“Kiku” è l’album d’esordio de La ragazza dello Sputnik, un lavoro eterogeneo in debito con moltissime influenze diverse ma nello stesso tempo coerente nell’estetica, nel contenuto e nel racconto.
Kiku deriva dal giapponese e significa “crisantemo”, che è il fiore raffigurato in copertina; un fiore che in occidente viene comunemente legato al concetto di morte, ma che nella cultura giapponese simboleggia la rinascita.
Il tema di questo lavoro, che si è sviluppato nel corso di tutto il 2020, è proprio il concetto di rinascita, una testimonianza che emerge dai brani contenuti nell’album, che raccontano il desiderio costante e profondo di uscire da situazioni dolorose che ci incatenano nel corso della vita e che hanno agito come ostacoli sul nostro percorso.
L’obiettivo di queste sette canzoni è quello di racchiudere e descrivere con sincerità e senza paura le sensazioni di stasi, di sofferenza, di amara consapevolezza, di rabbia, facendole esplodere in un forte senso e desiderio di rivalsa, su noi stessi, su chi ci ha provocato quegli stati d’animo o sulle cose che ci hanno ferito e reso instabili.
Descrizione
Credits
Artista: La ragazza dello Sputnik
Prodotto e suonato da: Giorgio Magalini, Federico Sali, Niccolò Ferrari
Sax in 'Mancanze' e '27': Zeno Merlini
Prodotto, registrato e mixato presso Osteria Futurista
Master a cura di Daniele Salodini (Woodpecker mastering)
Cover: Matteo Govoni
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