The Jash, L'uva, 2018
Terza prova discografica per The Jash, dopo l'EP Il mondo
a Settembre e l'album Istrionico, accolto favorevolmente
dalla critica nel 2012.
The Jash è un progetto che gira intorno alle capacità
compositive e vocali dell'autore Tomaso Ceri, tanto che
l'Uva presenta una formazione diversa dal precedente disco
e arriva dopo una lunga pausa: la novità di maggior rilievo
è soprattutto la presenza della chitarra elettrica (David
Chelazzi) che sferza il suono della band, morbido e jazzoso,
maggiormente verso il rock, con riff velenosi e una
attitudine corrosiva che permea le canzoni di maggior
presa.
L'Uva è anche il risultato della produzione di Francesco
Furi, ex bassista della band, che registra e conduce il tutto,
suggerendo arrangiamenti e sonorità, calibrando le
strutture e rendendo possibile la maturazione del gruppo.
Il risultato è un album compatto, tutto in italiano, che pure
attraversando diverse contaminazioni raggiunge una
notevole originalità finale.
L'Uva come maturazione lenta ma inesorabile, come frutto
ricco ed erotico, come matrice di una bevanda inebriante:
“ Chi crede che tutti i frutti maturino contemporaneamente
come le fragole, non sa nulla dell'uva”. Paracelso
1 Vacanze ai tropici : brano scelto come primo singolo, si
distingue per la sua ambivalenza fra sound jazzato e
ritornello rock di grande impatto, come vorrebbe il nome
della band ( jash= jazz + clash). Psichedelìa, testo
simpatico e bel assolo di tastiere.
2 La meraviglia e i segreti: arrangiamento a tratti reggae
per questa canzone d'amore sentita e spontanea che
evidenzia alcuni buoni versi ( Raccontami ancora,
guardando coi tuoi occhi profondi, la meraviglia e i segreti -
e le banalità - della tua e della mia vita, come se niente
avesse inizio come se niente avesse fine)
3 Il tuo passo: splendido brano pop, una ballad ipnotica e
arcana, con ritornello indimenticabile.
4 Il colore dell'erba: uno dei pezzi più aggressivi del disco,
voce su una tessitura diversa, arrangiamento originale per
un brano nella tradizione del miglior rock italiano.
5 Uno sguardo cinico : una canzone bizzarra nel testo, con
atmosfere un po' alla The Cure (riferimento senz'altro
possibile per i Jash), ritornello spiazzante e citazionista,
con bella coda strumentale.
6 Sufi: L'ambizione e la trasversalità dei The Jash porta
addirittura a questo brano dal sapore etnico e hip hop, con
tanto di testo rappato e ritornello di grande efficacia.
7 Controsenso: ballad in stile cantautoriale con cambi
armonici arditi (Tenco?) e un significativo assolo di chitarra.
8 Cuore di matrioska: altro brano potente nel disco, rock
spinto e melodico con un ritornello simpaticamente punk e
liberatorio ( ..ma a volte bastan due passi fuori casa per
scoprire che tutto è ancora da vivere: in tasca un'esca, un
cuore di matrioska, una poesia scritta con l'uniposca..)
9 In un attimo: brano ben costruito, originale, bilanciato,
futuristico. Si sente nuovamente una atmosfera quasi dark,
pastellata di leggerezza malinconica e luminosità pop.
Tomaso Ceri: voce, piano/synth, chitarra acustica in 7
David Chelazzi: chitarra elettrica
Manuel Matera: basso elettrico
Saverio Cacopardi: batteriaT
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