TEMPO

“I want you to adore me, and go away; I want you to stay, and love me endlessly […]”. Pale Sunlight

“TEMPO” suona di esperienze sinestetiche che (per ragion di forma) abbiamo chiuso in 10
tracce. Queste le immaginiamo come crateri spazio-temporali sulla superficie piana e
rassicurante della realtà, connessioni imprevedibili tra il tempo convenzionale e quello percepito.
Bug umani, connessioni spontanee, errori di calcolo: tutta roba entro cui ci sembra
interessante addentrarci e sperimentare. Prima di tutto con i nostri strumenti, per noi
veicoli essenziali per affrontare questo viaggio; poi con il nostro modo di stare al mondo,
molto simile al suono del disco.
Nei testi, che nascono insieme ai suoni, i colori rimandano a visioni, odori e stati d’animo
che si svolgono in periodi dilatati o sospesi, entro cui i conflitti non si risolvono, piuttosto si
aggrovigliano come cavi e danno vita a ulteriori e primitivi collegamenti.
Nell’atto creativo del disco, la percezione della realtà e del tempo ci è apparsa estremamente distorta.
Per questo motivo abbiamo avuto un bisogno altrettanto estremo della tranquillizzante e
coerente imperfezione del suono di chitarre, bassi e strumenti analogici e delle linee di
voce melodiche tipicamente rock.
Poi si è trattato di mixare questo sporco, viscerale, compulsivo post-grunge insieme al
blocco centrale del nostro sound, costituito dall’elettronica e da Cake. Il nostro strumento
condiviso, che mette a tempo le nostre idee.