Lentisco production - Sabotatori testo lyric

TESTO

Giovani d’oggi
vecchi per sempre
chi lavora lo sa bene, risparmiare nel presente
investire nel futuro, di sicuro
sai
che essere o non essere è una presa per il culo
intrappolati in un loop nero come il lutto
come una frase ad effetto che sta bene su tutto
“vite omologate agli standard del mainstream”
non è esistenza questa e non è neanche un film
sfina il grasso che ti rende goffo
ritorna sui tuoi passi
e non pisciarti addosso
fesso
accumula ricchezze che non siano materiali
non credere alle balle che son scritte sui giornali
che i vincitori scrivono la storia, menzionati negli annali
mentre chi perde vince premi anali-
-ticamente giustificati dalle mire di un prepotente
imperatore, re, padrone, demonio o dio
nel girone dei perdenti ci sto pure io
ateo dell’onnipotente, credo fermamente
in me
plasmo fra il mio chiasma ottiche
mai immaginate
complessi a vagonate,
se penso alla realtà
strega fata
mi frega, fatua,
ma la catturo, fissa in una statua
colpo dopo colpo prende forma
affiorando dalla nuda roccia
sembra dorma
io la accarezzo, come una donna
mi sono innamorato
ma è solo la sua ombra.

Sabotatori di sogni
un attentato alla gioventù
da piccolo dicevano “farai quello che vuoi”
ora non si può più, ora non si può più

e qui ritrovo i miei pianti
ancora diluiti con le aspirazioni altrui
mi faccio forza e salgo fin lassù
non aspettare la scossa
-
la scossa sei tu!

Questo è il tema
Tuffo Estremo nel Mio Abisso
fra la Schiuma
cerco il mio riflesso o
che il tempo lima.
divarica le rughe della disciplina
leggi nuove in una civiltà in rovina
quella che mi accoglie
che mi cerca moglie
quella del “si stava meglio prima”
carne umana messa in vetrina
gente che a Stoccolma fa la fila
e poi manifesta per il clima.

cinica
la storia insegna ma non ha scolari
torna ciclica, senza preliminari
Morbosa, Critica
è ogni situazione
se il nuovo non prolifera
quando ciò che è vecchio muore

Sabotatori di sogni
un attentato alla gioventù
prima ci dicevano farai quello che vuoi
ora non si può più, ora non si può più

e qui ritrovo i miei pianti
ancora diluiti con le aspirazioni altrui
mi faccio forza e salgo fin lassù
non aspettare la scossa
-
la scossa sei tu!

l’uomo che si è fatto da solo
non esiste
ha scelto i soldi per sentirsi meno triste
come chi si fa da solo nel marciume del paese
chi lavora non sa bene se poi arriva a fine mese.