Descrizione

Prodotto da Dodicilune, distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei principali store online da Believe. Diffrazioni di Luca Crispino. Nelle nove tracce del progetto discografico – otto brani originali e la rilettura di “Danza del cerchio” del musicista ungherese Béla Bartók – il chitarrista e compositore padovano è affiancato da Federico Zoccatelli (sax soprano/alto), Stefano Benini (flauto, flauto basso, didgeridoo), Riccardo Ferfoglia (basso elettrico), Luigi Sabelli (batteria). Il quintetto usa l’improvvisazione come uno suoi dei grandi fili conduttori. Improvvisazione non solo per i due brani di pura creatività catturati dal vivo “di getto” durante le sedute di registrazione, ma anche perché ogni composizione scritta da Crispino nasce da idee estemporanee sorte sul momento e poi fissate sul pentagramma. Una pratica, questa, che a molti può far venire in mente il jazz, un linguaggio che effettivamente accomuna in diversa misura tutti i musicisti della formazione. In realtà, però, si rischierebbe di fare un torto a questo lavoro se ci si fermasse qui. A ben ascoltare, la musica non è facilmente catalogabile, anche se i rimandi sono innumerevoli (ognuno ne troverà vari e a piacimento) e forse è anche in questo tentativo di superare il senso del limite, dello steccato, delle definizioni troppo anguste che si può interpretare la forma di suite del disco, in cui ogni brano sfocia o, meglio, cade, in qualche modo e irrimediabilmente, in quello successivo. Quasi un unico corso sonoro all’origine del quale c’è un valore assoluto della musica, concepita come espressione intima, nata da ascolti, incontri ed esperienze personali e non come adeguamento a modelli precostituiti, a stilemi e prassi obbligatorie o ai condizionamenti di paradigmi declinati su grammatiche musicali “sacre”.

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