Esce il 14 maggio 2015, per l'etichetta Dischi Mancini, GLI ELEFANTI, il primo disco di CALVINO, progetto del cantautore milanese Niccolò Lavelli. A poco più di un anno da Occhi Pieni Occhi Vuoti, primo EP sotto il nome di CALVINO, Niccolò torna con il suo primo album, registrato sempre al Blend Noise Studio di Milano con la produzione artistica di Federico Bortoletto.
Il debut album di CALVINO si distanzia dall’EP per quanto riguarda gli arrangiamenti, meno essenziali, e le sonorità, più solide, restando però sempre ancorato all’immaginario di Niccolò che grazie alla sua capacità di scrittura, complessa ma diretta, ti trasporta in un universo dove le sensazioni possono prendere forma e vita, anche diventare elefanti.
Ho detto a loro, a quelli lì: "ragazzi faccio tardi, ho i crauti che mi scuociono e poi diventano cattivi. E poi che cazzo vuol dire vestirsi da elefanti così la domenica al largo di Rubattino?" (il disco parla di rabbia).
Loro mi rispondono: "Fai silenzio, gli astronauti erano troppo timidi per dirtelo. Noi invece siamo tosti, siamo i bulli della savana. Anche se ci tratti male abbiamo un regalo per te, un piccolo pulcino" (il disco parla dell'infanzia).
Non so bene cosa rispondere, questi sono tanti e sono pure colorati (il disco parla di disagio).
Loro intuiscono il mio tormento, aprono un corridoio, innalzano le proboscidi e inizia la musica (il disco parla di amore).
GLI ELEFANTI è stato interamente suonato con strumentazione vintage: dalle tastiere (Wurlitzer, Rhodes MkI Suitcase, Farfisa F.A.S.T. 5, Minimoog), gli ampli (Ampeg B-15, Fender Princeton, ecc) e gli strumenti (Ampeg AEB-1, Guild Starfire V). La registrazione del disco è passata tramite una console SSL 4000G+ e in outboard analogico vintage e valvolare, relegando Protools a mero “nastro digitale”.
«Non sono stati fatti edit, “copia incolla” o pitch shift. Lo abbiamo suonato, ci siamo divertiti, e se c’è stato qualche errore abbiamo voluto che lo sentiste anche voi perché per noi è parte integrante della musica e ciò ci piace.»
Gli elefanti
Calvino
Descrizione
Credits
Live Calvino sarà accompagnato da: Federico Branca (batteria, drum machine), Tommaso Spinelli (basso) e Marco Giacomini (chitarra).
CREDITI
Prodotto da Federico Bortoletto e Calvino
Mixato da: Federico Bortoletto
Registrato da: Federico Bortoletto e Federico Carillo
Voci e Tastiere: Calvino
Chitarre e Noise: Filippo Corbella, Diego Riganti (6, 8)
Basso: Federico Bortoletto
Batterie e percussioni: Federico Branca, Alberto Pederneschi (5, 8)
Seconda Voce: Barbara Cavaleri (8)
Registrato al Blend Noise Studio, Milano
Mastering di Alan Douches al West West Side Music, NY
Artwork di Redville
TRACKLIST
1_L’amaro in bocca // 2_Gli astronauti // 3_Milano est // 4_Gli elefanti // 5_La perdita del controllo // 6_Ginevra // 7_Blacky // 8_Nuovo Mondo
COMMENTI (4)
Si dai, facciamo la gara a chi ci azzecca di piu, magari mettendo un po in mostra il nostro profondo sapere, e il nostro orecchio che nessuno al mondo puo eguagliare.
Onestamente, di cosa sembra ai "tuoi cojion" non me puo interessare di meno, cosi come a te dovrebbe interessare poco o nulla se a me ricorda i Baustelle. Prova a dire la tua sul disco in questione, invece di usare il mio commento come punto di riferimento. Prova,se ci riesci, a raccontarci se ti è piaciuto e perchè, cosi da fornire all'autore uno spunto su cosa è passato di cio che ha fatto, e se era cio che voleva che passasse. Magari consultati prima con i tuoi cojion, che potranno darti qualche suggerimento interessante.
Vedi, il mio sarà anche un commento del cazzo(quindi i tuoi coglioni dovrebbero capirlo), ma almeno si sforza di fornire delle coordinate, da ascoltatore, a chi quella musica l'ha fatta. Altrimenti bastava un bel "mi piace"
maxavo.. bianconi de li miei cojion..
non e` che se uno usa un organo farfissa allora, zac, etichettona baustelle. tant'e` che dei baustelle ha proprio poco, sound completamente diverso e la voce casomai richiama il cantante dei perturbazione.
tra richiami di Baustelle(l'impostazione vocale alla Bianconi) e melodie a volte vicine agli egokid, il disco si mostra senza fretta, con quel modo fiabesco e sognante di raccontarci una quotidianità attraverso il filtro della fantasia. Lentamente ci risucchia e ci rende parte di un mondo nel quale non possiamo non trovarci a nostro agio. Ottimi i testi, semplici ma mai banali,evocativi ed accompagati da suoni che, al dila dei riferimenti che lasciano il tempo che trovano, riescono a sorprendere piu di una volta("la perdita del controllo","ginevra" e "Blacky" spiazzano e rapiscono).
Un disco che mi trova,forse colpevolmente, sorpreso e mi lascia completamente soddisfatto.
Non so cosa potrei chiedere di piu.
Wow! Bellissimo disco!!