Reinterpretazione di brani di
David Syvian, Peter Gabriel, Tori Amos,
Ennio Morricone & Joan Baez, Faust’O,
Fabrizio De Andrè, Kate Bush, più un omaggio a Cathy Berberian
Reinterpretazione di brani di
David Syvian, Peter Gabriel, Tori Amos,
Ennio Morricone & Joan Baez, Faust’O,
Fabrizio De Andrè, Kate Bush, più un omaggio a Cathy Berberian
COMMENTI (1)
RECENSIONI
- ANKH versacrum.com
Katya Sanna torna tra noi con questa coppia di uscite a brevissima distanza di tempo l’una dall’altra. Si tratta di due lavori alquanto differenti tra loro: Grand tour è un album di cover, scelte e selezionate dall’autrice tra artisti di diversa estrazione ma quasi tutti (tranne, forse, il grande Faust’O) di notevole fama: si va da John Lennon a David Sylvian, passando per Peter Gabriel, Kate Bush o Fabrizio De Andrè. Nelle tracce di questo CD la musica è molto rarefatta rispetto a quanto ascoltato in passato da quest’artista, ad esempio l’introduttiva “Black is the color” è costituita unicamente dal suono di onde e un leggero canto di gabbiani su cui si incastona il lavoro dell’ugola della cantante capitolina; in altri casi possono essere la chitarra, il pianoforte o il violino che, in solitudine, fanno compagnia ai vocalizzi o, addirittura, altrove è la voce stessa a prendersi la responsabilità di accompagnare se stessa in registrazioni successive. La cover di “Exhibition of love”, già presente nella compilation tributo a Faust’O, è probabilmente il brano di punta dell’album, caratterizzato da una base dark ambient su cui si sovrappone la voce recitante, sebbene anche “Geordie” di De Andrè, che ad un primo ascolto non mi era piaciuta, ha conquistato successivamente.. il mio gradimento. Impronte di Calliope è, invece, una collezione di cinque poesie composte dalla musicista e recitate su accompagnamenti.. musicali differenti e, in alcuni casi, dal canto della stessa autrice, talvolta parallelamente in lingua italiana e inglese. In questo caso si ha una sensazione di maggiora disomogeneità musicale, giustificata dal fatto che, probabilmente, non deve essere il suono al centro dell’attenzione...
- ROBERTO MANDOLINI losingtoday.com
Katya Sanna alle prese con nove cover d'autore. L'omaggio a Cathy Berberian, che interpretò “Black Is The Color” nelle Folk Songs dirette da Luciano Berio, apre il cd e crea subito l'atmosfera solenne e elegante che si manterrà con alti e bassi durante l'intera raccolta. La Sanna ha arrangiato le canzoni quasi sempre solo per chitarra e voci. In qualche caso anche con un pianoforte o un violino. Melodie messe a nudo che mostrano tutta la loro bellezza: “Mother Nature's Son” dei Beatles, “Waterfront” di David Sylvian, “In The Warm Room” di Kate Bush e poi anche “La ballata di Sacco e Vanzetti” riproposta nella versione di Joan Baez. La selezione tradisce però il pubblico di ultra quarantenni a cui questo cd sembra destinato.
- ALDO CHIMENTI Rockerilla rockerilla.com
Il canto quale espressione dell’anima. Un concetto sviscerato più volte, ma che nel caso di Katya Sanna assume declinazioni insolite o perlomeno riferibili a contesti spazio-temporali che vanno dal mondo classico all’avanguardia investendo più generi musicali con estrema naturalezza, questo anche grazie alle notevoli doti ed estensioni vocali di cui l’autrice dispone. Il richiamo mitologico che echeggia in “Impronte di Calliope” si compie in qualcosa che trascende le misure del tempo, quasi ad incarnare il pathos dell’eterno ritorno, dove un tema antico risuona con accento nuovo mai udito prima. Le armonie di questa odissea onirica sul filo del tempo paiono così porsi come un vettore di continuità fra passato e presente, alimentato da flussi di forze immanenti, da onde agitate e mari tranquilli di musica e parole. Neppure “Grand Tour”, si sottrae a tale logica, sebbene le 9 canzoni in scaletta siano riletture di brani di firme illustri come J.J Niles, David Syilvian, Peter Gabriel, Kate Bush, Lennon/McCartney, Baez/Morricone, Faust’O…Essendo Katya Sanna un’artista completa (oltre alla musica vanta discipline quali la poesia e la pittura) perfino la pratica della trascrizione reca con sé l’allure della prova d’autore dell’intuizione che dipinge suggestioni eterodosse e personali. Ecco perché il fascino di queste melodie immortali si accendono di nuovi colori e consonanze, frutto di una chimica innata il cui nome è talento.
(Messaggio editato da katyasanna il 20/11/2010 12:31:19)