Il primo disco de La Maschera intitolato “O' vicolo e l'alleria” sono i più bei quaranta minuti di musica nuova made in Naples da mesi a questa parte. Canzoni cariche di suoni mediterranei e non, folk e blues che raccontano storie dove i protagonisti sono l'amore, il dolore, la nostra terra e il desiderio di quell' “alleria” che ogni napoletano desidera quando si trova davanti alle infinite contraddizioni della sua città. Ed è proprio ciò di cui parla il pezzo di apertura del disco “Pullecenella”, dal ritornello potente e che contiene il verso che da il nome all'ep. Un incipit che suona simile a una tarantella unita a suoni di tromba che ne stemperano il clima. Già dalle prime note si capisce di trovarsi a metà strada tra la tradizione e il rinnovamento di questo stile musicale. Altro topos caro a Napoli è la significativa storia raccontata ne “O marenaro”, accompagnata da un ritmo deciso e sostenuto. “So sempe stato cca” e “Smile on your face” sono il trait d'union tra la giovane band e il maestro Pino Daniele degli esordi, colta soprattutto nell'uso dell'inglese e della lingua napoletana. Incredibilmente intensi come solo un De Andrè avrebbe fatto sono la denuncia alle violenze perpetrate al territorio campano (“Gente e nisciuno”) e “La Confessione”, storie di umanità viste attraverso gli occhi di un parroco. Il disco è un carnevale di suoni e parole.
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