Descrizione

"Con Iracundo abbiamo voluto urlare il bisogno di fare un tango diverso, pur rimanendo fedeli allo stile, abbiamo urlato il bisogno di uscire da qualcosa pur rimanendoci dentro, reagire in maniera decisa al tempo che viviamo, provando ad alzare la voce da una realtà fortemente fossilizzata ed etichettata.
Molti sono gli stereotipi e le definizioni attribuite al tango da almeno un secolo a questa parte. Tutte vere e tutte false allo stesso tempo. Alcune poetiche, altre meno, alcune serie, alcune ridicole. La realtà è che una forma artistica non si può ingabbiare nel recinto di un’unica definizione. Nel momento in cui lo facciamo la soffochiamo e ci priviamo noi stessi della possibilità di capirne l’evoluzione. Quante volte ci è stato chiesto cosa è il tango… Più passa il tempo e più la risposta migliore è “per fortuna ancora non lo so”. Può essere una tela, un melodramma, un pensiero, può essere odio, amore o ira, ma è comunque sempre lo spirito dell’interprete".

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