Manifesto programmatico della band, il lavoro abbraccia temi sociali e culturali, raccontati dalla parte dei diversi, degli emarginati. Si passa dall'individuale al collettivo, dai desideri alle necessità. Dalla lotta al pregiudizio, all'omaggio di chi ha cambiato, in un modo o nell'altro, la storia. In 8 tracce, si esprime tutta la disillusione, la rabbia di una generazione senza futuro, di un mondo rotto in mille pezzi da rattoppare. Ad Hollywood si dice che "il regista è l'ultimo film che fa", di contro La Faida dice che l'arte è la somma di tutto il nostro vissuto, al di là del trend, al di là dell'abito che ogni volta si è obbligati ad indossare. Dopo essersi incontrati al Whisky a Gogo, nel gennaio 2020, la band inizia a comporre, scrivendo di ciò che hanno vissuto e testimoniando ciò che hanno visto. "Questa non è l'America" é la fine del sogno americano per i 5 ragazzi sardo-campani, e al tempo stesso l'inizio di una nuova presa di coscienza artistica, ma soprattutto umana. "Questa non è l'America" al tempo stesso è un monito e un augurio a forgiare il proprio destino con i propri ideali, con le proprie parole.
L'album si apre con "Anima Meridionale" brano dalle sonorità hard rock cantato in italiano, sardo e campano. Una denuncia sociale ai pregiudizi tra nord e sud Italia. A seguire "Faida" un inno per dare voce a chi non ha voce, che affonda le sue radici nel rap e nel crossover. Il terzo brano, "Medicina" è forse il più duro dell'album, ed evidenza come la musica possa essere davvero una cura ai propri mali.
Con "Strade Diverse" ci si addentra quasi nella tradizione del cantautorato, per un brano che è uno sfogo contro chiunque ritenga che esista una ed una sola strada per sentirsi realizzati. "Generalità" è un pezzo sarcastico in cui si mostra come il pregiudizio verso chi fa musica, vista come perdita di tempo, un hobby e non un mestiere, sia comune in più ambiti sociali. La diversità è vista come sintomo di delinquenza e di svogliatezza. "Welcome (Benvenuti nel mio Freakshow) è il primo singolo estratto dall album ed è un grido rabbioso contro la concezione dell'arte come consumo compulsivo di prodotti usa e getta, in cui l'arte si riduce a circo e gli artisti in freak usa e getta. Il penultimo pezzo, "Riva e Maradona" è un omaggio ai due grandi campioni visti dalla band come guerrieri, come condottieri che nello sport hanno dato voce ad un Sud che voce non ne aveva. Il disco si chiude con "Sul Palco" un inno finale, così come la band chiude i suoi live, così si conclude lo show, così si conclude "Questa non è l'America".
Questa non è l'America
La Faida
Descrizione
Credits
Composto e arrangiato da La Faida
Co-arrangiato da Vincenzo "Jack" Giacalone
Prodotto da Pietro Foresti
Registrato da Pietro Foresti e Matteo Agosti al Frequenze Studio di Monza
Mix e Master di Matteo Agosti
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