Descrizione

“Lies to stars” è stato interamente prodotto da Love in Elevator, registrato e mixato da Andrea Volpato (Fox Studio, Venezia) e masterizzato a Chicago da Bob Weston (Chicago Mastering Service).

Una danza macabra che si muove tra cospirazioni (Seven, The Wheel), scene di amore sensuale (Anticipation) e viaggio nello spazio (Iupiter, Lies are the Stars): in tutti questi ambiti, si parla di scarcerazione dalle gabbie mentali.

Apre Open Vision, in cui un certo post-punk (nella forma originaria della band) si mescola con il psichedelico in ambientazioni di Eighties atmosferici. Breeders, sfornatori di marmocchi, è una marcia sepolcrale che parla dello stress emotivo dato dalle aspettative che arrivano dalla società e da noi stessi. Cut aumenta di bpm in una cavalcata dal testo d’autore: umorismo dark mediamente disturbante, di Sylvia Plath.

L’album si chiude con una danza sul futuro, Last Dance, ed una ballata sul passato, Past Times.

Credits

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