I Kozminski sono “Sempre più lontani”
Milano, 14 marzo 2019 – Esce il prossimo 1 aprile “Sempre più lontani”, il quarto disco dei Kozminski, la band milanese con il nome più complicato di tutto il panorama musicale italiano. Ma, al contrario del nome, è un disco diretto, che va dritto al punto.
Sei tracce per quasi mezz’ora di musica, che spazia da un rock più solido e serrato (Finale, Venerdì) ad atmosfere più rarefatte (Non ricordo niente), passando per momenti di power pop solare (Il Confine, Un letto di macerie) e un sorprendente omaggio alla tradizione cantautorale italiana degli anni 70 e 80 (Respirare).
Sei canzoni fatte in casa, scritte, arrangiate e prodotte dai quattro, con l’obiettivo di andare, appunto, sempre più lontani. Di cercare un luogo ignoto e familiare, un pianeta remoto e lussureggiante.
Tra i tanti testimonial che potevamo scegliere per rappresentare questo viaggio, abbiamo pescato dalle acque del Mediterraneo quello più improbabile: un matematico che è riuscito a stabilire un dialogo tra la musica e la cicoria. C’era Ulisse che ci chiedeva cosa c’è di più terribile ed esaltante della curiosità, Bruce Chatwin, che voleva puntare sull’inquietudine e la scoperta, e Gordon Pym con la sua ossessione per un irraggiungibile sud ideale.
Noi invece abbiamo scelto Leonardo Fibonacci che, insieme al padre, ha girato in lungo e in largo il Mediterraneo, scoprendo – tra le altre cose – il codice segreto fatto di numeri che collega la libido dei conigli, la luna di Debussy, il broccolo romanesco e chissà cos’altro. E ha dimostrato che gli unici confini sono quelli della mente e che l’unica vera sfida è cercarli sempre più lontano.
Sempre più lontani
Kozminski
Descrizione
Credits
Registrato e mixato da Mauro Abbatiello, Stefano Arienti, Enrico Maria Castagna e Davide Boccafogli al 4CMP Recording Studio di Milano
Mastering: Mauro Abbatiello
I Kozminski sono:
Federico Tonioni: basso, voce, synth
Luca Tavecchio: chitarra elettrica, chitarra acustica, voce, basso
Raffaele Bocchetti: chitarre elettriche e acustiche
Marco Fornara: batteria
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