Qualcosa in questi due anni è decisamente cambiato, e se il songwriting ed il timone sono sempre in mano a Michele Alessi (già Captain Quentin, Maisie, Distape), adesso la struttura sonora delle 10 tracce che compongono questo nuovo album, fa intuire che dietro c’è il lavoro di una band vera e propria.
Il risultato infatti è una materia sonora più ritmica, più variegata e più esotica rispetto al passato, nella quale le chitarre acustiche, indiscusse prime donne del suono KYLE, lasciano molto spesso il posto alle corde di ukulele e mandolino, la farfisa si alterna al wurlitzer e al rhodes, e dove le forme percussive minimali delle precedenti produzioni sono sfociate in strutture ritmiche contrabbasso/batteria di tutto rispetto.
Sono cose che succedono. Soprattutto se i musicisti che avevano sposato la causa qualche anno fa, decidendo di dare una mano a Michele nel portare in giro il progetto dal vivo (Yandro Estrada, Aldo D’Orrico, Ignazio Nisticò e Federico Mari), sono poi entrati in pianta stabile nella formazione sporcandosi le mani in prima persona nella fase di arrangiamento del disco. Ai graditi ospiti invece il classico compito di aggiungere nuove timbriche: sax, flauti, vibrafono, steel guitar, banjo, toypiano e via dicendo.
In Space Animals si canta di costellazioni, di vuoti spaziali e interiori, di ricette difficili e di scelte facili. Ma anche di stagioni che iniziano e cose che finiscono (e viceversa), di partenze e di identità, di gravità e di stelle da rimuovere, di chi ha perso la testa, di nuvole che abbattono gli alberi, di birra e di tante altre cose.
Si canta insomma di “Space” nelle sua accezione più alta, delle sue vastità e delle sue distanze da misurare in anni luce, ma si canta anche di “Animals” nel senso di materia a misura d’uomo, spicciola e bassa, ovvero, per farla breve, dell’essere umano (animale) in tutta la sua affascinante normalità.
La realizzazione tecnica di Space Animals è stata in parte curata dallo stesso Michele per quanto riguarda le riprese e l’editing. Il missaggio è opera di Carlo Barbagallo, mente il lavoro di mastering è stato affidato al New Mastering Studio di Milano. Il disco è prodotto da KYLE e da Overdrive Records, con la produzione aggiunta di Lamorfalab.
Come consuetudine, Overdrive Records pubblicherà il disco un unico formato comprendente vinile 12”, cd e coupon per scaricare l’album in formato digitale. Il lavoro grafico e di immagine è, anche questa volta, affidato al Tycho Creative Studio mentre la distribuzione nazionale, digitale e non, sarà a cura di Audioglobe.
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L'articolo Biografia Kyle di Kyle è apparso su Rockit.it il 2013-12-09 22:53:36