Biografia Luca Francesco Pinto

Luca Francesco Pinto è un cantautore e scrittore italiano. Ha all’attivo diversi brani e due romanzi, di cui uno, “Eclissi Mentale”, che ha debuttato al nono posto in narrativa ad un giorno dalla pubblicazione.
Mentre il processo di scrittura non si arresta, viene pubblicato il primo Ep per Atlantico Music, dal titolo "Cosmoenergia". Contemporaneamente nasce il primo progetto televisivo, "Ma che tempi". Nel 2020 presenta un brano, "Io sono il mare", per Sanremo Giovani 2021. L'11 novembre il brano viene ufficialmente rilasciato nei digital stores, nelle piattaforme digitali e in radio.
Il 21 dicembre viene pubblicato il suo primo romanzo, “Eclissi Mentale” in formato ebook.


INTERVISTA A CURA DELLA REDAZIONE live dal 23 Gennaio 2021

Luca Francesco Pinto, aversano di nascita ma a tutti gli effetti casertano, nasce in un giovedì di primavera del 2002. È un bambino che ne combina di tutti i colori. Non riesce a stare fermo, mai, e in fondo non è tanto cambiato in questo. Nel corso degli anni sviluppa un’anima creativa che gli consente di vivere, citando le sue parole, in “mondi paralleli”.

-Hai da poco annunciato l’uscita del tuo secondo romanzo, che arriva poco dopo l’uscita del primo libro. Quanti caffè hai assunto per riuscire a lavorare in così poco tempo?

Tanti, troppi. Il caffè è stato un grande aiuto per riuscire a reggere determinati ritmi. Il primo libro è stato scritto in parecchi mesi e volevo che uscisse prima della fine dell’anno. È stato uno degli obiettivi raggiunti in un anno che definire brutto, è fin troppo riduttivo. La reclusione mi ha fatto tanto riflettere, sono stato molto male e la scrittura è stata la mia analista.

-“Eclissi mentale”, il tuo primo romanzo, ha raggiunto il decimo posto in classifica. Ti aspettavi un consenso simile?

Mentre scrivevo il romanzo, pensavo al momento in cui lo avrei donato al mondo. Ho avuto un po' di paura, mi interfacciavo al mondo editoriale per la prima volta, ma ho pensato che tutti i grandi scrittori, in fondo, hanno cominciato da un primo libro. Era un desiderio ma anche un esperimento, credo ben riuscito. Il decimo posto in narrativa ha rappresentato una grande sorpresa. Quella posizione è rimasta stabile per due giorni, ne sono stato molto felice ed incredulo.

-Lorenzo, il protagonista, è uno studente universitario di 18 anni che vive tante esperienze drammatiche, molte delle quali concatenate alla sua vita familiare. Quanto di tuo è presente nel personaggio?

Ho donato molto della mia vita a Lorenzo. Sembra assurdo, ma gli sono grato perché scrivendo di quegli scorci di vita personale, ho avuto modo di chiudere definitivamente con degli scheletri che ancora non avevo affrontato del tutto. Lorenzo è costantemente ostacolato dal suo background, personale e familiare. Vive in una sorta di cerchio e non riesce ad uscirne. Di mio c’è anche la parentesi legata alla paura del buio e alle conseguenti sedute dal neurologo, così come le incertezze legate al periodo dell’adolescenza. Ho preso spunti anche dalla storia della mia famiglia.

-Il secondo romanzo, “Galleggio sugli errori”, uscirà a febbraio. C’è qualcosa in comune con il precedente?

Sono due storie totalmente diverse. Nel prossimo romanzo affronto tematiche quali l’abbandono, la malavita, l’irresponsabilità. Giancarlo, il protagonista, è afflitto da un’immobilità che non gli permette di lottare contro ciò che odia. In primis la sua città, Napoli. Lì c’è la sua vita ma anche la sua sofferenza. Attacca duramente il popolo che non reagisce ai problemi seri che affliggono Napoli, ma è il primo che non muove un dito. È una storia di cambiamento. Il protagonista avrà una svolta incredibile e capirà quanto sia necessaria, nella vita di tutti, l’umanità.

-A proposito di umanità, sembra che la pandemia abbia in qualche modo reso tutti battiti di uno stesso cuore. Credi che questa condizione perdurerà anche dopo?

Sicuramente il dramma che abbiamo vissuto e che tutt’ora stiamo attraversando ci ha spogliati di ogni corazza. Per la prima volta, forse, siamo stati sullo stesso piano, in bilico, tra la paura e la speranza di uscirne. Se non ci fosse stata l’unione, seppur a distanza, avremmo vissuto questi lunghissimi mesi in maniera totalmente differente, e spero che quando ne usciremo, e mi auguro al più presto, si smetta di farsi la guerra. Ho capito che siamo tutti fragili, oggi ci siamo e domani potremmo non esserci più.

