incrociata per scambiare due parole sul suo progetto, nato con Moussa, Biig Piig, Janie, Frank Ocean, Bronski Beat e tanti altri nelle orecchie (Angèle, Giorgio Poi, LA Priest, Moby, The Verve, Yelle, e Soko...). In attesa del suo terzo singolo, Toujours e dell'EP di debutto in primavera o forse in estate, chissà. 

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Quando nasce il progetto Yasmina? Chi c'è con te? 

Il progetto nasce nel 2019, in modo casuale, grazie all’intervento profetico e pratico della mia amica Francesca Emilia Minà aka Fem che mi ha introdotto a Mago. È lui che mi ha fatto conoscere il mio attuale produttore, Mark Ceiling, e da lì è iniziata la nostra amicizia e collaborazione.

Hai mai pensato a un nome d'arte?

Ho pensato a vari nomi d’arte, poi alla fine ho deciso di seguire i consigli di Fem e del mio ex e usare il mio. Era il più versatile e mi piace il fatto che me l’hanno dato i miei genitori.

Perché canti anche in francese? 

La scelta del francese è casuale. È la mia lingua paterna (mio padre è del Mali) e anche quella in cui ho conseguito sia elementari che liceo. Ho cominciato a scrivere canzoni a 12 anni e ho sempre scritto in inglese. Per questo progetto in particolare, avendo un pubblico italiano in mente e nell’intento di portare qualcosa di nuovo, abbiamo deciso di fare così, dividermi a metà tra le due lingue. 

Yasmina - foto di @francescaemiliamina
Yasmina - foto di @francescaemiliamina

A livello di scrittura che differenze ci sono tra il francese e l'italiano?

L’italiano è una lingua con la quale è molto facile cadere nel cringe, non è molto intuitiva. Il francese è più sofisticato a mio avviso. Scrivere i testi dell'EP che ascolterete è stato un po' un'incubo (ride, ndr). In ogni caso, il francese mi offre lo spazio per esprimere la mia arte nel modo più sincero possibile se mi rivolgo a un pubblico prettamente italiano. Viceversa per l’italiano rispetto alla maggior parte del pubblico francese.

Tuo padre è del Mali. Sei mai stata lì? Che ricordi hai? 

Del Mali non ho moltissimi ricordi, ci sono stata penso due/tre volte massimo. Gran parte della mia famiglia paterna vive a Bamako, la capitale. Per quanto riguarda la Repubblica Democratica del Congo, invece, me la ricordo piuttosto bene.

Perché?

Ho vissuto per due anni a Kinshasa, mia madre lavorava per l’UNDP in quel periodo. È un paese molto bello e anche molto ricco a livello di materie prime e minerali. Il Mali e la RDC entrambi paesi che patiscono ingiustamente le conseguenze del colonialismo e del neocolonialismo occidentali e non solo. Mi piacerebbe molto rivisitarli in futuro.

Grafica di @mro_ooo
Grafica di @mro_ooo

Com’è la musica in Mali, cosa tira di più, cosa ancora è tradizionale?

Penso che il blues sia il genere dominante, ma non me ne intendo abbastanza per rispondere a questa domanda. C’è un documentario molto bello che ne parla, si chiama Mali Blues (2016). Ve lo consiglio.

Ci sono artisti/e africani/e che porti nel cuore?

Quando ero piccola i miei ascoltavano molto Rokia Traoré, Salif Keita e Ali Farka Touré. Per quanto mi riguarda, gli artisti maliani che ho ascoltato di più sono i Songhoy Blues e Fatoumata Diawara. Mi piacciono molto i ritmi sincopati, ma non credo sia un aspetto che prevale nei miei pezzi. La mia musica non ha influenze africane di alcun tipo. 

E cosa prevale nei tuoi pezzi?

Per questo progetto in particolare, ci siamo ispirati a suoni house anni ‘90.

Yasmina - foto di @aliceaalessandro
Yasmina - foto di @aliceaalessandro

Tu cosa suoni?

Ho cominciato a prendere lezioni di pianoforte da piccola, poi ho smesso. Ho iniziato a suonare la chitarra a 16 anni, ma non sono mai stata abbastanza appassionata per mettermici seriamente. Suono tuttora, ma in modo poco assiduo entrambi gli strumenti. Preferisco scrivere testi e cantare. 

Pas pour toi è il tuo primo singolo ufficiale. Cosa ci racconta di te questo pezzo?

Abbiamo deciso di farlo uscire per primo perché è stato il primo pezzo che abbiamo chiuso, ed è quello che ci piace di meno. Si tratta di un pezzo tropical house ("ma triste", precisa Mark Ceiling, ndr) con testo italo-francese. Il brano è una critica al modo in cui un ragazzo si è posto nei miei confronti ad una festa, nell’intento di portarmi a letto. Il mio non era un tentativo di svalutare la persona in questione. Nel criticare il suo comportamento prendo coscienza della mia stessa superficialità, un aspetto comune a molte persone appartenenti alla mia classe sociale. Pas pour toi è un tentativo di rendere conto di questa cosa.

FNF, invece, sta per?

Find New Friends: "Trovati dei Nuovi Amici". Il titolo fa da morale al pezzo. Parla dei meccanismi di escapismo che, come tante altre persone, metto in atto nei momenti di dolore e fastidio. È il pezzo più strano e intricato che abbiamo fatto finora.

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Vivi in UK, ma sei della capitale. Con chi collabori della scena romana? 

Al momento lavoro soprattutto con Mark Ceiling. Ho tre pezzi in collaborazione con Lorenzo BITWArssalendo e European Vampire che usciranno più in là. Mago del Blocco si occupa dei miei master e Marta Scagliusi realizza sia foto che grafiche, co-curando la direzione artistica del progetto al mio fianco. Una componente molto importante del progetto è stata anche Fem che, oltre aver scattato la copertina di Pas pour toi, mi ha aiutato a definire la direzione artistica del progetto al momento della sua genesi.

Tuo primissimo live?

Ho fatto il mio primo live all’Hotel Butterfly, a Roma nord vicino Stadio Olimpico. Ho aperto una serata di Touch the Wood qualche giorno prima di ripartire per l'Inghilterra. È stata una serata bellissima, ringrazio Marco G. e Mr. Kite per l’opportunità. Non vedo l’ora di fare altri concerti :)))

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L'articolo Yasmina, con la house ai Tropici di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2022-02-18 14:34:00

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