RADIO VARNADI 2.0 FAMILY EDITION è il titolo del nuovo progetto-album del cantautore/scrittore veneto-campano Luciano Varnadi Ceriello, conosciuto come il “Cantautore con due cappelli”. È un album che vuole essere un tributo al mondo della radio, riproduce infatti una giornata radiofonica ideale, con tanto di Radiogiornale, jingles pubblicitari, pubblicità progresso, Info Traffico, saluti, previsioni del tempo e Oroscopo, quest’ultimo non per gli umani, bensì per i cani. Le canzoni però, a differenza di una normale radio, sono tutte di un unico artista, Varnadi per l’appunto. La giornata radiofonica va dalle 8:10 del mattino alle 23:00, ogni brano è lanciato da uno speaker, che cita di volta in volta anche le featuring presenti nelle varie canzoni. Compagni di viaggio del Nostro sono i tre figli di Varnadi, Samuele (9 anni), Francesca (16 anni) e Giuseppe (14 anni) che in tre canzoni hanno condiviso a livello canoro il percorso artistico del padre; Giuseppe, piccolo eccelso polistrumentista, ha suonato la batteria in tutte le tracce del disco, la tromba e la marimba, e gli amici Tony D’Alessio (voce attuale del Banco del Mutuo Soccorso), Zorama (apprezzato cantautore e autore di brani per la divina Mina), Cristina De Vita, i cantanti neopatetici Eddy Arrea, Nanninella Patatina e Concettina Putipù che danno vita a un momento esilarante presente all’interno del disco e Vera Mignola che ha interpretato in modo magistrale la canzone “Pianista”, brano composto seguendo la melodia di un Notturno di Chopin, arrangiato per l’occasione in modo elettro-pop. Il disco contiene 31 tracce (15 canzoni e 16 tracce di presentazione).
Perché è stato composto RADIO VARNADI 2.0 FAMILY EDITION
Ero convinto di aver chiuso con la musica pop-rock. Il mio ultimo disco da cantautore doveva essere “Contestatore Romantico” del 2012. Avevo scritto anche il mio testamento artistico e lo avevo affidato alla canzone “L’ultimo giro di giostra”. Nel settembre di quello stesso anno, il mio sentire musicale ha subito una rivoluzione copernicana e, lungo il sentiero della vita, complice un sogno, ho avuto modo di incontrare la musica classica e ho iniziato a scrivere testi con corrispondenza sillabica sulle melodie dei grandi compositori internazionali, primi su tutti Chopin, Mendelssohn e Vivaldi. L’infatuazione per i Notturni di Chopin mi ha portato ad approfondire la vita e le composizioni del grande compositore polacco e questi studi hanno fatto nascere in me il romanziere. Ho così scritto il mio primo romanzo, intitolato “IL SEGRETO DI CHOPIN” (Vincitore di 22 premi a livello nazionale e classificatosi al quinto posto nella classifica dei libri più belli d’Italia), seguito a distanza di due anni da “IL SEGRETO DI MARLENE” (Vincitore dell’Oscar della Letteratura 2020), primi due tomi della “TRILOGIA DI REINHARD FREEDMANN”. In verità un altro disco l’ho inciso nell’arco di tempo che va dal 2012 ad oggi, si chiama “ONIRIC CHOPIN ProsiMeloMetro N. 1” (Finalista al Premio Tenco 2019), che però, anziché nelle vesti di cantante, mi vede in quelle di autore dei testi e di voce recitante, insieme alla voce di Juri Camisasca, il canto l’ho ceduto con gioia all’eccellente vocalist Vera Mignola, che ha intonato i testi da me scritti sulle melodie di Chopin, accompagnata dal pianoforte verticale del Maestro Giuseppe Giulio di Lorenzo. Ecco, credevo di aver chiuso in maniera drastica e definitiva la porta artistica “canora” e aver seppellito per sempre il “cantautore con due cappelli”, per dedicarmi esclusivamente alla letteratura, quando un giorno mio figlio, allora dodicenne, mi ha detto: “Papà, perché non fai un altro disco come quelli che facevi prima?” Non gli ho dato subito una risposta, anche se quella domanda aveva acceso una strana scintilla in me. Poi mio figlio ha continuato dicendo: “Dai papà, se fai il disco, suono io la batteria!” Ecco, queste ultime sono state le parole magiche che mi hanno dato il giusto sprone. Le parole di mio figlio Giuseppe mi hanno fatto tornare la mente a venti anni prima e precisamente al 1998 quando andai a vedere uno degli ultimi concerti di Fabrizio De André al teatro Augusteo di Napoli, il concerto con le carte dei tarocchi, per intenderci. Durante quel concerto guardai con grande ammirazione quanto succedeva su quel palco e pensai a quanto orgoglio dovesse provare quell’uomo per suo figlio Cristiano (eccellente polistrumentista che si alternò al violino, alle chitarre e agli strumenti etnici) e per sua figlia Luvi, che gli faceva da corista e da voce solista nel brano Gordie. Avevo ventisette anni all’epoca e mi augurai un giorno di poter vivere quella sua stessa emozione. Ecco, la domanda di mio figlio ha fatto scattare una molla in me nel mio cervello e ho pensato: “La vita mi permette di esaudire il desiderio che ho espresso tanti anni fa, non posso non cogliere questa occasione!”. Spinto anche da un amico, col quale ho poi dovuto interrompere bruscamente il mio rapporto di amicizia, ho chiamato il mio produttore, l’Ingegnere Arnaldo Curti e gli ho proposto la cosa, lui ha accettato col suo solito entusiasmo e da quel momento è partito il percorso del nuovo album. Ho scritto nuove canzoni, ho scritto un testo su un pezzo che aveva composto da mio figlio, ho recuperato alcune canzoni scritte a suo tempo, ma che ritengo ancora valide (Ringrazio Domenico Ammendola, senza la cui collaborazione i brani “Io e tu Nun ce lassamm’ cchiù (Forse)”, “Detti Non Detti” e “Artisti” non sarebbero mai nati), mi sono accordato con Gianni Colonna, caro amico ed eccellente consulente musicale, sulla direzione da prendere, sono suoi gli arrangiamenti dell’intero album e, tra lockdown, intuizioni e intime suggestioni, è nato “RADIO VARNADI 2.0 FAMILY EDITION”. Adesso, al termine del lavoro, posso dire di aver realizzato il desiderio di quando ero ragazzo. All’interno del disco mio figlio Giuseppe ha suonato la batteria, la marimba, la tromba e ha cantato in “Stokazzo”, mio figlio Samuele ha cantato in “Detti Non Detti”, Francesca è la featuring della canzone “Imperativo”, brano scritto da suo fratello, mentre mia moglie Amelia ha letto il Radio Giornale e ha fatto diversi insert all’interno del disco. “Cosa potrei desiderare di più dalla vita?” Ma, nonostante ciò, restava un altro componente della famiglia da inserire nel disco, mio figlio Giovanni, che non ha voluto cantare. Anche stavolta ho pensato a De André e al suo disco “Anime Salve”, che in copertina aveva l’immagine di una bambina. Ho così pensato deciso di mettere anch’io un bambino in copertina e ho inserito Giovanni col mio simbolo sulla testa: i due cappelli.
