Dopo aver concluso l’esperienza televisiva che li ha tenuti impegnati tutte le domeniche su Quelli che il calcio (Rai 2) dal 2017 al 2021, i Jaspers si sono messi al lavoro alla composizione del terzo album, un processo lungo e sofferto durato quasi due anni. Un disco dal sapore particolare in quanto è il primo ad essere stato interamente prodotto dalla band.
Il titolo Come Asini Nel Pozzo prende ispirazione da una favola popolare che recita così:
Un giorno l’asino di un contadino cadde in un pozzo. L'animale pianse fortemente per ore, mentre il contadino cercava di fare qualcosa per farlo uscire.
Alla fine, dispiaciuto, il contadino decise che l'asino era già vecchio. Il pozzo inoltre era ormai asciutto e non serviva più: era in ogni modo giunto il momento per il pozzo di essere tappato. Così invitò i suoi vicini ad aiutarlo per chiudere il pozzo.
Afferrarono una pala ciascuno e iniziarono a tirare la terra dentro al pozzo.
Il povero asino rendendosi conto di quello che stava succedendo pianse orribilmente.
A un certo punto però, con sorpresa di tutti, l'asino si acquietò.
Il contadino guardò in fondo al pozzo e si stupì di quello che videro i suoi occhi: con ogni badilata di terra l'asino stava facendo qualcosa di incredibile e inaspettato. Si scuoteva la terra di dosso e la faceva cadere sotto di sé. Poi la calpestava appiattendola.
Fu così che l'asino riuscì a salire fino alla superficie, dove il pozzo si apriva. Una volta raggiunto il bordo uscì libero e se ne andò via trotterellando.
Una storia di crescita personale che parla della necessità di non smettere mai di lottare per uscire dalle difficoltà anche quando tutto sembra andare nel peggiore dei modi. Situazione questa che tutti prima o poi si trovano ad affrontare e in cui è facile immedesimarsi.
Anche i Jaspers si sono visti trasformare in asini e hanno trovato il modo di risalire la china grazie a dieci grossi e importanti gradini: le canzoni presenti nell’album. La musica quindi vista come elemento salvifico e un disco che simboleggia per la band una rinascita e un nuovo inizio.
Musicalmente l’album è un concentrato di stili amalgamati con la classica ricetta che da sempre contraddistingue i Jaspers; una commistione di generi così ampia ed eclettica che li rende difficili da etichettare all’interno di un’unica definizione. Le radici sono indubbiamente quelle del rock alternativo indipendente, ma che è stato fortemente contaminato dalle influenze di ogni singolo membro del gruppo.
Tuttavia questo nuovo lavoro rappresenta un ulteriore passo avanti nella maturità della band; qui i Jaspers sono riusciti a incanalare l’esuberanza e la follia frenetica degli esordi in composizioni più compatte e strutturate ma che al tempo stesso lasciano ampio spazio ad arrangiamenti creativi e inaspettati. Ogni pezzo rappresenta un mondo a parte, un messaggio diverso veicolato mantenendo una propria peculiarità e identità poetica.
Le tematiche affrontate nei testi sono anche varie ma principalmente ascrivibili in due macro argomenti: uno riguarda i cambiamenti sociali e climatici che sta attraversando il nostro pianeta, visti attraverso uno sguardo ironico e autoironico; l’altro, più intimo e personale, riguarda quella che è la nostra continua ricerca di un modo per affrontare e attraversare indenni le stranezze e follie che ogni giorno incontriamo nel mondo e tra le persone.
L’album è stato registrato da Marco Barusso presso il BRX Studio di Milano, tranne le tracce Pianeta Terra, Rockstar e Dante registrate da Antonio Polidoro presso il blapstudio di Milano. La batteria è stata suonata da Roberto Gualdi (PFM, Dolcenera) e registrata da Alessandro Marcantoni al Metropolis Studio di Milano, eccetto in Pianeta Terra, suonata e registrata da Antonio Polidoro. Il mixaggio è a cura di Marco Barusso mentre il mastering è di Marco D’Agostino presso il 96kHz Studio di Milano.
L’artwork e la copertina dell’album sono stati realizzati da Mister Thoms, nome d’arte di Diego Della Posta, artista romano che ha cominciato come street artist nel 1996 e che nel tempo ha ampliato il suo raggio d’azione anche come pittore, illustratore e graphic designer. Questa la sua riflessione riguardo lo sviluppo del concept: «Un uomo che si libera della sua maschera da asino ormai usurata e logora, la fine di un ciclo, una morte ma al tempo stesso la rinascita di un nuovo sé, rappresentato da una fiamma che purifica e rinnova».
Il layout dell’album, le grafiche e le foto sono stati realizzati da Chiara Sardelli, fotografa ufficiale della band, da sempre legata al progetto riesce a interpretare e sviluppare con efficacia il pensiero dei Jaspers visivamente.
Per approfondire ulteriormente tutto ciò che riguarda gli asini, la band ha passato un intero pomeriggio presso l’asineria “La Casetta Verde” di Porlezza (Como). Ospitati dall’allevatore Piergiuseppe Mazza e dai suoi cinque asini di diverse razze, i nostri hanno imparato caratteristiche e curiosità su questo fantastico animale che hanno poi raccontato in una serie di Reels/Shorts/TikTok in stile documentaristico. Al termine di questa esperienza l’allevatore ha insignito il gruppo di una simpatica laurea ad honorem in “Asineria teorica ed applicata”.
Come asini nel pozzo
Jaspers
Descrizione
Credits
Fabrizio Bertoli: Voce
Giuseppe Zito: Voce
Francesco Sgarbi: Tastiere
Eros Pistoia: Chitarra
Erik Donatini: Basso
Al momento la band si avvale della collaborazione di due diversi batteristi: Roberto Gualdi per le sessioni in studio di registrazione (a partire da “Come Asini Nel Pozzo”) e Marco Antoniazzi per i live.
OSPITI
Batteria: Roberto Gualdi *eccetto “Pianeta Terra”: Antonio Polidoro Coro di voci bianche in “Riscaldamento globale”: Piccolo Coro San Paolo Direzione coro: Ilaria Arlati e Chiara Della Torre
Testi e musica: Bertoli Fabrizio, Donatini Erik, Pistoia Eros, Sgarbi Francesco, Zito Giuseppe *eccetto “My Computer”: Bertoli Fabrizio, Donatini Erik, Olivo Joere, Pistoia Eros, Sgarbi Francesco, Zito Giuseppe
Etichetta: Indaco & NEEDA
Distribuzione: Altafonte Italia
Editore di “My Computer”: Talking Cat
Produzione e arrangiamento: Jaspers
Registrazione: Marco Barusso al BRX Studio di Milano *eccetto “Rockstar, Dante, Pianeta Terra”: Antonio Polidoro al blapstudio di Milano
Registrazione batteria: Alessandro Marcantoni al Metropolis Studio di Milano *eccetto “Pianeta Terra”: Antonio Polidoro al blapstudio di Milano
Mixaggio: Marco Barusso al BRX Studio di Milano
Mastering: Marco D’Agostino al 96kHz Studio di Milano
Artwork: Mister Thoms
Foto & Layout: Chiara Sardelli
Ufficio Stampa: Teresa M. Brancia
Promozione Radio: Ivana Stjepanovic
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