Castelli di tristezza. Giardini segreti. Dragoni, labirinti e specchi. Accorrete tutti, signore e signori, si aprano le danze, è uscito Salamastra, primo album – dopo due lp – dei Lapingra. Si chiama Salamastra ma si sarebbe potuto chiamare – se la fantasia dei Lapingra fosse stata meno vulcanica – Salamandra.
Salamandra è un anfibio notturno, e questo disco è notturno. Si ascolta mentre abbracci il cuscino e la luce di una candela nella tua stanza si sbaciucchia con la luce della luna.
Salamandra è un animale mitologico, capace di attraversare le fiamme rimanendo illeso. Un animale mitologico resistente. E resistente è questo disco; resistente alle mode, alle furie del tempo che nel mondo discografico consentono ai primi Jalisse e ai primi Dari di turno di far furore per non più di dieci minuti.
Salamastra è il primo disco dei Lapingra – Paolo Testa e Angela Tomassone, isernini, ventisei anni, ben integrati nel circuito underground romano – un disco fatto di malinconia travol…
COMMENTI