-Come hai vissuto i mesi di lockdown?

Inizialmente in maniera statica. Bruscamente è arrivata la Dad, a ben quattro mesi dalla maturità. Inoltre, ho festeggiato diciotto anni il 7 marzo, tre giorni dopo quel fatidico Dpcm che ha cambiato la vita di tutti. Ho festeggiato a casa dopo aver annullato una piccola festa che avevo previsto. Fino a giugno la mia routine è stata fissa per via della scuola. Dopo la maturità sono stato impegnato con l’Estate Ragazzi per un mese, ed è stato un primo spiraglio verso un’apparente libertà. Subito dopo sono partito per una settimana, direzione Puglia, come faccio quasi tutti gli anni. Da ottobre mi trovo nuovamente in didattica a distanza con l’Università, anche se fortunatamente ho potuto frequentare per qualche giorno le lezioni in presenza, a Roma.

-È stato difficile emotivamente vivere questa situazione?

Sono stato molto male. Ogni bollettino con i dati del giorno è stato come una coltellata. Ho vissuto emozioni e stati d’animo abbastanza altalenanti.

-Un’altra esperienza importante del 2020 è stata la candidatura a Sanremo Giovani.

Un sogno che ho avuto la fortuna di realizzare. Era già nell’aria l’idea, poi quando sono state aperte le candidature ho un po' sofferto perché non c’era il brano giusto. A fine ottobre è arrivata “Io sono il mare” e l’ho inviata. Sono stato molto felice che Amadeus e la Commissione Artistica abbiano ascoltato il pezzo, è per me motivo di orgoglio.

-L’idea di Sanremo 2022 è in cantiere?

Ancora non ci ho pensato ma non nascondo che, sempre con un brano che riesca davvero a difendere, mi farebbe tanto piacere partecipare. Più in là ci ragionerò. Il palco dell’Ariston è sicuramente l’unico che riesca davvero a darti uno slancio personale e professionale, e in quanto tale credo vada trattato con la giusta accuratezza.

-Il brano che hai presentato al Festival era un’anticipazione di un album futuro?

Sto lavorando a nuova musica e ad un album che uscirà, credo, dopo la primavera. Sarà un disco molto intimo nel quale mi metterò completamente a nudo. La musica mi è sempre stata fedele ed è giusto che la ringrazi, scrivendo e cantando di me. Parlerò di amore, di dolore, di passione, di lotta.

-Sui social non ti sei mai risparmiato su tematiche sociali e politiche, quali l’immigrazione, l’aborto, l’omosessualità e tanti altri. Ti senti, in un certo senso, un’anima attivista?

Premetto che queste tematiche che hai menzionato, per me, non dovrebbero nemmeno rientrare in nessuna “sfera”, politica o sociale che sia. Si tratta sempre e solo di umanità. Ho sicuramente sviluppato una mia fortissima autonomia di pensiero che mi porta, nel mio piccolo, a lottare contro ciò che non mi sta bene. Non nascondo che mi fa molto male sapere che nel 2021 ci siano persone che si ostinano a contrastare leggi volte alla salvaguardia di quelli che non sono suppellettili o capricci, bensì diritti (Legge Zan contro l’omostransfobia, misoginia e abilismo.) Molte volte mi sono sentito l’ultimo degli ultimi, e proprio per questo voglio aiutare chi si ritrova in quella bruttissima condizione. Insieme se ne può uscire.

-Non hai mai nemmeno trascurato la sfera sentimentale e sessuale.

Perché farlo? La sessualità è quanto di più naturale ci sia in ognuno di noi. Non ho mai particolarmente amato “etichettarmi”. Spesso mi è stato chiesto se fossi etero o gay. Oggi rispondo che domani potrei innamorarmi di un ragazzo e dopodomani di una ragazza. Nella mia vita non mi sono mai precluso nulla. Citando una bellissima canzone di Giorgia, è l’amore che conta, che sia in una coppia o in una famiglia, con individui di uguale o opposto sesso.

-Obiettivi non professionali per il 2021?

Lottare ogni giorno per vivere bene con me stesso, amare a dismisura e perché no, ridurre le porzioni di pasta a pranzo!

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L'articolo Biografia Luca Francesco Pinto di Luca Francesco Pinto è apparso su Rockit.it il 2021-06-08 22:06:31