Ringrazio i cari amici Tony D’Alessio, Zorama, Eddy Arrea, Rita Colursi e Cristina De Vita che hanno condiviso con me i brani del disco. Ringrazio Vera Mignola che ha interpretato con maestria il brano di Chopin anche in questa versione elettronica. Ringrazio di cuore tutti gli speakers che hanno partecipato al disco e tutti coloro che hanno collaborato, primi su tutti Antonio Nasti e Biagio Musella. In finitura d’opera, voglio dedicare un ultimo pensiero a Fabrizio de André, mio maestro d’arte poetica, alla cui memoria dedico l’intero lavoro. Ritorno coi ricordi a quella sera di ventitré anni fa: durante il concerto poggiai un’audiocassetta sul palco e una ragazza vi pose una rosa accanto. Quando il concerto finì, prima di congedarsi, Faber raccolse entrambe le cose, alzò il braccio e, con la cassetta in mano, salutò il pubblico. Da allora non ho mai saputo se quanto avessi inciso su quell’audiocassetta gli fosse piaciuto o meno, purtroppo Fabrizio de André ci ha lasciati dopo non molto tempo. Un saluto a te, poeta dei sogni.
RADIO VARNADI 2.0 Family Edition
Luciano Varnadi Ceriello
Descrizione
Credits
Produzione Esecutiva: Arnaldo Curti
Produzione artistica e arrangiamenti: Gianni Colonna
Arrangiamenti, chitarre, basso e tastiere brano “Facimm’ ammore dint’ all’ascensore”: Michele di Capua
Registrazioni, mixaggi e mastering effettuati presso Kuore Nero Studio
Batterie registrate presso New born studio (Barletta)
Editing batterie: Cosimo Cirillo
Editing vocale: SaraLandi
Copertina: Francesca Ceriello
Speakers: ValterScaglione, Valentina De Biase, Alessia Scopece (Betsy Best), Mary La lasciva.
Luciano Varnadi Ceriello: Voce
Francesca Ceriello: Voce in “Imperativo”
Samuele Ceriello: Voce in “Detti Non Detti”
Giuseppe Ceriello: Batteria, marimba e tromba in “Io e tu nun ce lassamm’ cchiù (Forse), cornamusa e voce in “Stokazzo”
Davide Ricciardi: Basso
Gianni Colonna: Chitarra elettrica, chitarra acustica, sitar, slide guitar
Domenica Panaro: Tastieree piano
Diego Morra: Piano rhodes in “Non abbandonare”
Luigi De Luca: Trombone, vari interventi nei jingles
Max Cermola: Stick in “O’soul” e in “Tartaruga suicida”
Ciro Ciotola: Batteria in “Tartaruga suicida”
Vera Mignola: Voce in “Pianista” e “O’soul”, solo vocale in “Fammi entrare”, cori in “Kamasutra”, cori e voce recitante in “Io e tu nun ce lassamm’ cchiù (Forse)”, coro gospel in “Stokazzo”
Tony D’alessio: Voce in “Il fuoco”, cori lirici in “Kamasutra”, “O’soul”, “Tartaruga suicida”, coro gospel in “Stokazzo”
Zorama: Voce in “Non abbandonare”, coro gospel in “Stocazzo”
Eddy Arrea: Voce in “Facimm’ ammore dint’ all’ascensore” e “Io e tu nun ce lassamm’ cchiù (Forse)”
Cristina De Vita: Voce in “Artisti” e cori
Rita Colursi: Voce in “Io e tu nun ce lassamm’ cchiù (Forse)”, Meteo, Oroscopo per cani, varie voci nei jingles.
Piccolo coro Varnadi: Orsola Guerriero, Samuele Ceriello, Claudia Musella, Giovanni Musella.
Amelia Musella: Radio Giornale e varie voci nei jingles
Leonardo de Lorenzo, Tony D’Alessio, Max Cermola, Luciano Varnadi Ceriello: manette, camicia e mutande in “Tartaruga suicida”
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