Otto racconti in musica, otto capitoli di un romanzo popolare che nascono dal triplice significato di «Corte»: parole e suoni ruvidi dalla periferia della metropoli.
La corte è un simbolo della Milano operaia e laboriosa del primo novecento. Un luogo in cui l’umanità di chi ci vive viene amplificata dal racconto. Uno spaccato di quotidianità vitale, popolare, calloso, generoso, a volte decadente, a volte tragicomico. Un baluardo contro la modernità liquida.
La corte è romanticismo, corteggiamento, passione. Storie d’amore contorte, ma intense, che lasciano profonde cicatrici sulla faccia e nell’animo.
La corte è giudizio, rapporto con il potere. Rifiuto della brutalità dei rapporti antidemocratici. Rifiuto della cecità delle autorità precostituite.
La corte può sembrare un requiem per Milano, ma non lo è, perché anche in una città ormai così ostica e inospitale nascono banani e tulipani.
Stupore, consapevolezza e creatività sono forme di resistenza urbana, ma occorre r…
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