Descrizione

Lazzaro, nome d’arte di Leonardo Angelicchio, debutta ora come solista con “È ora di andare”, un esordio maturo e consapevole in cui l’eredità di artisti come Joe Cocker, Elton John o Lucio Dalla si unisce alle sonorità e alle atmosfere più moderne.

Prodotto dall’arrangiatore e sound designer Taketo Gohara, “È ora di andare” è una raccolta di diapositive che raccontano una vita fatta di slanci e fragilità, tra parole sprezzanti urlate al vento e intime confessioni personali in cui il cantautore si mette a nudo senza provare a nascondersi.
Nove tracce che prendono tanto dal rock-blues quanto dalla tradizione cantautoriale italiana per restituire all’ascoltatore degli arrangiamenti sempre coinvolgenti e trascinanti, in grado di mettere in risalto i testi e le storie che raccontano.
Fra i musicisti che hanno lavorato in studio con Lazzaro spiccano Alessandro “Asso” Stefana (PJ Harvey, Vinicio Capossela), Mauro Ottolini (Daniele Silvestri, Negramaro), Ronnie Jones (Zucchero, John McLaughlin) e l’orchestra Edodea Ensemble (Muse, Enrico Ruggeri) arrangiata e diretta dal Maestro Stefano Nanni (Pavarotti).

Il disco è stato anticipato dai singoli: “Resta qua”, “Senza sapore”, “Pierrot e un pagliaccio” e “Noi”
Tra ballate tinte di soul e brani di solido rock-blues, “È ora di andare” si presenta come un’intima ricerca nell’animo umano.
Attraverso la voce di Lazzaro si intraprende un cammino tra rapporti amorosi instabili (Senza Sapore) o mai davvero finiti (Ancora Un Po’ Di Te), ci si muove tra l’esperienza dell’abbandono (Resta Qua) e il legame con gli affetti sempre presenti (Pierrot E Un Pagliaccio), fino ad arrivare a riconoscere se stessi attraverso i propri limiti (Maledetto Me) o i propri simili (Noi).
Un viaggio in cui si chiede all’ascoltatore solo di immergersi nelle singole canzoni per legarle alla sua vita e farle proprie.

Parlando dell’album, Lazzaro dichiara: È un disco profondamente autobiografico, tocca aspetti molto intimi della mia persona riflessi, proiettati verso una visione più ampia in cui l’ascoltatore può sentirsi coinvolto, in cui si possa rivedere. Un album apparentemente duro e difficile, a tratti doloroso, ma che porta con sé in ogni canzone sempre un messaggio di speranza, un motivo per ricominciare quando non è ancora tutto perso, o semplicemente mettere un punto e ricominciare da zero.

Credits

Registrato da Taketo Gohara e Niccolò Fornabaio presso le Officine Meccaniche (Milano), Noise Factory (Milano) e Punto Rec (Torino).

Taketo Gohara: produzione, mix
Vincenzo “Cinaski” Costantino: Supervisione testi
Fabrizio Solinas: Art Director
Niccolò Fornabaio: Assistente Produzione
Filippo Slaviero, Marina Pace: Assistente Studio
Fabrizio Solinas, Antonio Montecucco: A&R
Giovanni Versari: Master

Musicisti:
Leonardo Angelicchio: Testi, Voce, Pianoforte, Hammond, Wurlitzer, Mellotron
Fabio Sirna: Chitarre Elettriche, Chitarre Acustiche
Massimiliano Salina: Batteria, Vibrafono, Percussioni
Antonio Montecucco: Basso Elettrico
Stefano Nanni: Arrangiamento Archi
Edodea Ensemble: Archi
Mauro “Otto” Ottolini: Arrangiamento Fiati, Brass
Alessandro “Asso” Stefana”: Banjo, Mandolino, Sintetizzatori, Clavicembalo, Toy Piano, OmniChord
Tiziano Aghedu Cannas: Sax in “Noi”
Ronnie Jones, Stephanie Ocean Ghizzoni: cori
Taketo Gohara: Percussioni

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