E’ un viaggio musicale tra la Napoli della prima decade del secolo XXI e la nuova Berlino del post ‘89. Un denso flusso di scambi fra due città legate dal doppio filo del disagio storico e sociale, della ricostruzione urbanistica in continuo divenire. Due punti della immaginaria retta di separazione (o giuntura) delle sponde del Mediterraneo e del cuore dell’Europa che va ad Est. Legame intimo ma dalle forme differenti e asimmetriche che spaziano da una Bagnoli mai rinata dalla cenere dell’altoforno alla sutura delle ferite del suolo della Potsdamer Platz, dalle litanie popolari refrattarie all’azione del moderno, al post moderno che diviene teatro di incontro multietnico.
Differenze di due città distanti che trovano la sintesi nell’andare metropolitano colmo di senso d’angoscia, alienazioni individuali e paesaggi dai richiami apocalittici. Legate da incubi metropolitani, come le lacerazioni ideologiche, le narcotiche notti insonni e i viaggi mentali della capitale tedesca o come…
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