Post Adolescenza e SemiSenilità dell’I o
La scelta. La scelta è da sempre un chiodo fisso, nel bene e nel male. Lo è
soprattutto quando la si considera come mero punto di partenza o, peggio, di arrivo.
In realtà la scelta - l’atto di scegliere, se vogliamo - è più un percorso in cui ogni volta si
manifesta in forme diverse e anche contraddittorie. È, più o meno in sintesi, questo l’effetto
che ottiene già dal primo ascolto P.A.S.S.I. - per gli amici Post Adolescenza e SemiSenilità
dell’Io - del cantautoreL’Ivo .
Fa questo effetto perché il tema della scelta sembra comparire una sola volta, nello
scorrere dei brani, anche se lo fa quasi prepotentemente. Aut aut (of order) è infatti un
brano in cui le voci del filosofo Gianni Vattimo, quella di Soren Kierkergaard e la voce de
L’Ivo si intrecciano nel riaffermare il carattere abissale della libertà. Una libertà
conseguenza della scelta: aut aut, appunto.
Ma non è l’unico vestito entro il quale si manifesta. Se si ascolta bene, se ne
possono trovare tracce più o meno ampie nel corso dell’intero album, che finisce per
assumere i contorni di una ricerca, spesso arrancante e contraddittoria, ma non per questo
meno necessaria. Il lavoro de L’Ivo disegna - a tratti dolcemente, a tratti con forza - un
percorso dove i tre temi principali compongono un triangolo. Ai vertici stanno - talvolta
alternandosi - la filosofia, le droghe, l’amore: tutti e tre manifestano un aspetto specifico
della scelta e finiscono per confondersi fra loro, nell’infinita danza delle definizioni.
L’album inizia col brano Hegel e con una forte presa di posizione: nel mondo
contemporaneo ha più senso la filosofia? O forse, al contrario, conviene darsi e darci
obiettivi più terreni, secolari ed eterni nel loro essere opprimenti?
Con i brani successivi - Occhiali da solo , Dottor Dreier e Meglio dell’MD - L’Ivo
afferma ilcontinuo rincorrersi di pulsioni sottese a ogni scelta. Talvolta fa capolino la follia,
parente deldubbio e dell’autoconsapevolezza; talvolta è il turno delle droghe e della
solitudine; altre volte ancora è l’amore, viscerale e pervasivo, a dare un momentaneo
ristoro alla ricerca. Che sia un punto di arrivo, mai troppo meritato, senz’altro
soddisfacente?
La chiusura dell’album dà spazio alla presa di coscienza, in Aut Aut , dell’abissalità
di qualsiasi scelta, pur non trovandone una soluzione che non sia un nuovo punto di
partenza. Ed è lì che ritorna il sollievo dato da Deependenza , da qualsiasi dipendenza. O,
anche, dalla sua assenza.
Non è più Tempo di scrivere , conclude L’Ivo, in un movimento incessante di
perenne ricerca, di continua scelta, di forme in cui questa arriverà a manifestarsi, a
lasciare qualcosa e a prenderne sempre di più.
P.A.S.S.I. è un lavoro complesso perché evidenzia i limiti personali nella volontà di
trovare soluzioni universali. Così come interessanti sono le soluzioni musicali che L’Ivo
utilizza per incidere il messaggio nella nostra esperienza di ascolto. E, temo, anche nella
sua. Infatti, è anche presente un andamento musicale del tutto coerente con l’esplorazione
degradante del percorso che la scelta - individuale e universale - ha bisogno di compiere. I
primi brani costituiscono un pieno di suoni e arrangiamenti, che va via via svuotandosi per
lasciare spazio a trovate sonore talvolta essenziali, talvolta barocche. Queste ultime
manifestano con la ricchezza i vicoli ciechi del percorso personale, quasi a opporvisi.
Per finire, con Tempo di scrivere , a vivere un andamento musicale regolare - quasi
monotono - che tuttavia riassume alla perfezione il percorso appena vissuto, appena
ascoltato, appena scelto.
P.A.S.S.I. - Post Adolescenza e SemiSeminilità dell'Io
L'Ivo
Descrizione
Credits
album interamente realizzato da l'Ivo, dai suoni ai rumori.
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