Jonny Blitz.
Marco Santoro, Lorenzo Tari Capone, Pasquale Leonardi e Michele Palazzo. Ecco chi è Jonny Blitz.
Jonny Blitz è musica per chi l'ascolta la prima volta (primo album), una sconda e d una terza. E poi ancora.
La cosa migliore d J.B è che si tratta di un suono spontaneo, per questo cosí prepotentemente in grado di restare e sedimentare nelle orecchie di tutti. Tracce che bussano prima d rapirti ed esplodere.
Questa é la forza d J.B; la potenza d qualcosa che non si aspetta. Le note si srotolano in un percorso eclettico ed imprevedibile, come se raccontassero l'evolversi di un sapore in bocca.
C'è il suono prima d tutto, al centro e ai lati di tutto. Irrompe tra le vibrazioni di una voce profonda eppure cristallina. C è un basso che amalgama e spande, tira e ritira attorno a se i colpi di una batteria potente, di una chitarra squisitamente impazzita. Di suoni che sembrano campionati sulla spiaggia, cori di bambini e note di pianoforte inserite tra una tromba ed uno sparo.
J.B ha capito che essere se stessi paga, fa bene alla musica.
I diversissimi gusti dei componenti si sfaccettano e riflettono nel pensiero dell'altro, nello strumento dell altro, il prodotto finale è un mix di umori che permeano ogni canzone; è tutto un divenire, un nascere e risorgere ciclico.
Le parole hanno un suono prima che un senso, ma se si ascoltano prima che cantarle, ci si rende conto che hanno qualcosa da dire. J.B parla per immagini, di volti dipinti col pianto, bicchieri disperatamente rossi, tarli per la testa e gatte a caccia di lucertole.
E certo di amore e morte, con un'ironia ed una amarezza soffusa che solo la vita sa farci provare.
COMMENTI (9)
Bravi davvero
Davverò un gran debutto.Grandi i Jonny Blitz
Le belle sorprese della domenica... A presto!
davvero piacevoli da ascoltare...
Jonny Blitz.
Marco Santoro, Lorenzo Tari Capone, Pasquale Leonardi e Michele Palazzo. Ecco chi è Jonny Blitz.
Jonny Blitz è musica per chi l'ascolta la prima volta (primo album), una sconda e d una terza. E poi ancora.
La cosa migliore d J.B è che si tratta di un suono spontaneo, per questo cosí prepotentemente in grado di restare e sedimentare nelle orecchie di tutti. Tracce che bussano prima d rapirti ed esplodere.
Questa é la forza d J.B; la potenza d qualcosa che non si aspetta. Le note si srotolano in un percorso eclettico ed imprevedibile, come se raccontassero l'evolversi di un sapore in bocca.
C'è il suono prima d tutto, al centro e ai lati di tutto. Irrompe tra le vibrazioni di una voce profonda eppure cristallina. C è un basso che amalgama e spande, tira e ritira attorno a se i colpi di una batteria potente, di una chitarra squisitamente impazzita. Di suoni che sembrano campionati sulla spiaggia, cori di bambini e note di pianoforte inserite tra una tromba ed uno sparo.
J.B ha capito che essere se stessi paga, fa bene alla musica.
I diversissimi gusti dei componenti si sfaccettano e riflettono nel pensiero dell'altro, nello strumento dell altro, il prodotto finale è un mix di umori che permeano ogni canzone; è tutto un divenire, un nascere e risorgere ciclico.
Le parole hanno un suono prima che un senso, ma se si ascoltano prima che cantarle, ci si rende conto che hanno qualcosa da dire. J.B parla per immagini, di volti dipinti col pianto, bicchieri disperatamente rossi, tarli per la testa e gatte a caccia di lucertole.
E certo di amore e morte, con un'ironia ed una amarezza soffusa che solo la vita sa farci provare.
bah... bravini ma tutto già sentito..(parere personale) !
fico
mmmmhhhh...
visto che jang senato son spariti mi consolo con questi. bel disco