Secondo dei tre brani che andranno ad anticipare il nuovo album del cantautore campano, “Quello che siamo diventati” esce a 4 mesi di distanza da “Insegnami a sorridere ancora”.
Se “Insegnami a sorridere ancora” è stata la risposta al senso di vuoto che tormenta la nostra generazione, “Quello che siamo diventati” rappresenta il motivo per cui questo vuoto si è materializzato nelle nostre vite.
Il non saper accettare le diversità, i disastri ambientali di cui siamo colpevoli, i crimini di guerra, il paradosso del non riuscire a comprendere la distinzione tra bene e male. Tutto questo da origine a quel “mostro che non ha paura di venire fuori” di cui parlo nella canzone.
Un brano dalle forti tinte rock, esplosivo, ma allo stesso tempo caratterizzato da particolari atmosfere etniche e di world music che influenzano tutta la prima parte della canzone.
Come “Insegnami a sorridere ancora”, anche “Quello che siamo diventati” uscirà presto in vinile 7” in edizione limitata.
La cover del singolo è un altro scatto unico della fotografa Nella Tarantino, i cui lavori faranno da corredo grafico e artistico a tutte le release legate al nuovo album di Luciano Tarullo, “Qualcosa di vero nel mondo”. In questo caso, l’immagine scelta per il nuovo singolo è una foto scattata presso il Museo dell’Insurrezione di Varsavia e rappresenta il volto trasfigurato, con un abile movimento della macchina, di uno degli eroi simbolo della ribellione contro i nazisti in Europa.
Quello che siamo diventati
Luciano Tarullo
Descrizione
Credits
“Quello che siamo diventati” è stato registrato, mixato e masterizzato da Tonino Valletta presso il Tva Studio di Ascea Marina (SA) e vede la partecipazione della Tp Band, formazione che accompagna da anni Luciano Tarullo, sia nelle sessioni in studio che dal vivo, composta da Frank Cara (chitarra elettrica), Ivan Tornese (chitarra elettrica e cori), Roberto Guariglia (basso), Michelangelo Sarnicola (batteria), Piera Lombardi (cori e percussioni).
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