E' il nuovo, primo, vero e proprio album dei KIF. Ubriacati dal successo dell'EP, i tre giovinastri hanno rotto i salvadenai e si sono rinchiusi tra le calde mura dei Redhouse Recordings di David Lenci per dare alla luce 10 pezzi di pastasciutta rock. Mentre l'ipnotico bobinone girava senza posa, le esperte dita di Massimiliano Moccia (in azione con Three Second Kiss, Uzeda, Alix) sono corse veloci sull'attrezzatura rigorosamente analogica dei Redhouse.
Il bollente groove della sala di ripresa, arricchito dagli afrori muschiati delle ascelle degli esecutori, è stato fedelmente catturato da bizzarri microfoni, costruiti dai dipartimenti strategici della NASA e ricavati da alcune componenti segrete di Mig-21 Tupolev. Per la fase di mixaggio e mastering i KIFs si sono poi rivolti agli StudioLAB di Cascina, nella provincia di Pisa, dove l'ottimo Sergio Taglioni (già attivo con Paolo Benvegnù, MusicaNuda) ha eretto il templio della sua personale religione: il Giovannangelesimo.
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