TESTO
Cinque di sera
volti di cera
bambini che strillano fumo e lamiera
volevi una vita tranquilla e serena?
torniamo da Eva e salviamo la mela
lei fa la cassiera
ed ancora ci spera
lui ha una carriera e una macchina nera
ma quando un lacrima bagna la sera
recitano entrambi la stessa preghiera
pura pazzia
artiglieria
arte di vivere senza poesia
ho carte da scrivere e fa che poi sia
la musica a farci a salvarci da questa follia
le vite che vivono queste persone
sanno di plastica e di silicone
il vuoto che sentono dentro all’altezza nel cuore
le uccide al calare del sole
Ho visto un uomo rincorrere il tempo
sciogliersi con due sorsi di gin
bambini grandi giocare col vento
emozionarsi davanti ad un film
se la città fosse un grande deserto
la mia oasi sarebbe così
dentro una stanza un microfono spento
sulle pareti un quadro di Modì
Ho un burattino
sul comodino
che prende il mio posto se annego nel vino
come pinocchio per sempre bambino
racconta storielle per prendervi in giro
cielo coperto
versami il Vermouth
fuori è l’inferno se non per l’odore di freddo la nebbia l’inverno
la mamma del mondo moderno
lega i figli allo schermo
telefoni armi
semafori gialli
partenze bagagli
violenze bavagli
la coca le crisi di panico i tagli
la coda nel traffico squagli
la vita degli esseri umani
si brucia in un tiro in un giro di strette di mani
tra puzza di cenere odore e sapore di affari
cerco un altro domani
Ho visto un uomo rincorrere il tempo
sciogliersi con due sorsi di gin
bambini grandi giocare col vento
emozionarsi davanti ad un film
se la città fosse un grande deserto
la mia oasi sarebbe così
dentro una stanza un microfono spento
sulle pareti un quadro di Modì
Uomini codici
cuori bionici
alcolici ansia narcotici muoviti
scale mobili automobili
antibiotici amori elettronici
onde magnetiche gioie sintetiche
crisi poetiche tute mimetiche
l’essere umano che scopa via ethernet
fa la guerra tra campi di segale
siamo malati di giorni drogati di sieri d’amore tagliati col crack
ricoverati nei nostri peccati cerchiamo le cure davanti a una chat
morti viventi che affollano il centro
vivi morenti rimpiangono il vento
piovono gocce d’assenzio dal cielo
per farci scordare chi siamo davvero
Ho visto un uomo rincorrere il tempo
sciogliersi con due sorsi di gin
bambini grandi giocare col vento
emozionarsi davanti ad un film
se la città fosse un grande deserto
la mia oasi sarebbe così
dentro una stanza un microfono spento
sulle pareti un quadro di Modì
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DESCRIZIONE
Modì è un pezzo che ho scritto poco dopo aver perso una persona a cui ero molto legato, un fratello, una guida ispiratrice. È importante dirlo perché questo brano è carico di rabbia e denuncia, ma mira al ritrovamento della pace, della serenità, del respiro. Modì non è dedicato a questa persona, ma tenta di dare una spiegazione al perché questa persona se ne sia andata.
Ciò che voglio comunicare è che questa società si è portata via tante persone, non solo quella che citavo prima, che non erano fatte per stare dentro questo tritacarne economico, sociale ed emotivo. Scrivendo questo brano, probabilmente sto ammettendo anche io in primis di non essere affatto a mio agio in questa condizione. A parere mio, questo mondo spesso ci obbliga a creare dei sostituti di noi stessi che trascinano il "noi" originale verso l’abisso.
CREDITS
Testo e voce: Kabo (Andrea Caracciolo)
Produzione: alone.nowhere (Davide Foti)
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Modì si trova nell'album Modì uscito nel 2022 per the orchard, Stage One.
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L'articolo Kabo - Modì testo lyric di Kabo è apparso su Rockit.it il 2022-04-27 18:40:58
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