Il nuovo album del progetto “Le Astronavi” prende il nome da un romanzo del famoso occultista inglese Aleister Crowley, al quale Jack Parsons, ingegnere missilistico ed occultista si ispirò in parte, nel 1946, per un’operazione magica detta “Babalon working” il cui obiettivo era quello di evocare da qualche parte del mondo (o di sè) un “figlio” o meglio una “figlia magica”, in possesso delle qualità per cambiare il mondo, liberandolo dai dogmi e le restrizioni del suo tempo.
Facendo ricerche su questo bizzarro personaggio ci si imbatte in teorie altrettanto strane, qualcuno addirittura ipotizza che sia stato proprio lui con il suo moonchild poco dopo la sua prematura morte avvenuta per un’esplosione nel suo laboratorio, ad aprire “un portale” per i movimenti controculturali che caratterizzarono gli anni a venire ponendo l’immaginazione al potere. Questo non lo sapremo mai. Non ci interessa. Sappiamo che queste canzoni hanno la volontà di tornare a raccontare delle storie sfuggite al controllo della Storia, come quella dell’artista Marjorie Cameron, moglie di Parsons, nata da una famiglia che prevedeva per lei una carriera monastica, divenuta invece una strega indomabile e che a sua volta influenzò il regista Kenneth Anger ed i suoi film senza compromessi. L’album attraversa diversi paesaggi sonori con l’intento di non sostare mai in un genere definito, viaggiando con l’attitudine punk che ha sempre fatto parte del progetto e del background dei suoi fondatori Gianmaria Rocchi e Stefania Carbonara, i quali, con Moonchild si sono posti la sfida di esplorare l’occulto con il linguaggio del popolare, l’umano nella cornice del sovrannaturale. I protagonisti di queste canzoni non sono ne illuminati ne santi, hanno attraversato forse più ombre che luci nelle loro vite. Di certo hanno attraversato un confine tra il dover e il voler essere sfidando il proprio destino e le convenzioni sociali e sì, tutti loro lo hanno fatto anche con l’utilizzo della magia. Queste canzoni sono liberamente ispirate a loro, non solo sperando di rendergli omaggio, ma con l’ulteriore intento di trasmettere qualcosa dello spirito “Moonchild” anche a chi entrerà in contatto con esse.
MOONCHILD
Le Astronavi
Descrizione
Credits
Voce, testi e produzioni: Gianmaria Rocchi
Chitarre: Francesco Cassissa/ Enea "Z" Castellini
Basso: Clelia Cambiganu
Batteria (Magia del Popolo) : Matteo Brunato
Sax: Dino Di Marco
Tromba: Andrea Arioli
Voce e Cori: Federica Italia
Voce (Marea Notturna) : Mariam "Juma" Shabani
Cori (La ballata di Jack Parsons): Martina "Mare" Guerra
Co-arrangiamento e Sound design: Alberto De Scalzi
Mix&Master: Room Studio (Ge)
Graficha: Stefania Carbonara
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